La vendemmia 2025 in Emilia-Romagna scatterà intorno al 10 agosto, un anticipo rispetto agli anni scorsi. Si comincerà con le prime uve destinate ai vini spumanti e alle varietà precoci, come Pinot Nero e Chardonnay. Nel settore c’è attenzione per il clima, che influenzerà la maturazione e la qualità del raccolto, attesa su livelli simili a quelli dello scorso anno.
Vendemmia anticipata, ma con ottime uve
Confagricoltura Emilia-Romagna ha confermato che la raccolta inizierà nei primi giorni di agosto, una tendenza ormai consolidata nella regione. Il presidente della sezione vino, Renzo Pelliciari, ha spiegato che “anticipare la vendemmia prima di Ferragosto sta diventando prassi comune, soprattutto per le varietà precoci e per i vini spumanti, che hanno bisogno di uve fresche e con buona acidità.”
Il motivo principale è il clima, che quest’anno ha accelerato la maturazione. Le giornate calde alternate a notti fresche hanno aiutato a migliorare la qualità dei grappoli. Lo zucchero nelle uve cresce gradualmente e gli aromi sono intensi: due fattori chiave per ottenere vini ben equilibrati e profumati.
In alcune zone la produzione è stata più generosa, mentre in altre la quantità di uva raccolta è calata a causa di condizioni meteo avverse. Particolarmente colpito il vitigno Ancellotta, per il quale si prevede un calo tra il 15 e il 20 per cento.
Maltempo e problemi sul territorio
Grandinate e trombe d’aria tra Bologna e Modena hanno fatto danni ai vigneti, riducendo le quantità raccolte in quelle zone e influendo sulle stime regionali.
La primavera 2025, con piogge regolari e temperature variabili, ha favorito uno sviluppo equilibrato dei grappoli. Ma ora il caldo intenso preoccupa gli agricoltori. Temperature troppo alte possono rallentare o compromettere la maturazione, mettendo a rischio la qualità delle uve.
Nel Reggiano e nel Modenese si registrano ancora problemi legati a malattie fungine della vite. In Romagna, invece, a dare filo da torcere sono insetti dannosi e il marciume dell’uva, minacce concrete per la salute delle vigne.
Mercato in tensione: tanta uva, poca domanda
Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, parla di un settore vitivinicolo sempre più fragile. Nel 2025 l’offerta di uva è abbondante, ma i prezzi restano bassi, un mix che mette sotto pressione chi produce.
La domanda di vini rossi si sta riducendo, sia in Italia che all’estero. A complicare le cose ci sono anche i dazi imposti dagli Stati Uniti, che creano incertezza e peggiorano le prospettive economiche per i viticoltori.
Confagricoltura chiede una gestione più attenta dell’offerta e interventi mirati per conquistare nuovi mercati. Bonvicini avverte: “senza strategie chiare e azioni coordinate, il rischio è una crisi profonda che metterebbe in difficoltà le aziende e il futuro della viticoltura regionale.”
Ultimo aggiornamento il 7 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi