Un percorso espositivo dedicato a Mimmo Germanà, artista siciliano scomparso prematuramente nel 1992, mette a fuoco la sua produzione in bilico tra Transavanguardia, naif ed espressionismo pop. Definito “lo Chagall italiano” dal critico Salvatore Grasso, Germanà si presenta come una figura ancora da riscoprire nella storia dell’arte contemporanea italiana, grazie alla mostra ospitata a Reggio Emilia dall’inizio di settembre. La rassegna ripercorre le tematiche e i riferimenti culturali di un pittore che ha intrecciato musica, poesia e pittura in un linguaggio insieme lirico e teso all’invenzione visiva.
Mimmo Germanà, tra sogni e colori di una tavolozza siciliana
L’opera di Mimmo Germanà vive su tonalità intense e soggetti onirici, dove spiccano figure femminili sospese e cieli infuocati che riempiono le tele di vibrazioni cromatiche. La sua pittura, sviluppata negli anni Ottanta e Novanta, trae ispirazione da una varietà di fonti che spaziano da André Breton, Ciaikovskij fino a Marc Chagall, alimentando visioni a metà tra realtà e immaginazione. Questa caratteristica porta le sue composizioni a navigare tra la spontaneità naive e l’espressionismo pop, con una trama pittorica ricca di elementi evocativi e simbolici.
Le opere esposte alla Galleria Bonioni Arte, circa una ventina di olii su tela e alcune carte, si distinguono per l’uso di una palette di colori fauve, che rimanda a quel legame profondo con la terra siciliana e il calore mediterraneo. La natura rappresentata appare libera, incontrollata, spinta da venti colorati che sembrano animerne i contorni. Su questi fondali si affacciano spesso figure femminili in ambientazioni indefinibili, come sospese su correnti immaginarie, condensando così un effetto poetico che fa da filo conduttore all’intera produzione.
La Transavanguardia e il ruolo di Germanà alla Biennale Di Venezia 1980
Mimmo Germanà partecipò a un momento cruciale per la storia dell’arte contemporanea italiana: la Biennale di Venezia del 1980. Invitato da Achille Bonito Oliva, prese parte all’evento Aperto ’80, una sezione della rassegna che sancì la consacrazione ufficiale della Transavanguardia. Questo movimento segnò il ritorno alla pittura figurativa, sperimentando nuove espressioni emotive dopo il lungo dominio delle avanguardie concettuali.
La Transavanguardia riuniva, oltre a Germanà, artisti come Sandro Chia, Francesco Clemente e Mimmo Paladino, ognuno con il proprio linguaggio ma accomunati dall’attenzione alla figura, al colore e alla narrazione visiva carica di simboli. La presenza di Germanà alla Biennale testimonia il valore riconosciuto al suo lavoro in quegli anni, sebbene la sua pittura abbia attraversato fasi di marginalizzazione critica. Aperto ’80 resta un punto di riferimento fondamentale per comprendere la riscoperta delle arti figurative nella scena italiana e internazionale all’inizio degli anni Ottanta.
La Galleria Bonioni Arte e la Giornata Del Contemporaneo: valorizzare la pittura di Germanà
La mostra dedicata a Mimmo Germanà si svolge negli spazi della Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia dal 4 settembre al 26 ottobre 2025. La galleria è nota per la sua attenzione rivolto all’arte contemporanea e contribuisce, con questa rassegna, a far emergere un artista la cui opera ha a lungo convissuto con una certa inerzia critica. L’evento è inserito nel programma della 21ª edizione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI, l’associazione che raggruppa i musei italiani dedicati all’arte contemporanea.
La manifestazione rappresenta un’occasione per coinvolgere pubblico e operatori culturali nella riscoperta di linguaggi visivi meno presenti sugli scaffali museali. La scelta di dedicare una mostra a Germanà mette in luce la volontà di valorizzare quel patrimonio artistico spesso trascurato che appartiene alla stagione della Transavanguardia italiana. È un invito a ripensare la sua figura guardando alle specificità pittoriche e poetiche del suo lavoro, oltre che al contesto storico in cui si è sviluppato.
Questa esposizione permette oggi di fare i conti con un artista di cui manca ancora un’analisi definitiva, favorendo il dialogo tra passato e presente nella scena culturale locale e nazionale. Mimmo Germanà torna grazie a questa iniziativa a occupare uno spazio importante nella riflessione sull’arte italiana degli ultimi decenni del XX secolo.
Ultimo aggiornamento il 1 Settembre 2025 da Rosanna Ricci