Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ha espresso critiche nei confronti della premier Giorgia Meloni e della sua politica estera durante la festa dell’Unità di Ravenna. Sul palco, accanto alla segretaria del Pd Elly Schlein, ha commentato la gestione del conflitto a Gaza, il simbolo di Fratelli d’Italia e la politica migratoria dell’attuale governo.
La “fiamma” di Fratelli D’Italia e il richiamo alla storia dell’antisemitismo in Italia
Il simbolo della “fiamma”, associato a Fratelli d’Italia, è al centro del dibattito politico in Emilia-Romagna, secondo quanto affermato da Michele de Pascale. Per il presidente della Regione, quella fiamma rappresenta un richiamo a una delle pagine più oscure di antisemitismo e razzismo nella storia italiana. La sua posizione si inserisce in un confronto più ampio, in cui la sinistra contesta l’uso di questo simbolo come elemento identitario, rimandando invece alle radici neofasciste e a un passato segnato da ideologie escludenti.
Per alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, quel simbolo è un segno di continuità e libertà democratica, mentre per altri rappresenta un’eredità da rivedere, soprattutto nel momento attuale in cui l’Italia riflette su questi temi. La posizione di de Pascale si pone in netto contrasto con chi rivendica la fiamma in senso positivo, sottolineando invece la gravità storica legata a razzismo e discriminazione.
Critiche alla politica estera italiana ed europea sul conflitto a Gaza
De Pascale ha rivolto critiche anche alla gestione della politica estera di Giorgia Meloni e della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen riguardo all’escalation del conflitto a Gaza. Ha affermato che “le parole di condanna di Meloni risultano peggiori di quelle di Donald Trump, perché lasciano trasparire indifferenza rispetto a quanto sta accadendo, senza una reale volontà di intervenire o di prendere iniziative concrete nella crisi umanitaria.”
Il presidente della Regione ha evidenziato che il vuoto operativo dietro queste dichiarazioni rende le posizioni dei governi europei inconsistenti. Ha aggiunto che con questa linea la politica estera italiana rischia di perdere credibilità, soprattutto di fronte a conflitti delicati come quello in Medio Oriente.
De Pascale ha poi indicato la necessità di un cambiamento anche in tema di difesa e spese militari in Europa, osservando come si reagisca in modo diverso a seconda di chi parla. “Se il Pd critica il riarmo europeo con l’aumento della spesa militare al 5%, viene etichettato come irrealistico, mentre quando a sollevare la questione è Mario Draghi si riceve un’accoglienza entusiasta.” Questo evidenzia una spaccatura nel dibattito, che solleva dubbi sulla direzione che l’Italia intende seguire.
Aumento di sbarchi e ingressi regolari, critiche al governo e proposta del permesso per merito
Sul fronte dell’immigrazione, de Pascale ha tracciato un quadro critico della legislatura in corso. Ha spiegato che gli sbarchi registrati quest’anno supereranno quelli della legislatura precedente e che, oltre agli sbarchi, il governo ha autorizzato con i decreti flussi oltre un milione di ingressi regolari. Questa scelta è stata definita dal presidente della Regione “un tradimento non solo degli interessi del paese, ma anche delle promesse fatte agli elettori dalla maggioranza.”
In questo contesto, è tornata alla ribalta la discussione sulla proposta di un permesso di soggiorno basato sul “merito”. L’idea ha suscitato critiche e preoccupazioni in ambito politico, con oppositori che ne sottolineano limiti e rischi. Il dibattito resta aperto, sia sulle modalità di gestione dei flussi migratori, sia sulle implicazioni sociali e di sicurezza legate a queste scelte.
De Pascale ha inoltre evidenziato l’incoerenza del governo e delle forze di destra nel trattare la questione migratoria e nel reagire ai numeri in crescita, ricordando come “sarebbe stata diversa la reazione se al governo ci fosse stato il Pd.”
L’intervento di Michele de Pascale si colloca quindi tra accuse dirette al governo per incapacità e disallineamenti sulle priorità del paese, nel tentativo di stimolare un dibattito centrale per la politica italiana nel 2025.
Ultimo aggiornamento il 1 Settembre 2025 da Elisa Romano