La catena di supermercati Esselunga ha cambiato la raccolta punti Fìdaty a partire dal 19 maggio 2025, riducendo significativamente il valore dello sconto per i clienti fidelizzati. Il nuovo sistema segna una svolta rispetto alla generosità mostrata negli anni passati, con un taglio pesante sui premi riconosciuti in relazione alla spesa. Vediamo come cambia il meccanismo accumulo punti e cosa significa per chi fa la spesa abitualmente nei negozi del gruppo Esselunga.
L’addio alla vecchia raccolta punti e il nuovo sistema fìdaty
Domenica 18 maggio 2025 è stato l’ultimo giorno utile per accumulare punti con il vecchio sistema di raccolta Fìdaty. Da lunedì 19 maggio, la raccolta punti riparte seguendo un meccanismo rivisto. Fino a ieri i clienti ottenivano 2 punti per ogni euro speso oltre i 5 euro di scontrino; con la carta nuova, invece, si prende 1 punto per ogni euro speso senza alcuna soglia minima.
Cambiamenti nel sistema di accumulo punti
Si è quindi eliminato il limite dei 5 euro e si è dimezzato il numero di punti per euro. Questo cambiamento porta a un taglio netto dello sconto, che si ferma all’1% sulla spesa effettuata, molto meno rispetto al 1,79% che gli utenti ricevevano fino al giorno prima. Nel confronto storico il dato è ancora più significativo: fino al 2017 i punti convertivano in uno sconto vicino al 2%.
Le condizioni di accumulo sono state quindi ridotte nel valore reale, anche se l’azienda punta a compensare con un abbassamento della soglia per ottenere il voucher sconto. Da notare che applicando 1 punto per euro speso, si raggiungeranno 2.000 punti per uno sconto da 20 euro a partire dal 2 giugno 2025.
La convenienza meno vantaggiosa e le promozioni bonus
Il nuovo meccanismo porta a un ribasso di circa il 44% sul valore medio dello sconto goduto dai clienti. Se prima lo sconto equivalente si attestava intorno al 1,79% della spesa, ora si scende all’1%. La riduzione riguarda non soltanto la quantità dei punti assegnati, ma anche il valore delle ricompense in denaro convertibili in buoni sconto.
L’azienda ha aggiornato il valore del punto Fìdaty, portandolo da 0,009 a 0,010 euro. Questa modifica è comunque insufficiente a compensare il taglio nella raccolta. Restano attive le promozioni con i cosiddetti “punti Fragola” che premiano alcuni prodotti selezionati con un valore aggiuntivo di punti. Questi bonus sono offerti dalle industrie fornitrici e permettono di accumulare più punti su categorie specifiche di prodotti durante tutto l’anno.
Per chi sottoscrive la Carta Fìdaty Oro, ci sono 4.000 punti Fragola bonus riconosciuti in modo immediato, per un valore di 40 euro spendibili allo scatto della soglia minima. In generale, si accentuano le differenze tra clienti standard e quelli premium.
L’impatto economico sulle finanze di esselunga e i costi della campagna
L’azienda ha reso noto quanto pesa l’operazione della raccolta punti sulle proprie finanze. Tra il 2021 e il 2026 i costi della campagna Fìdaty vengono stimati in 180,7 milioni di euro, una media di circa 36 milioni all’anno. A questi si aggiungono altre iniziative promozionali, come la campagna “Amici di scuola” che vale 14,2 milioni, e il “Concorso a premi Natale” con ulteriori 13,1 milioni di costo.
Spesa totale e strategia di contenimento
Nel complesso, i costi complessivi per sostenere queste attività superano i 208 milioni di euro. Questi dati confermano come il programma di fidelizzazione rappresenti per Esselunga una spesa importante, che rischia di comprimere margini in un contesto di mercato sempre più competitivo e con costi che crescono rapidamente.
La riduzione del valore accumulabile con la nuova raccolta punti si legge come un tentativo di contenere i costi e bilanciare meglio la pressione finanziaria su questa voce di spesa pluriennale. Esselunga sembra aver scelto di responsabilizzare maggiormente i clienti sui benefit ottenibili, forse mettendo fine a un periodo in cui la fidelizzazione passava soprattutto per premi generosi.