Nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2025 a milano si è svolta una complessa esercitazione antiterrorismo presso la fermata metropolitana san donato. L’azione, coordinata dal comando provinciale dei carabinieri di milano, ha coinvolto diversi reparti specializzati per mettere alla prova la capacità di risposta in caso di attacco armato in un contesto urbano e affollato come quello della metro. Si tratta di un test mirato a simulare situazioni ad alto rischio con ostaggi, armi da fuoco e rischio esplosivo, verificando l’efficacia del coordinamento tra forze di polizia, personale sanitario e gestori del trasporto pubblico.
La simulazione dell’attacco armato sulla metro san donato
L’esercitazione ha ricostruito uno scenario molto complesso: a bordo di un mezzo pubblico in partenza dalla stazione san donato quattro soggetti armati hanno compiuto un’azione violenta iniziata con un tentativo di fermo da parte di una pattuglia dei carabinieri. Dopo un primo stop, i quattro sospetti hanno aperto il fuoco contro i militari, abbandonando poi immediatamente il veicolo per rifugiarsi all’interno del treno, dove hanno preso alcuni passeggeri in ostaggio. L’azione ha simulato anche la minaccia di esplosivi nascosti, aumentando la difficoltà della gestione dell’emergenza.
Questa situazione ha richiesto un intervento rapido e coordinato per bloccare gli aggressori e mettere in sicurezza i civili coinvolti. Tutto si è svolto nell’arco di alcune ore durante la notte, per riprodurre le condizioni reali in cui è più difficile intervenire, come scarsa visibilità e tensione crescente tra i presenti.
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Il ruolo delle forze specializzate durante l’intervento
Alle operazioni hanno partecipato diverse unità specializzate: il gruppo d’intervento speciale dei carabinieri, le aliquote di primo intervento di milano e brescia, le squadre operative di supporto del 3° reggimento carabinieri “lombardia”, insieme ai negoziatori e a un team di artificieri. Sul posto sono intervenuti anche equipaggi del nucleo radiomobile di milano e della compagnia milano porta monforte, per garantire un controllo completo della zona.
Strategie operative e gestione della crisi
La strategia prevedeva una prima fase di contenimento: una cinturazione dell’area per evitare fughe e garantire la sicurezza dei cittadini. Poi sono scattati i tentativi di negoziazione con gli aggressori per liberare gli ostaggi senza spargimento di sangue. Nel caso in cui tali tentativi fossero risultati vani, sono state predisposte le operazioni di neutralizzazione della minaccia tramite le squadre tattiche specializzate, capaci di intervenire anche in spazi angusti come quelli di un treno in movimento.
Questa coordinazione ha mostrato come si possa affrontare un’emergenza di tipo terroristico all’interno di un sistema di trasporto urbano, garantendo tempi rapidi di reazione e un’azione congiunta tra diverse forze e competenze.
Collaborazione con atm e strutture sanitarie
Particolare attenzione è stata data alla collaborazione con atm, gestore del trasporto pubblico milanese, che ha fornito supporto tecnico e logistico durante tutta l’esercitazione. L’azienda ha permesso l’attivazione di procedure interne, come il blocco immediato delle linee coinvolte e la gestione dei flussi di passeggeri in uscita dalla stazione. L’integrazione tra società pubblica e forze dell’ordine ha creato un ambiente operativo simile al reale, di fronte a un evento che potrebbe verificarsi in qualsiasi momento.
Alla simulazione ha preso parte anche la direzione generale welfare della regione lombardia, con il personale tecnico e sanitario di areu lombardia e della croce rossa italiana. Il loro intervento ha riguardato la gestione delle eventuali vittime e il coordinamento dei soccorsi sul luogo, con la predisposizione di aree di primo soccorso e la pianificazione delle evacuazioni medicalizzate.
Grazie a questa partecipazione il test ha potuto affrontare anche aspetti fondamentali come il trattamento degli feriti e la comunicazione con le strutture ospedaliere in condizioni di emergenza. L’esercitazione ha coinvolto decine di operatori tra poliziotti, carabinieri, agenti di atm e soccorritori, mostrando la complessità e la preparazione necessaria per rispondere a un attacco terroristico in città.
“Un evento di tale portata richiede una risposta impeccabile e coordinata,” hanno commentato gli organizzatori, sottolineando l’importanza della preparazione costante.