Un giovane di trent’anni, originario di Lecco, è stato rinvenuto senza vita nei boschi sopra Crandola, in alta Valsassina, dopo che era stato segnalato disperso nella mattinata di sabato 2025. La vicenda ha attirato l’attenzione dei soccorsi e della comunità locale, impegnando per ore i soccorritori tra elicotteri e squadre di terra. I dettagli di questa tragedia raccontano di una Escursione Finita nel peggiore dei modi, mentre la ricerca di funghi si è trasformata in un dramma.
La partenza dell’ escursione e la divisione tra padre e figlio
Quel sabato mattina, il trentenne e suo padre erano partiti presto verso la Valsassina per una gita tra i boschi con l’obiettivo di cercare funghi. Il percorso prevedeva di superare l’abitato di Crandola, dove si sarebbero poi divisi per esplorare zone diverse. I due si erano dati un orario e un punto di incontro per il ritorno. Il padre attendeva il rientro del figlio nel luogo concordato, ma a mezzogiorno, vedendo trascorrere troppo tempo senza notizie, ha deciso di lanciare l’allarme.
Sentieri insidiosi e difficoltà di orientamento
La zona è nota per i sentieri impervi e la vegetazione fitta che, in certi punti, può rendere difficile orientarsi perfettamente. Nonostante l’esperienza in montagna, il giovane ha perso il contatto col padre, probabilmente a causa della vastità del territorio e delle condizioni del terreno. La richiesta di aiuto ha subito fatto muovere la macchina dei soccorsi.
Una mobilitazione tempestiva e complessa
Subito dopo la segnalazione, le squadre di soccorso sono entrate in azione con tempestività. Assieme ai volontari del soccorso Alpino, è stato attivato l’elicottero dei vigili del Fuoco per sorvolare la zona e cercare tracce del disperso dall’alto. Le condizioni ambientali, tipiche dell’alta Valsassina in primavera, hanno reso le ricerche intensive, andando avanti per ore.
La triste scoperta e il lavoro dei soccorsi
Alla fine, i soccorritori hanno localizzato il corpo del trentenne. Non è chiaro se sia caduto o abbia subito un malore, ma la morte è stata accertata sul posto. A quel punto, gli addetti al recupero hanno predisposto la rimozione della salma, operazione che ha coinvolto squadre specializzate del soccorso Alpino. L’area, difficilmente raggiungibile con mezzi tradizionali, ha richiesto un lavoro coordinato e preciso.
La notizia della morte del giovane ha colpito la comunità di Lecco e la Valle. Escursioni e raccolta funghi sono tradizioni radicate, ma la montagna conserva sempre i suoi pericoli. Sono già previsti momenti di cordoglio e riflessioni sulle condizioni dei sentieri e sulla sicurezza in montagna, soprattutto per chi si spinge in zone meno frequentate.
Con il ritorno della bella stagione, molti appassionati riprendono queste attività: la vicenda invita a non sottovalutare mai la preparazione e a mantenere la prudenza. I prossimi giorni vedranno anche gli accertamenti necessari per chiarire le cause esatte della tragedia, per la quale la procura di Lecco potrebbe aprire un’indagine.
In attesa di ulteriori dettagli, la montagna resta un luogo da rispettare e affrontare con consapevolezza, soprattutto quando si è soli o in piccoli gruppi senza copertura radio o segnali. Quella sopra Crandola è una zona che i frequentatori di funghi conoscono bene, ma che si conferma anche insidiosa.