Fatjon Gjonaj, 33 anni e ricercato internazionale per associazione a delinquere legata al traffico di stupefacenti, è stato riportato in Italia dagli Emirati Arabi Uniti. La sua cattura segna un passo importante nelle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano e condotte dalla Squadra Mobile milanese.
La cattura negli emirati arabi uniti e la cooperazione internazionale
La svolta decisiva è arrivata lo scorso 3 giugno quando Fatjon Gjonaj è stato individuato negli Emirati Arabi Uniti ed arresto dalle autorità locali su richiesta italiana. L’operazione ha richiesto mesi d’intenso lavoro investigativo svolto congiuntamente da diverse strutture italiane: Servizio Centrale Operativo , Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia oltre agli esperti impegnati sul campo sia ad Abu Dhabi sia in Albania.
Questa collaborazione transnazionale ha permesso non solo la localizzazione ma anche l’esecuzione dell’arresto con conseguente avvio della procedura estradizionale verso l’Italia dove ora Gjonaj dovrà rispondere delle accuse contestate.
La figura di fatjon gjonaj e il contesto delle indagini
Fatjon Gjonaj era latitante dal dicembre 2024. L’ordinanza a suo carico è stata emessa dal gip di Milano dopo mesi d’indagine da parte della Polizia di Stato. Il reato contestato riguarda un’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio internazionale di sostanze stupefacenti. Le investigazioni si sono concentrate su una rete criminale che operava oltre i confini nazionali.
Il nome “Don Bobi“, alias utilizzato da Gjonaj, era noto alle forze dell’ordine grazie ai collegamenti con gruppi criminali attivi nel traffico della cocaina tra Albania, Italia ed Emirati Arabi Uniti. Il suo ruolo sembrava centrale nell’organizzazione e nella gestione dei flussi illeciti.
L’agguato a enzo anghinelli: punto chiave delle indagini milanesi
L’arresto si collega agli sviluppi giudiziari scaturiti dall’agguato avvenuto il 12 aprile 2019 ai danni di Enzo Anghinelli. Quest’ultimo veniva considerato una figura dominante nel mercato della cocaina a Milano negli anni precedenti all’attentato subito.
L’attacco ha rappresentato un momento cruciale nelle dinamiche criminali locali: due persone coinvolte nel tentativo d’omicidio sono già state condannate in primo grado come mandanti e autori materiali dell’aggressione. Le autorità hanno ricostruito come l’assalto fosse parte integrante delle lotte interne tra bande che controllavano il narcotraffico nella metropoli lombarda.
Altri arresti legati alla stessa indagine tra dicembre 2024 e aprile 2025
Il caso non si limita alla sola cattura del latitante albanese; infatti le attività investigative hanno portano all’arresto complessivo finora almeno dodici persone implicate nello stesso filone penale riguardante il traffico illecito degli stupefacenti.
Le misure cautelari sono state eseguite nei mesi scorsi – precisamente il 17 dicembre 2024 e poi ancora il 4 aprile del nuovo anno – sempre grazie alle attività coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia milanese insieme alla Squadra Mobile locale.
Questi arresti testimoniano quanto estesa fosse la rete criminale smantellata attraverso questo procedimento giudiziario che continua ad evolversi sotto stretta sorveglianza degli organi preposti alla sicurezza pubblica nazionale ed europea.
