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Fermato a Barcellona Andrea Cavallari, il 26enne condannato per la Strage Di Corinaldo dopo la fuga dall’Università Di Bologna

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Andrea Cavallari arrestato a Barcellona dopo la fuga dall’Università di Bologna. - Unita.tv
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Andrea Cavallari, 26 anni, è stato arrestato oggi a Barcellona, in Spagna, dopo essere fuggito dal carcere di Bologna dove era detenuto. La sua fuga risale al 3 luglio, giorno in cui aveva discusso la tesi di laurea all’Università di Bologna. Cavallari era stato condannato per il gravissimo episodio della strage di Corinaldo. Le autorità hanno collaborato per localizzarlo e fermarlo.

La fuga di Cavallari dopo la discussione della tesi a Bologna

Il 3 luglio Andrea Cavallari si è presentato all’Università di Bologna per discutere la sua tesi di laurea. Terminato l’esame, invece di tornare al carcere dove era ristretto, ha fatto perdere le proprie tracce. Il giovane si trovava in custodia cautelare dopo la sentenza per il ruolo nella tragedia di Corinaldo, che aveva causato la morte di alcune persone durante un evento musicale. La sua assenza ha subito fatto scattare l’allarme tra il personale carcerario e le forze dell’ordine.

Le autorità hanno subito avviato le ricerche, raccogliendo informazioni presso i testimoni dell’Università e monitorando possibili spostamenti. L’episodio ha posto attenzione sul controllo riservato ai detenuti autorizzati a permessi o uscite legate a motivi di studio e personali, specie in casi delicati come quello di Cavallari. La tensione nella comunità locale è salita nelle ore successive alla fuga, dato il peso mediatico e umano della vicenda della strage.

Arresto e collaborazione tra le forze dell’ordine italiane e spagnole

Il fermo di Cavallari è avvenuto a Barcellona, dove gli agenti della Polizia penitenziaria italiana hanno collaborato con le autorità spagnole. Il Nucleo investigativo regionale ha lavorato in stretto raccordo con altre forze dell’ordine per monitorare movimenti sospetti e diramare segnalazioni in ambito europeo. Questo coordinamento ha permesso di intervenire rapidamente non appena Cavallari è stato individuato fuori dai confini nazionali.

L’operazione si inserisce nel più ampio contesto di cooperazione tra gli Stati nell’esecuzione delle misure detentive e la gestione dei detenuti evasi. La scelta di Barcellona, città nota per la sua dimensione internazionale e punti di accesso vari, rappresenta una tappa prevedibile nella fuga di un ricercato. La polizia spagnola ha effettuato la cattura in base alle informazioni ricevute dalle forze italiane, confermando così l’efficacia dei canali di scambio di dati.

Contesto e dettagli sulla Strage Di Corinaldo e la condanna di Cavallari

La strage di Corinaldo avvenne nel dicembre 2018 durante un concerto, dove il caos provocò sei morti e diversi feriti. Andrea Cavallari era stato condannato per diverse accuse legate a quella notte: coinvolgimento nella ressa, responsabilità diretta o indiretta nell’incidente e partecipazione a comportamenti violenti. La sentenza ha stabilito la sua colpevolezza e la conseguente detenzione nel penitenziario di Bologna.

Questo episodio ha segnato profondamente l’opinione pubblica e ha sollevato numerose discussioni sulle misure di sicurezza negli eventi pubblici. La fuga di Cavallari dopo la discussione della tesi ha dunque riacceso l’attenzione sui rischi di evasione anche tra chi si trova in custodia cautelare per reati molto gravi. Il suo arresto ora mette fine a questo capitolo momentaneo.

Le autorità continuano a lavorare per chiarire eventuali complicità o tentativi di aiuto nella fuga e per garantire che Cavallari sia riportato in Italia per proseguire la detenzione secondo le norme. Le indagini resteranno aperte per verificare ogni dettaglio di questa vicenda che ha coinvolto città e nazioni diverse.

Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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