Un’operazione di disinnesco di una bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale ha avuto luogo oggi nel mare di Fiumicino, un comune del litorale romano. L’evento ha attirato l’attenzione per le spettacolari immagini dell’esplosione, che sono state diffuse attraverso vari canali. La bomba, un modello P200 contenente circa 200 chili di esplosivo TNT, è stata messa in sicurezza e neutralizzata dai palombari della Marina Militare. Questo intervento si inserisce in un contesto più ampio di monitoraggio e sicurezza delle acque, soprattutto in prossimità di aree portuali.
L’operazione di disinnesco
L’operazione di oggi è stata condotta dai palombari del Gruppo Operativo Subacquei di Comsubin, il Comando Subacquei e Incursori della Marina Militare. Questi specialisti, distaccati presso il Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi di Napoli, hanno collaborato con il personale della Guardia Costiera di Fiumicino. L’intervento ha avuto inizio con il recupero della bomba, che giaceva a circa sei metri di profondità , a meno di 100 metri dalla foce del fiume Tevere. Gli operatori hanno utilizzato palloni di sollevamento per imbragare e recuperare l’ordigno, successivamente rimorchiato verso una zona di sicurezza designata dall’Autorità Marittima.
La scelta della zona di esplosione è stata effettuata con attenzione per garantire la sicurezza di persone e beni. La Marina Militare ha sottolineato che tutte le operazioni sono state eseguite nel rispetto dell’ecosistema marino, evitando danni all’ambiente circostante. Questo approccio riflette l’impegno delle autorità nel bilanciare la sicurezza pubblica con la salvaguardia dell’ambiente.
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Precedenti operazioni di disinnesco
Prima di questo intervento, erano già stati effettuati brillamenti di quattro proiettili di medio calibro nell’area marina antistante il cantiere della nuova Darsena pescherecci. Queste operazioni fanno parte di un programma più ampio di bonifica delle acque, volto a garantire la sicurezza delle rotte di ingresso e uscita dal porto commerciale di Fiumicino. La necessità di tali interventi è emersa a seguito di segnalazioni provenienti dalla capitaneria di porto di Roma, che ha avviato le procedure necessarie per il disinnesco.
L’ordigno era stato individuato dalla ditta incaricata dei lavori per il primo lotto del Nuovo Porto Commerciale di Fiumicino e della darsena pescherecci. La presenza di ordigni esplosivi risalenti alla Seconda Guerra Mondiale rappresenta un rischio significativo per la navigazione e le attività marittime, rendendo essenziali le operazioni di bonifica.
Sicurezza e monitoraggio delle acque
L’intervento di oggi evidenzia l’importanza della sicurezza nelle acque italiane, specialmente in prossimità di aree portuali e commerciali. Le autorità competenti, tra cui la prefettura e la capitaneria di porto, lavorano in sinergia per garantire che le operazioni di disinnesco siano effettuate in modo sicuro e responsabile. La Marina Militare, attraverso il suo Gruppo Operativo Subacquei, svolge un ruolo cruciale in queste operazioni, grazie alla formazione e all’esperienza del personale coinvolto.
La gestione di ordigni esplosivi risalenti a conflitti passati è una questione di rilevanza storica e di sicurezza pubblica. Le operazioni di disinnesco non solo proteggono le persone e le infrastrutture, ma contribuiscono anche a preservare la storia e la memoria di eventi significativi come la Seconda Guerra Mondiale. L’attenzione verso l’ecosistema marino durante tali operazioni dimostra un approccio responsabile e consapevole, fondamentale per il futuro delle attività marittime e della sicurezza pubblica.
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