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Eric Clapton torna al forum di Assago con due concerti per celebrare la sua carriera di blues e rock

Eric Clapton torna al Forum di Assago a Milano il 27 e 28 maggio 2025, presentando un repertorio blues e rock che celebra la sua carriera, in quello che potrebbe essere un ultimo concerto.

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Eric Clapton torna al Forum di Assago a Milano per due concerti il 27 e 28 maggio 2025, proponendo un repertorio blues e rock che celebra la sua leggendaria carriera, in quello che potrebbe essere uno dei suoi ultimi show in città. - Unita.tv

Il chitarrista Eric Clapton torna ad accendere il palco del Forum di Assago a Milano con due concerti previsti il 27 e 28 maggio 2025. Dopo tre anni di assenza, lo show ripropone il repertorio blues che ha segnato la carriera del musicista, ormai ottantenne, in quello che potrebbe essere uno degli ultimi appuntamenti dal vivo nella città lombarda. Un evento imperdibile per appassionati e amanti della musica blues e rock.

La rinascita del live di eric clapton a milano dopo tre anni di assenza

Il ritorno di Eric Clapton al Forum di Assago arriva a tre anni dall’ultimo spettacolo milanese. I lampioni che facevano parte della scenografia originale tornano a illuminare la scena, richiamando l’atmosfera intensa e avvolgente della performance passata. Il chitarrista di Ripley, in Inghilterra, dimostra ancora una volta la sua forza sul palco, nonostante abbia appena superato gli ottanta anni a marzo 2025.

Queste due date del 27 e 28 maggio sembrano avere un peso particolare, visto che potrebbero rappresentare gli ultimi concerti di Slowhand a Milano. Non è da poco rivedere Clapton in azione in un’epoca in cui i grandi nomi storici del rock raramente calcano più i palchi con la stessa frequenza di un tempo. La sua band, composta da musicisti virtuosi e affiatati come Nathan East al basso e Doyle Bramhall II alla chitarra, promette performance su misura per i fan più affezionati.

L’atmosfera sarà arricchita anche dalla presenza di Chris Stainton alle tastiere, Tim Carmon all’organo Hammond, Sonny Emory alla batteria e le coriste Sharon White e Katie Kissoon. Questo gruppo accompagna Clapton nello svelare le pietre miliari della sua carriera, in un percorso musicale che attraversa decenni e vari stili, dal blues più tradizionale a pezzi di rock storico.

Un evento che celebra decenni di musica

Il repertorio dello spettacolo: un viaggio tra le radici del blues e i grandi successi di clapton

Il concerto di Assago copre una vasta gamma di brani che raccontano le radici profonde del blues elettrico, ma anche i momenti più alti della carriera solista di Clapton. Il pubblico potrà ascoltare classici di artisti storici come Willie Dixon, autore di “I’m your Hoochie Coochie Man”, e Jimmy Cox, compositore di “Nobody knows you when you’re down and out”.

Non mancheranno pezzi di Bo Diddley, come “Before you accuse me”, o la celebre “Cocaine” di JJ Cale, musicista a cui Clapton è rimasto particolarmente legato. La scaletta includerà inoltre i brani leggendari dei Cream, la band degli anni Sessanta di cui Clapton era parte fondamentale. “White room” e “Sunshine of my love” sono tra i pezzi più rappresentativi di quel periodo.

Lo show riserverà al pubblico anche momenti intensi con le composizioni proprie di Clapton, come “Old love” e “Tears in heaven”. Quest’ultima, pubblicata nell’album acustico Unplugged del 1992, è entrata nella storia: il disco dal vivo più venduto con quasi 30 milioni di copie. Un pezzo che testimonia il lato personale e struggente dell’artista, amatissimo in tutto il mondo.

L’ispirazione e le radici di clapton: da jerry lee lewis a robert johnson

La musica di Clapton affonda le radici in una serie di incontri e scoperte che hanno segnato la sua formazione artistica. Ricorda il momento in cui vide Jerry Lee Lewis cantare “Great balls of fire” in televisione e percepì la necessità di raggiungere quel livello di energia e talento. È un episodio chiave per capire da dove nasce la voglia di volare del chitarrista.

Nel documentario autobiografico “Life in 12 bars”, Clapton consiglia agli appassionati di ascoltare l’album Live at the Regal di B.B. King, un riferimento imprescindibile per capire perché ha scelto di suonare la chitarra. Questo disco contiene tutto il sapore e la carica del blues che Clapton ha fatto sua.

Un’altra figura mitica è Robert Johnson, il bluesman che secondo la leggenda avrebbe venduto l’anima al diavolo per acquisire abilità straordinarie con la chitarra. Clapton non ha mai smesso di sentirsi legato a questa storia, simbolo di un percorso artistico difficile e tormentato ma segnato da un talento unico.

Radici profonde per un artista senza tempo

Slowhand, un’icona del rock e del blues che ha lasciato un segno indelebile

Eric Clapton ha attraversato il mondo della musica con un ruolo da protagonista, passando dai Yardbirds ai Cream, fino alla carriera solista, sempre con un legame forte con il blues. Non si è mai sentito il più grande chitarrista, ma ha sempre puntato a diventarlo, mantenendo vivo quell’ideale che lo ha accompagnato a ogni nota suonata.

La sua presenza sui muri di Londra, come “Dio” della chitarra, testimonia il successo e la fama che ha conquistato. Clapton ha saputo raccontare storie, emozioni e sofferenze attraverso le corde della sua chitarra, portando il blues a un pubblico vasto e spesso giovane.

Nel suo percorso ha attraversato momenti bui e difficili, ma ha continuato a suonare, mantenendo saldo il legame con quel “paradiso” che si raggiunge solo dopo aver vissuto l’inferno, come lui stesso ha spesso ricordato. Le due serate di Assago ricordano non solo un artista, ma una leggenda vivente che ancora riesce a parlare con la sua musica senza tempo.