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Emilia-Romagna, nel secondo trimestre 2025 saldo positivo di oltre 2mila nuove imprese con crescita rallentata

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Emilia-Romagna, +2mila imprese nel secondo trimestre con crescita più lenta - Unita.tv
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Il secondo trimestre del 2025 in Emilia-Romagna segna un saldo positivo tra nuove aperture e cessazioni di imprese, ma con segnali chiari di una fase di rallentamento. I dati di Unioncamere Emilia-Romagna tratti da Movimprese mostrano un calo significativo nelle iscrizioni, toccando il livello più basso degli ultimi dieci anni, fatta eccezione per l’anomalia del 2020. La regione ospita oggi oltre 432 mila imprese attive, con dinamiche diverse nei vari settori economici e un andamento che si confronta con quello delle altre regioni del Nord Italia.

Saldo imprenditoriale e andamento delle nuove iscrizioni in Emilia-Romagna

Tra aprile e giugno 2025 sono nate 5.803 nuove imprese in Emilia-Romagna. Il numero delle attività cessate nello stesso periodo, però, è di 3.762 e mostra una diminuzione rispetto a trimestri precedenti. Questo differenziale si traduce in un saldo positivo pari a +2.041 imprese. Al 30 giugno, il totale di imprese registrate in regione raggiunge 432.291 unità. Le iscrizioni però hanno toccato un livello che non si vedeva da almeno dieci anni, escluso lo scostamento legato al picco pandemico del 2020, quando le misure restrittive influenzarono profondamente il tessuto economico.

Il saldo positivo, pur presente, è il più contenuto registrato nel secondo trimestre degli ultimi cinque anni. Questo dato suggerisce che la spinta alla creazione di nuove aziende si sta indebolendo. In Emilia-Romagna, enti pubblici e politiche regionali cercano di sostenere il settore con fondi mirati, come il Fondo Starter, che consente prestiti a tasso zero per micro e piccole imprese, e il Fondo Transizione Industriale che mette a disposizione 400 milioni di euro, soprattutto per interventi legati al risparmio energetico e all’adeguamento ecologico delle attività produttive.

La presenza di questi strumenti finanziari è pensata per ridurre le difficoltà di accesso al credito e sostenere la trasformazione del tessuto economico locale, che deve fare i conti con un contesto globale incerto e competitivo. L’orientamento verso nuovi modelli di imprenditorialità, dove la sostenibilità e l’innovazione giocano ruoli importanti, cerca di permettere una maggiore tenuta anche in un momento caratterizzato da segnali di frenata.

Mutamenti nei settori economici: agricoltura in calo, servizi e costruzioni in ripresa

L’analisi delle variazioni fra le imprese presenti in Emilia-Romagna evidenzia un movimento differenziato per comparto. Il numero di imprese attive nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca cala di 53 unità, segnando una contrazione. In controtendenza si muovono però altri rami dell’economia regionale. Le imprese industriali aumentano di 59 unità, mentre le costruzioni fanno registrare una crescita più significativa, con 442 aziende in più.

Il settore dei servizi mostra la performance migliore, con 1.615 nuove imprese attive. Questo andamento riflette un cambiamento strutturale dell’economia regionale, con una quota crescente di attività orientate a servizi e a comparti collegati all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione. In Emilia-Romagna esistono infrastrutture dedicate come i Tecnopoli e il supercalcolatore HPC Leonardo, che supportano la trasformazione digitale e lo sviluppo di competenze avanzate legate all’industria 4.0 e ai servizi ad alto valore aggiunto.

Sul fronte giuridico e organizzativo, le società di capitale incrementano il loro numero con 1.328 nuove iscrizioni nette. Anche le ditte individuali registrano un saldo positivo, con 886 imprese in più, segno di un interesse rinnovato per forme più snelle d’impresa che possono rispondere rapidamente a opportunità di mercato locali o di nicchia.

Questi andamenti confermano l’importanza delle dinamiche settoriali nel definire la struttura produttiva dell’Emilia-Romagna e mostrano come alcuni comparti, sostenuti da innovazione e incentivi, tengano testa a difficoltà di contesto più ampie.

Confronto con altre regioni del nord Italia: Emilia-Romagna resta sotto certi livelli

Nel confronto tra le principali regioni del Nord Italia, il tasso demografico delle imprese in Emilia-Romagna nel secondo trimestre 2025 si attesta sul +0,47%. Questa crescita è inferiore rispetto a quella registrata in Veneto e Lombardia . Il Piemonte, con un +0,45%, presenta un andamento simile a quello regionale.

Questi valori indicano che la capacità di nascita netta di nuove imprese in Emilia-Romagna, benché positiva, è meno sostenuta di quanto avviene in altri territori confinanti. Fattori come le politiche di sostegno, infrastrutture e attrattività per investimenti e risorse umane possono influire significativamente su queste differenze.

La regione ospita iniziative come il Motor Valley Fest o programmi rivolti ai giovani imprenditori, che puntano a rafforzare il tessuto economico locale e a migliorare la competitività. Tuttavia, questi risultati evidenziano anche la sfida di mantenere un ritmo di crescita adeguato, soprattutto contro territori concorrenti pronti a intercettare risorse e innovazioni.

Il confronto con le altre regioni mette in luce le condizioni di partenza e la necessità di interventi mirati che supportino nuove aperture nei settori più promettenti, promuovendo al contempo la sostenibilità e la presenza delle imprese nella regione.


Il quadro dell’imprenditoria emiliano-romagnola nel primo semestre 2025 mostra dunque un equilibrio complesso tra nuove aperture in crescita e segnali di rallentamento, con differenze marcate tra settori e un confronto positivo ma ancora soft rispetto ad altre regioni del Nord. Continuare a monitorare queste tendenze sarà fondamentale per orientare azioni pubbliche e private in un contesto che resta sfidante.

Ultimo aggiornamento il 25 Agosto 2025 da Elisa Romano

Written by
Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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