A bologna torna “Hey Joe“, l’evento musicale di solidarietà che festeggia la sua 21ª edizione il 30 e 31 agosto in piazza Maggiore. Questa manifestazione no-profit sostiene alcune delle principali realtà impegnate nell’assistenza alle persone in difficoltà, ricordando anche figure importanti come il Beato padre Olinto Marella e padre Gabriele Digani. Il concerto-spettacolo si conferma appuntamento fisso per far sentire la voce di chi vive condizioni di povertà nella città emiliana.
Hey Joe: un concerto-spettacolo alla radice della solidarietà bolognese
Hey Joe ritorna in piazza Maggiore come un’occasione per mettere insieme cultura e impegno sociale. Ogni anno, l’evento coinvolge centinaia di artisti e mantenendo la formula del no-profit devolve il ricavato a enti che si occupano di povertà e disagio a Bologna. Nel 2025, la manifestazione celebra la memoria di padre Olinto Marella, noto come “il padre dei poveri”, e di padre Gabriele Digani, due figure legate all’assistenza e alla carità.
Nella due giorni del 30 e 31 agosto si esibiranno più di 300 artisti, tra cui nomi come Andrea Mingardi, Paolo Mengoli e Federico Aicardi. Sul palco si alterneranno generi diversi, uniti dallo spirito dell’iniziativa che mette in primo piano la musica come veicolo di inclusione. Domenica è previsto, inoltre, un pranzo solidale per 250 persone in difficoltà, offerto da Camst e dalla pasticceria Laganà. Questo momento vuole essere un’ulteriore gesto concreto oltre la musica, offrendo sostegno diretto.
La serata si chiuderà con “Bologna moment”, uno spettacolo multimediale dedicato al calcio locale, tratto dal libro ‘Giganti Rossoblù’ di Marco Tarozzi. Letture sul palco di Saverio Mazzoni ricorderanno figure emblematiche della storia calcistica del club come Schiavio, Dall’Ara e Bulgarelli. Tutte le attività dell’evento si svolgono senza compensi e con la partecipazione volontaria, ribadendo l’idea che aiuto e cultura possano alimentarsi a vicenda per coinvolgere tutta la città.
La fraternità cristiana opera padre Marella tra sfide sociali e riorganizzazioni interne
La Fraternità Cristiana Opera Padre Marella rappresenta il cuore dell’azione solidale che Hey Joe sostiene. L’associazione, nata per volontà di padre Olinto Marella, svolge un ruolo centrale nell’aiuto ai più poveri a Bologna. Marco Mastacchi, presidente dell’Opera Padre Marella, ha sottolineato le difficoltà attuali, soprattutto legate all’emergenza abitativa e alla gestione dei minori stranieri non accompagnati. Questi temi segnano fortemente l’attualità della povertà nel territorio urbano.
Mastacchi parla di un “percorso di trasformazione” in corso: l’organizzazione si strutturerà su tre livelli distinti. La nascita di una fondazione punta a proteggere il patrimonio mentre una cooperativa avrà il compito di gestire i servizi sociali e una nuova associazione valorizzerà il ruolo dei volontari e il lavoro di rete. Questo modello cerca di adattarsi alle sfide di oggi aumentando concretezza e solidità nelle azioni verso il disagio.
La necessità di rivedere il modello di accoglienza emerge con forza: l’associazione vuole superare alcuni schemi tradizionali proponendo progetti innovativi, già in fase di attuazione. Il lavoro che si svolge quotidianamente passa spesso inosservato perché silenzioso, ma resta essenziale per dare risposte ai bisogni crescenti di chi vive ai margini della società bolognese. L’Opera Padre Marella resta così un punto di riferimento insostituibile sul territorio.
Le cucine popolari e altre realtà solidali unite nel sostegno ai meno fortunati
Tra le realtà sostenute da Hey Joe spiccano le Cucine Popolari, che offrono pasti e assistenza a chi non può permetterseli. Roberto Morgantini, rappresentante del progetto, ha definito l’iniziativa “un premio per bologna”, una città che storicamente ha conservato un tessuto di solidarietà radicato. Le Cucine lavorano ogni giorno per garantire cibo e una rete di supporto sociale.
Oltre alle Cucine Popolari, Hey Joe destina risorse a Civibo e agli Amici di Piazza Grande, altre realtà che affrontano situazioni di fragilità e povertà. Il concerto, grazie all’attenzione mediatica e al coinvolgimento diretto dei cittadini, permette di potenziare queste attività. Le donazioni raccolte danno avvio o sostengono progetti concreti in campi differenti come l’aiuto alimentare, l’assistenza sociale e percorsi di inclusione.
Il deputato Andrea De Maria ha partecipato all’evento, evidenziando come Hey Joe rappresenti un esempio di impegno per la pace e la memoria di chi, come il regista Maurizio Cevenini, ha sempre animato lo spirito solidale dell’iniziativa. L’appuntamento continua così a portare avanti intenti sociali forti con la musica come sfondo, mantenendo vivo un legame profondo con la città.
Il valore sociale e culturale di Hey Joe nel tessuto cittadino bolognese
Hey Joe si presenta più di un semplice concerto. Lo spirito che anima questo appuntamento si fonda su solidarietà, amicizia e condivisione. Il direttore artistico Mirko Errani ha voluto rimarcare come sul palco non esistano differenze di ruolo o status: artisti e pubblico si trovano sullo stesso piano, uniti dal desiderio di ricordare padre Marella e offrire sostegno a chi vive in situazioni difficili.
L’iniziativa dura da più di vent’anni proprio perché riesce a mantenere fede a questi valori, diventando una presenza stabile nella vita culturale e sociale di Bologna. Il coinvolgimento di centinaia di interpreti e figure che lavorano nel sociale crea un legame diretto tra musica e impegno civico. La scelta della piazza più centrale della città, piazza Maggiore, come luogo simbolo, conferisce all’evento una rilevanza pubblica forte.
In un momento storico segnato da nuove povertà e crescenti disuguaglianze, Hey Joe si pone come segnale concreto di solidarietà attiva. Sullo sfondo si delinea l’attualità dei temi sociali urbani, resistendo alla tentazione di diventare una semplice celebrazione artistica. Si conferma una forma di solidarietà che mantiene al centro la persona, i bisogni reali, e il desiderio di una comunità più unita e attenta.
Ultimo aggiornamento il 28 Agosto 2025 da Andrea Ricci