
A Pioltello, circa 2mila fedeli musulmani hanno celebrato la festa del sacrificio dopo lo spostamento dall’area verde vietata dal Comune a un’area feste autorizzata, evidenziando le difficoltà nel trovare spazi adeguati per il culto e il dialogo interculturale nella città. - Unita.tv
La celebrazione della festa del sacrificio a Pioltello ha coinvolto circa 2mila fedeli musulmani pronti a pregare in piazza dei Popoli, nonostante il divieto del Comune di usare un parco verde. Dopo l’intervento della prefettura, i partecipanti sono stati spostati nell’area feste della città, dove l’evento si è svolto senza incidenti rilevanti, fatta eccezione per le tensioni nate a livello istituzionale. Una vicenda che riporta al centro la questione degli spazi di culto e delle regole urbanistiche nella realtà multiculturale di Pioltello.
Il no del comune e le contestazioni dell’associazione el huda
Il Comune di Pioltello ha negato la concessione di un parco per la preghiera collettiva in occasione della festa del sacrificio, motivando la decisione con un abuso edilizio non sanato dalla comunità musulmana nella sede di via Cimarosa. La sindaca ivonne cosciotti ha spiegato che, in deroga alla legge regionale, aveva autorizzato l’uso dell’area feste per tutto maggio, ma l’associazione el huda desiderava uno spazio verde all’aperto. Dopo un’iniziale apertura, non ci sono stati ulteriori contatti da parte del sodalizio, che ha invece informato la questura della volontà di radunarsi davanti al municipio.
Il rapporto tra il comune e l’associazione el huda
La sindaca ha ricordato che l’associazione era stata la prima, oltre vent’anni fa, ad ottenere il permesso per riunirsi in una stanza privata in via Cimarosa. In seguito a modifiche strutturali non autorizzate, il rapporto tra il Comune e il gruppo si è deteriorato. Cosciotti ha chiesto il rispetto delle norme a tutti i cittadini e di evitare eccezioni, sottolineando il ruolo delle istituzioni nel far rispettare il territorio e l’urbanistica.
La ricerca di uno spazio adeguato per il culto e le difficoltà del gruppo
Da tempo i musulmani di Pioltello chiedono un luogo sicuro e dignitoso dove pregare insieme, segnalando che attualmente si riuniscono in uno scantinato sotto un palazzo. Mohamed Pietro Danova, presidente dell’associazione el huda, ha descritto questa sistemazione come insufficiente, soprattutto per questioni di sicurezza e di rispetto della dignità dei fedeli. Le restrizioni comunali per la chiusura di questo spazio hanno spinto il gruppo a individuare nuove soluzioni.
Il progetto del capannone in via Wagner
L’acquisto di un capannone in via Wagner da parte dell’associazione è stato un passo concreto verso la creazione di un luogo di culto stabile. Tuttavia, permangono vincoli urbanistici da affrontare per rendere il progetto praticabile. L’obiettivo non è solo la funzione religiosa, ma anche la creazione di un punto di aggregazione sociale e culturale, con particolare attenzione ai giovani locali che provengono da background diversi.
Il dialogo interreligioso e la convivenza a pioltello
Pioltello si distingue per la presenza significativa di comunità straniere, che rappresentano circa un quarto della popolazione. In questo contesto, le relazioni tra diverse confessioni religiose si sviluppano attraverso iniziative condivise, come la Luce di Betlemme, che coinvolge tutte le comunità cristiane e islamiche, e la preghiera comune davanti al presepe in dicembre. Questi momenti diventano simboli di unità e confronto pacifico in una realtà con sfide notevoli.
Simboli di unità in tempo di conflitti
Le immagini delle celebrazioni, cariche di significato soprattutto in un periodo segnato da conflitti internazionali, testimoniano la volontà di coesistere e dialogare. L’attenzione alla gestione degli spazi di culto e delle manifestazioni pubbliche resta un tema delicato, che coinvolge le istituzioni locali e le diverse realtà culturali presenti sul territorio. A Pioltello, il mosaico sociale rispecchia le tensioni e le possibilità di una società che prova a trovare equilibrio nella diversità.