La tartaruga marina caretta caretta, chiamata Elly, sarà liberata giovedì nel mare aperto dopo essere stata curata presso il centro recupero della Fondazione Cetacea. Il recupero è seguito a un episodio di cattura accidentale da parte di pescatori lungo la costa romagnola. L’evento ha attirato anche l’attenzione di parenti della politica Elly Schlein, che hanno contribuito con una donazione simbolica in occasione del compleanno della leader dem. Il rilascio di Elly arriva poco dopo un importante avvistamento della specie lungo il litorale riminese, mentre proseguono le attività di monitoraggio e salvaguardia sul territorio.
Il salvataggio e la cura della tartaruga Elly presso la Fondazione Cetacea
La tartaruga marina Elly è stata accidentalmente catturata da pescatori, una situazione non rara lungo alcune zone di costa dove gli strumenti di pesca possono intrappolare esemplari protetti. Subito dopo il recupero, l’animale è stato trasferito al centro di recupero della Fondazione Cetacea, dove lo staff ha avviato le cure necessarie per rimetterla in salute. Durante il periodo di degenza, la tartaruga ha ricevuto continui controlli veterinari e attenzioni per superare eventuali traumi legati alla cattura.
Il coinvolgimento diretto dei familiari della segretaria del Pd Elly Schlein ha contribuito a rafforzare l’attenzione mediatica sull’operazione. In vacanza sulla Riviera romagnola, i parenti hanno visitato il centro e deciso di simbolicamente adottare l’esemplare proprio in coincidenza con la festa di compleanno della zia, inserendo così il nome “Elly” come segno di affetto e impegno verso la fauna marina. La donazione fatta alla Fondazione Cetacea sostiene i progetti di recupero e tutela delle tartarughe e degli altri animali marini seguiti dall’organizzazione.
Gli esperti hanno sottolineato che ogni animale recuperato e rilasciato con successo rappresenta un risultato importante, considerando le difficoltà che specie come la caretta caretta devono affrontare a causa delle attività umane lungo le coste italiane.
Un nido storico di tartaruga marina documentato sulla costa di Rimini
Nel mese di giugno 2025, un evento raro ha segnato la provincia di Rimini: la deposizione del primo nido di tartaruga marina caretta caretta mai segnalato in quella zona. La scoperta è avvenuta proprio nello stesso tratto di costa dove Elly era stata recuperata poche settimane prima. L’evento ha acceso i riflettori sull’importanza di proteggere queste aree dall’inquinamento e dall’interferenza umana.
Il nido, deposto nella notte tra il 23 e il 24 giugno, è attualmente oggetto di una stretta sorveglianza da parte della Fondazione Cetacea. La riproduzione in un tratto di costa non abituale di questa specie è un segnale positivo per la biodiversità locale, ma richiede una gestione attenta per garantire la schiusura delle uova e la crescita dei piccoli. Per questo motivo, quasi 200 volontari sono coinvolti in turni continui di monitoraggio, alcuni anche notturni, con l’obiettivo di proteggerlo da potenziali disturbi e predatori.
L’area intorno al nido è stata sottoposta a una specifica ordinanza comunale che limita l’accesso e vieta ogni attività che possa compromettere l’integrità del sito. La Capitaneria di Porto coordina le operazioni di controllo insieme alla Fondazione, assicurando una presenza costante. Le associazioni ambientaliste e i cittadini sono stati invitati a partecipare come volontari per contribuire all’assistenza e alla custodia di questo importante patrimonio naturale.
Il monitoraggio e la tutela delle tartarughe lungo la Riviera Romagnola
La Fondazione Cetacea mantiene attivi diversi programmi per il recupero e la tutela delle tartarughe marine lungo la costa adriatica, con particolare attenzione alla regione romagnola. Questi interventi non riguardano solo gli animali trovati in difficoltà, ma coinvolgono anche iniziative di sensibilizzazione e monitoraggio di specie come la caretta caretta, che nidificano occasionalmente lungo queste spiagge.
Il caso della tartaruga Elly e la scoperta del nido a Rimini hanno portato a una mobilitazione di volontari, che coprono turni 24 ore su 24 per sorvegliare l’area e raccogliere dati sull’andamento delle schiuse. Il coinvolgimento della Capitaneria di Porto serve a garantire sicurezza e rispetto delle ordinanze che limitano l’accesso alle zone protette, mentre la cooperazione con enti locali facilita l’applicazione delle norme e la diffusione di informazioni.
La raccolta di esperienze sul campo da parte della Fondazione permette anche di migliorare le tecniche di recupero e cura degli animali marini, con evidenze utili per studi scientifici e la formazione di personale specializzato. La presenza di un nido attivo nella zona conferma come l’ambiente possa ospitare la riproduzione di questo rettile marino, una notizia rilevante per chi segue la conservazione delle specie in Italia.
Il mantenimento di questi programmi richiede risorse e impegno costante sia da parte delle associazioni sia da parte della cittadinanza, invitata a rispettare le regole e a sostenere le iniziative locali con la partecipazione diretta o con donazioni.
La liberazione di Elly è un momento atteso che testimonia l’impegno sul territorio per la tutela delle tartarughe marine e la capacità di intervento rapido in caso di emergenze. Lo sforzo di coordinamento tra volontari, enti e istituzioni crea le condizioni per proteggere una specie in difficoltà, assicurando un futuro a questi animali nel loro ambiente naturale. La cura di Elly e la sorveglianza del nido segnano tappe concrete di una battaglia costante per la biodiversità sulle coste italiane.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Rosanna Ricci