L’esplosione avvenuta al distributore di gpl in via dei Gordiani a Roma ha causato la morte di Claudio Ercoli, responsabile dell’impianto. L’uomo è deceduto in ospedale dopo un delicato intervento chirurgico e giorni di lotta contro le gravi ustioni riportate durante l’incidente. L’evento ha scosso profondamente la comunità locale e aperto indagini sulle cause della deflagrazione.
La dinamica dell’incidente e le condizioni della vittima
L’esplosione si è verificata mentre Claudio Ercoli stava effettuando controlli sulla cisterna del distributore. La palla di fuoco lo ha colpito direttamente, provocandogli ustioni sul 55% del corpo. Subito soccorso da un carabiniere che lo ha estratto dall’auto avvolta dalle fiamme, Ercoli è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso su una pattuglia dell’Arma.
Le sue condizioni sono apparse subito critiche: nei giorni successivi è stato sottoposto a un trapianto di pelle per tentare di salvargli la vita ma il quadro clinico non è migliorato. La Asl Roma 2 ha comunicato che i medici hanno adottato ogni trattamento possibile ma le lesioni erano troppo gravi per permettere una ripresa.
Il decesso e il dolore per familiari e colleghi
Il decesso si è consumato cinque giorni dopo l’incidente, segnando una perdita dolorosa per familiari e colleghi.
Le reazioni istituzionali alla tragedia
La morte di Claudio Ercoli ha suscitato messaggi ufficiali da parte delle autorità romane e regionali. Il sindaco Roberto Gualtieri ha espresso cordoglio a nome della città, manifestando vicinanza alla famiglia e agli amici della vittima.
Anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca si è detto colpito dalla tragedia richiamando l’importanza cruciale degli standard sicurezza nei luoghi lavoro. Ha inoltre auspicato che venga fatta chiarezza sulle cause precise dell’esplosione attraverso le indagini in corso.
Le indagini sulla causa dell’esplosione e i danni materiali
La procura di Roma sta portando avanti accertamenti approfonditi sull’accaduto con ipotesi iniziali che includono disastro colposo e lesioni personali. Con la morte del responsabile potrebbero aggiungersi anche accuse più gravi come omicidio colposo oltre ai reati ambientali legati all’incidente.
Non risultano ancora indagati ufficialmente ma gli investigatori stanno ascoltando testimoni ed esaminano filmati delle telecamere nelle vicinanze per ricostruire con precisione cosa sia successo prima della deflagrazione.
Oltre alla vittima fatale ci sono circa quaranta feriti tra cui almeno uno grave con ustioni estese sul 25% del corpo ancora in prognosi riservata.
I danni materiali nella zona prenestino
I danni materiali hanno coinvolto scuole vicine all’impianto esploso, impianti sportivi comunali ed aree verdi limitrofe creando un vero anello distruttivo nel quartiere Prenestino dove sorgeva il distributore gpl.
Gli interventi post-esplosione nel quartiere prenestino
Il Campidoglio si è attivato convocando una cabina regia straordinaria guidata dall’assessore alle Periferie Pino Battaglia per coordinare gli interventi necessari al recupero delle strutture danneggiate nel quartiere Prenestino dove sorgeva il distributore esploso.
Tra i primi lavori previsti c’è la messa in sicurezza e ripristino della scuola d’infanzia Balzani: durante i mesi dei cantieri i bambini saranno trasferiti temporaneamente ad altre scuole limitrofe per garantire continuità educativa senza rischi legati ai lavori in corso.
Anche l’impianto sportivo comunale Villa de Sanctis subisce interventi urgenti: recinzioni divelte sono state già ricostruite mentre proseguono operazioni volte a rendere nuovamente agibile tutta l’area interna dello spazio dedicato allo sport pubblico locale.
Verifiche ambientali ed edilizie nelle aree circostanti
L’assessorato comunale competente sta effettuando controlli approfonditi sugli alberi presenti nel parco vicino all’area interessata dall’esplosione; queste verifiche servono ad accertare eventuale compromissione dovuta alle fiamme o alle onde d’urto così da poter riaprire presto lo spazio verde alla cittadinanza senza rischiare incidenti o cadute improvvise degli alberature danneggiate dal rogo.
Parallelamente l’assessorato alla Casa valuta se vi siano abitazioni pubbliche lesionate o compromesse dall’incendio o dalla pressione generata dalla deflagrazione. Questi sopralluoghi garantiranno tempestive misure protettive oppure soluzioni abitative alternative se necessario.
L’assessore Battaglia assicura sostegno concreto alle famiglie coinvolte nell’emergenza, impegnandosi insieme al sindaco Gualtieri nella gestione coordinata degli aiuti fino al completo ritorno alla normalità nella zona interessata.