Fermato all’aeroporto di bologna con vertebre di delfino nascoste nel bagaglio a mano

Un passeggero rientrante da Capo Verde è stato multato di 10mila euro all’aeroporto Marconi di Bologna per il trasporto illegale di vertebre di delfino, specie protetta.
Un passeggero all’aeroporto di Bologna è stato multato per il trasporto illegale di vertebre di delfino provenienti da Capo Verde, sequestrate dalla Guardia di Finanza e dalle Dogane nell’ambito del contrasto al traffico di specie protette. - Unita.tv

Un controllo di routine all’aeroporto Marconi di Bologna ha portato all’intercettazione di un passeggero che rientrava in Italia da Capo Verde con vertebre di delfino nascoste nel trolley. Il sequestro è avvenuto grazie alla collaborazione tra Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane, nell’ambito delle attività di contrasto al traffico illegale di specie protette. L’uomo è stato multato e le ossa sono state confiscate, in base alle norme che regolano il commercio internazionale di fauna selvatica.

Il controllo e l’intercettazione del traffico illecito

L’episodio si è svolto nel corso di controlli approfonditi sui bagagli a mano nel terminal dell’aeroporto Guglielmo Marconi. Gli agenti della Guardia di Finanza, insieme al personale delle Dogane, hanno effettuato un’ispezione su un passeggero proveniente da Praia, Capo Verde, con uno scalo tecnico a Lisbona. All’interno del trolley, nascosti tra gli effetti personali, sono state trovate due vertebre di delfino, per un peso totale di 475 grammi.

Questi reperti non erano accompagnati dalla certificazione prevista dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione , che autorizza l’importazione e la detenzione. L’assenza di tale documentazione rendeva illegale il trasporto di queste ossa, poiché la specie Delphinus delphis, da cui provengono, è protetta e soggetta a rigidi controlli per evitare il rischio di estinzione.

La risposta delle autorità e la sanzione

Di fronte alla scoperta, le autorità competenti hanno proceduto con il sequestro immediato delle due vertebre di delfino. Il passeggero coinvolto è stato multato con una sanzione pecuniaria di 10mila euro, in accordo con le normative nazionali e internazionali che impediscono il commercio illegale di specie protette.

La Guardia di Finanza ha sottolineato che tali controlli rientrano in un piano più ampio per fermare traffici che mettono a rischio la biodiversità mondiale. Il commercio illecito di fauna selvatica rappresenta una minaccia diretta alla sopravvivenza di molte specie, anche quando gli elementi trasportati possono sembrare piccoli o poco significativi, come singole ossa o parti anatomiche.

Il valore della tutela della biodiversità e le attività di contrasto

Il sequestro al Marconi conferma l’attenzione rivolta alle rotte di traffico illegale che passano attraverso gli aeroporti italiani. Capo Verde e altre aree dell’Africa Atlantica sono spesso punti di origine di prodotti derivati da specie protette, destinati a mercati che non rispettano le limitazioni internazionali.

I controlli eseguiti da Guardia di Finanza e Dogane si concentrano su merci che, anche in piccole quantità, possono incidere negativamente sugli equilibri naturali. I reati legati al traffico di specie protette non riguardano solo il bracconaggio, ma fonti più ampie di danno alla fauna selvatica. Per questo, ogni intervento, come quello registrato a Bologna, serve a rafforzare i confini della legalità e a difendere ecosistemi fragili.

L’importanza dell’azione internazionale

La vicenda dimostra come, anche nel 2025, la capacità di intercettare merci illegali e punire chi le trasporta resti un passo decisivo per la salvaguardia della natura. Gli organismi internazionali continuano a collaborare con le autorità locali per monitorare, individuare e fermare la circolazione di beni ottenuti violando le leggi sulla protezione delle specie animali.