
Il 2 giugno 2025 a Roma si è celebrato il 79° anniversario della Repubblica Italiana con una sfilata militare ai Fori Imperiali, tra memoria storica, messaggi istituzionali e un episodio vandalico contro una lapide partigiana. - Unita.tv
La celebrazione del 2 giugno 2025 a Roma ha portato una sfilata militare imponente lungo i Fori Imperiali, con il Colosseo vestito di tricolore e la presenza delle massime autorità italiane. Questa giornata ha ricordato il 79° anniversario della nascita della Repubblica italiana in un clima segnato da tensioni internazionali, mentre il ministro della Difesa ha ribadito l’importanza di una difesa nazionale forte e integrata con gli alleati europei e atlantici.
La cerimonia ufficiale e i messaggi delle autorità
La manifestazione è iniziata con la deposizione della corona d’alloro al Milite Ignoto, un rito che ogni anno rievoca il sacrificio dei caduti. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha presenziato alla manifestazione, che si è svolta tra le strade storiche di Roma, suscitando entusiasmo e rispetto da parte del pubblico. La premier Giorgia Meloni e il presidente del Senato Ignazio La Russa hanno espresso la loro vicinanza ai bersaglieri, recentemente oggetto di polemiche dopo un episodio in un liceo di Magenta, dove la loro presenza era stata messa in discussione da alcuni insegnanti.
Meloni ha definito “inaccettabile” l’idea che i bersaglieri possano essere considerati divisivi, sottolineando il loro ruolo nello sviluppo della nazione. Questo momento ha dato risalto a temi legati all’identità nazionale e alla memoria storica, ribadendo un legame stretto tra istituzioni e forze armate, soprattutto in un contesto internazionale segnato dall’instabilità. Il messaggio del ministro della Difesa Guido Crosetto ha evidenziato che “la pace resta difficile da garantire”, invitando all’impegno per costruire una difesa nazionale capace di rafforzare la presenza italiana e europea all’interno della Nato.
La sfilata e la partecipazione civile e militare
La parata ha visto sfilare numerosi reparti delle forze armate, accompagnati dal personale civile della Difesa e da rappresentanti dei gruppi sportivi, tra cui anche membri di Wheels On Wave, progetto che offre l’opportunità a persone con disabilità di navigare su un catamarano accessibile, lo “Spirito di Stella”. Il grande pubblico ha potuto ammirare anche il lancio dei paracadutisti della Folgore, con una donna tra di loro, che hanno fatto atterrare una bandiera tricolore di 200 metri quadrati.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, presidente dell’Anci, ha parlato della sfilata come di un’occasione per mostrare la forza e la voglia di crescita delle comunità italiane, sottolineando il legame tra il Paese reale e le istituzioni. La presenza di diverse generazioni di militari, non solo in divisa ma anche nel campo sportivo o civile, ha dato un’immagine variegata e diretta delle realtà che compongono la difesa e la sicurezza nazionale. In questa giornata si sono festeggiati anche gli 80 anni della liberazione e i 25 anni dall’ingresso delle donne nelle forze armate, due momenti di rilievo nel racconto della storia repubblicana.
Emozioni e ricordi attraverso le testimonianze dei militari
La festa della Repubblica ha ricevuto commenti da parte di esponenti delle forze armate coinvolte nella cerimonia. Carla Brocolini, pilota e tenente colonnello dell’Esercito, ha ricordato il dovere di mantenere viva la memoria di chi ha protetto il Paese. Per Brocolini questo significa anche testimoniare l’identità nazionale e il futuro delle forze armate italiane. Alessandro Veri, tenente di vascello della Marina Militare, ha definito questa giornata “un momento condiviso da tutti gli italiani, dedicato alla libertà e alla democrazia.”
Le parole dei militari hanno trasmesso la consapevolezza di una festa che va oltre la semplice sfilata, evocando passaggi storici e valori profondi che ancora guidano il Paese. La partecipazione sentita del pubblico, le dichiarazioni di chi indossa l’uniforme e il coinvolgimento delle istituzioni creano un senso di appartenenza collettiva che si rinnova ogni anno, anche di fronte alle sfide attuali.
Il gesto vandalico ai danni della memoria partigiana a roma
Nel corso della giornata è emersa una nota negativa: la lapide di Forte Bravetta, a Roma, dedicata ai partigiani, è stata danneggiata da ignoti. Questo atto vandalico, denunciato dall’Anpi come un “ennesimo atto profanatorio”, ha provocato indignazione tra le associazioni e il pubblico presente. Il luogo coinvolto ha un significato particolare per la storia della resistenza italiana, e la sua violazione in un giorno simbolico come il 2 giugno ha acceso nuovamente il dibattito sui tentativi di revisionismo e sull’importanza di difendere la memoria storica.
L’episodio è stato sottolineato con fermezza dalle istituzioni, ribadendo il valore della Repubblica come custode della memoria e dei valori antifascisti. È stato un richiamo alla responsabilità collettiva di proteggere i luoghi e i simboli che raccontano le lotte e i sacrifici che hanno segnato la nascita dell’Italia democratica.