La vicenda che coinvolge Lerry Gnoli, 54 anni, si concentra su un grave incidente avvenuto il 24 maggio scorso sulla spiaggia di Pinarella di Cervia, in provincia di Ravenna. Gnoli, in custodia cautelare dal 28 giugno, è accusato di omicidio colposo aggravato e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro per aver causato la morte della turista vicentina Elisa Spadavecchia. La richiesta attuale riguarda la sua scarcerazione o, in alternativa, la sostituzione della misura cautelare con una meno restrittiva.
I fatti dell’incidente sulla spiaggia di Pinarella: dinamica e vittima
Il 24 maggio 2025 sulla celebre spiaggia di Pinarella, nel ravennate, Lerry Gnoli si trovava al volante di una ruspa quando ha travolto Elisa Spadavecchia, una turista 66enne originaria di Vicenza in vacanza con il marito. La donna è morta sul colpo, senza possibilità di soccorso. Elisa era un’insegnante in pensione, la sua morte ha scuoiato la comunità locale e la provincia Veneto, da cui proveniva.
Le investigazioni si sono concentrate sulla condotta di Gnoli alla guida di un mezzo pesante su un’area balneare, un contesto che impone regole particolari di sicurezza e attenzione rivolta ai bagnanti e turisti. Il mezzo in questione, una ruspa di sua proprietà, avrebbe viaggiato privo di targa e senza dispositivi acustici o lampeggianti obbligatori in situazioni di movimento su aree pubbliche.
Secondo i rilievi, i lavori di spianamento delle dune sul litorale, presumibilmente sotto responsabilità di Gnoli, si sarebbero conclusi almeno venti giorni prima dell’incidente. Non è chiaro cosa conducesse l’uomo a guidare quel mezzo su quel tratto di spiaggia quel giorno.
L’iter giudiziario: la custodia cautelare e la contestazione delle accuse
Gnoli si trova in carcere dal 28 giugno 2025 con accuse di omicidio colposo aggravato e inosservanza di norme sul lavoro. Il gip di Ravenna ha convalidato la misura cautelare ritenendo sussistenti gravi indizi e pericoli legati alla sua permanenza in libertà.
Nelle successive fasi processuali la difesa, guidata dall’avvocato Vittorio Manes, ha presentato nuovi documenti e fatto appello per ottenere la scarcerazione o quantomeno la sostituzione della detenzione con modalità meno severe. La prima istanza era già stata respinta dal giudice.
La posizione di Gnoli si complica per alcuni elementi emersi dalle indagini: in primo luogo la violazione del codice della strada, guidava infatti con patente revocata. Questo provvedimento gli era stato tolto dopo un precedente incidente mortale nel 2022, legato anche allora al consumo di sostanze stupefacenti.
Elementi probatori: uso di cocaina e condizioni della ruspa al momento dell’incidente
La difesa ha ammesso che Gnoli aveva fatto uso di cocaina, ma sostiene si tratti di un’assunzione risalente a tempi precedenti all’incidente del 24 maggio. Tuttavia, gli esami del sangue eseguiti dopo l’evento hanno riscontrato tracce della sostanza nel suo organismo, confermando una positività.
Le forze dell’ordine, carabinieri e capitaneria di porto, hanno dettagliato anche le condizioni del veicolo coinvolto. La ruspa, proprietà di Gnoli, rovinò Elisa Spadavecchia in assenza di segnali acustici e visivi obbligatori per legge, elementi che avrebbero potuto evitare la tragedia.
In particolare la mancanza di targa rende più difficile risalire a verifiche formali su assicurazione e revisione. I controlli sul mezzo hanno chiarito che gli interventi di spianamento delle dune si erano conclusi molto prima, dunque non giustificarono la presenza del veicolo in movimento sulla spiaggia quel giorno.
Questi aspetti hanno spinto la procura a mantenere la custodia cautelare, valutando un rischio di reiterazione di comportamenti pericolosi da parte di Gnoli, il quale ha già dimostrato insofferenza rispetto a norme fondamentali della sicurezza stradale.
L’evolversi dell’iter giudiziario sarà seguito nelle prossime settimane, con l’esame delle richieste di scarcerazione e della documentazione depositata dalla difesa.
Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Luca Moretti