Un’esplosione causata da una fuga di gas ha scosso ieri pomeriggio la zona di via dei Gordiani a Roma, provocando più di quaranta feriti e danni significativi all’area circostante. Le autorità hanno immediatamente avviato le operazioni per mettere in sicurezza il sito e chiarire le cause dell’incidente, mentre i soccorsi hanno lavorato senza sosta per assistere i feriti.
Intervento delle forze dell’ordine e vigili del fuoco sul luogo dell’esplosione
Subito dopo l’esplosione nella stazione di servizio lungo via dei Gordiani, la squadra mobile della polizia romana insieme ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico si sono recati sul posto per raccogliere prove utili alle indagini. I vigili del fuoco hanno svolto un ruolo cruciale non solo nelle prime fasi di soccorso ma anche durante le successive operazioni di messa in sicurezza.
Le forze dell’ordine stanno acquisendo testimonianze, immagini e ogni elemento che possa ricostruire con precisione cosa abbia provocato la fuga di gas. L’obiettivo è fornire alla Procura un’informativa dettagliata che permetta agli inquirenti di valutare eventuali responsabilità penali legate all’incidente.
Attività tecniche per bonifica e monitoraggio ambientale nell’area colpita
Parallelamente alle indagini, gli agenti della polizia locale insieme ai vigili del fuoco hanno avviato le operazioni necessarie a bonificare l’intera area interessata dall’esplosione. Questi interventi puntano a eliminare ogni rischio residuo derivante dalla presenza potenziale di gas infiammabile o altre sostanze nocive.
L’Arpa ha installato specifiche apparecchiature per rilevare eventuali tracce residue nell’atmosfera locale. Anche il Noe ha collaborato con strumenti dedicati al monitoraggio ambientale, così da garantire condizioni sicure sia ai residenti sia agli operatori impegnati nelle operazioni.
Situazione sanitaria dei feriti ricoverati negli ospedali romani
Tra i più colpiti dall’incidente ci sono due uomini rispettivamente di 67 e 58 anni che versano ancora in condizioni serie presso l’ospedale Sant’Eugenio. Il personale medico segue costantemente il loro stato clinico cercando stabilità nelle loro condizioni dopo lo shock subito durante l’esplosione.
Gli altri oltre quaranta feriti presentano lesioni varie ma meno gravi; molti sono stati medicati direttamente sul posto o trasferiti ad altri nosocomi cittadini dove proseguono le cure necessarie al recupero completo. La gestione tempestiva degli interventi sanitari ha limitato conseguenze peggiori nonostante la gravità iniziale dello scoppio nel distributore carburanti.
Quadro giudiziario aperto dalla procura sulla tragedia nella capitale
La procura della Repubblica presso il tribunale romano ha già formalizzato un’indagine su quanto accaduto ipotizzando reati quali lesioni personali colpose e disastro colposo legate alla fuga incontrollata del gas nel punto vendita carburanti coinvolto nell’incidente.
Gli investigatori stanno verificando se siano state rispettate tutte le norme relative alla sicurezza degli impianti industriali pubblicamente accessibili come quello teatro dello scoppio. Le verifiche toccheranno anche aspetti tecnici relativi alla manutenzione degli impiant,i procedure operative adottate dal personale presente quel giorno ed eventuale responsabilità diretta o indiretta da parte dei gestori o terzi coinvolti nei controlli quotidiani sull’impianto stesso.
Questa fase sarà decisiva perché consentirà agli organi giudiziari d’individuare precise cause materiali ed errori umani eventualmente collegabili all’accaduto evitando così rischi analoghi nel futuro prossimo della città romana.