Le tensioni tra i lavoratori della filiera Esselunga addetti alla consegna della spesa a domicilio e le aziende appaltatrici si sono concluse con l’annuncio di uno sciopero nazionale fissato per il 24 luglio 2025. La Filt Cgil dell’Emilia-Romagna ha reso noto il blocco delle trattative che si protraevano da mesi e la decisione di aprire lo stato di agitazione dei driver che operano in diverse province italiane. La mobilitazione sarà accompagnata da un presidio davanti alla sede di Esselunga a Limito di Pioltello, segno tangibile dello scontro in corso tra sindacato e imprese coinvolte.
La rottura definitiva delle trattative per i diritti dei driver di Esselunga
Da mesi la Filt Cgil cercava di raggiungere un’intesa con gli appaltatori della consegna a domicilio di Esselunga per garantire diritti economici e normativi ai driver. La trattativa, che avrebbe dovuto portare a un accordo quadro nazionale, si è arenata davanti a un atteggiamento definito dal sindacato come dilatorio e poco disponibile da parte delle aziende. A metà luglio l’impasse si è concretizzata nella fine brusca delle negoziazioni, senza alcun passo avanti significativo.
Il sindacato ha denunciato che le controparti hanno portato al tavolo soltanto “proposte minime, parziali e inaccettabili”, ignorando quelle richieste elementari per migliorare le condizioni dei lavoratori. Sul tavolo c’erano tematiche importanti, come la regolamentazione di mansioni non ancora riconosciute contrattualmente, ad esempio la consegna ai piani, attività svolta quotidianamente dai driver ma priva di riconoscimento economico specifico. Questa situazione ha portato nel passato a riduzioni parziali del servizio, con i rider che si limitavano a consegnare la spesa solo fino al piano strada come forma di protesta.
Le motivazioni alla base delle proteste e la mobilitazione nazionale
La stagione delle mobilitazioni della filiera Esselunga era già iniziata in precedenza con iniziative di carattere territoriale, in particolare nelle province di Bologna, Parma e Modena. Qui le appaltatrici Cap Delivery e Deliverit, coinvolte nel servizio, hanno raccolto le rimostranze dei lavoratori per condizioni che, secondo la Filt Cgil, non garantiscono neanche la dignità minima. La risposta aziendale si è mostrata inadeguata, con offerte considerate ridotte e insufficienti da parte delle società chiamate a gestire la consegna.
Lo sciopero nazionale proclamato per il 24 luglio si inserisce in questo contesto di malcontento e ha lo scopo di portare alla ribalta della cronaca il tema delle condizioni lavorative nel settore delle consegne a domicilio, ambito che negli ultimi anni ha visto un’impennata di richieste e di addetti. Il presidio fissato davanti alla sede Esselunga di Limito di Pioltello rappresenta il momento clou della protesta, mettendo sotto pressione l’azienda e le società collegate, chiamate a confrontarsi con istanze di carattere economico e normativo insoddisfatte.
Una filiera sotto pressione tra diritti negati e domanda crescente
Il lavoro dei driver addetti alla consegna della spesa a domicilio ha subito una crescita costante, specie nelle aree urbane di diverse regioni italiane. La domanda aumentata nel corso degli anni ha messo in evidenza il ruolo chiave di queste figure, spesso però contrattualizzate con tutele ridotte o procedure poco chiare. Le mansioni svolte non sempre trovano riscontro normativo nel contratto di lavoro, lasciando molte questioni aperte come lo status giuridico e la retribuzione.
Le aziende che operano in appalto tendono a mantenere condizioni minime, difficili da modificare senza contratti nazionali specifici. L’iniziativa della Filt Cgil punta a colmare questo vuoto introducendo un accordo quadro che definisca con precisione diritti, tutele e riconoscimenti economici per tutti i driver Esselunga in Italia. La crisi delle trattative e lo sciopero evidenziano la tensione crescente tra la richiesta di regole certe e la realtà di un mercato dove spesso si lavora in condizioni precarie.
Le sfide rimangono anche legate al coordinamento tra sindacato, lavoratori e aziende su tutto il territorio nazionale, dato il carattere frammentato delle imprese coinvolte. La situazione del 24 luglio sarà una cartina tornasole per capire se sarà possibile superare questa lunga fase di stallo e definire finalmente un quadro di diritti chiaro e uniforme per chi ogni giorno assicura il servizio delle consegne di Esselunga.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Matteo Bernardi