Girolamo Giglio, generale di divisione dell’Esercito italiano, si è spento a 85 anni. Figura di rilievo per l’intero Paese e particolarmente conosciuta nel suo paese natale, Budrio, in provincia di Bologna, Giglio ha lasciato un segno nella storia militare italiana grazie ai suoi incarichi di comando e alle missioni internazionali guidate nel corso degli anni ’90.
Carriera militare e ruoli di comando in Italia
Girolamo Giglio ha avuto un ruolo centrale nell’organizzazione e gestione di alcune delle principali unità dell’Esercito italiano. Tra le sue posizioni più note, ha diretto la Brigata Friuli, una delle unità operative più importanti che si occupa di intervenire in scenari nazionali e internazionali. Per diversi anni ha inoltre guidato il Comando Militare Esercito Emilia-Romagna, con sede a Bologna, incarico che lo ha reso punto di riferimento per la gestione e il coordinamento delle operazioni militari nella regione.
La sua esperienza e il rispetto guadagnato all’interno dell’Esercito derivano anche dalla capacità di guidare uomini e strutture complesse in periodi difficili, caratterizzati da rapide evoluzioni geopolitiche a livello internazionale. Questi ruoli hanno richiesto una preparazione tecnica e una leadership dimostrate sui campi d’addestramento e in situazioni di emergenza.
Partecipazione alle missioni internazionali: Valona e Sarajevo
Tra gli episodi di maggior rilievo nella carriera di Giglio si contano le sue missioni all’estero. Nel 1997, durante l’operazione ‘Alba’, ha comandato il contingente militare italiano schierato a Valona, in Albania. Questa operazione rappresentava uno sforzo internazionale per stabilizzare il paese a seguito di una grave crisi politica e sociale, con tensioni che avevano messo a rischio la sicurezza e la stabilità nella regione balcanica.
L’anno successivo, nel 1998, Giglio ha guidato il personale italiano impegnato nell’operazione ‘Joint Forge’ a Sarajevo, in Bosnia-Erzegovina. Questa missione della NATO mirava a garantire il mantenimento della pace e la stabilizzazione dell’area colpita dai conflitti nei Balcani. La gestione attenta e il coordinamento efficace con le altre forze internazionali hanno rappresentato alcuni dei tasselli fondamentali del suo contributo alla pace.
Riconoscimenti ufficiali per il servizio militare
L’attività di Girolamo Giglio ha ricevuto riconoscimenti importanti da parte delle istituzioni italiane. Il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli ha conferito l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Questo titolo è uno dei più alti riconoscimenti che lo Stato attribuisce a chi si è distinto per meriti particolari, anche nell’ambito della difesa nazionale e della cooperazione internazionale.
Il conferimento di tale onorificenza sottolinea il contributo tangibile e duraturo che Giglio ha portato alla sicurezza italiana e al ruolo del nostro Paese nelle missioni internazionali. La sua figura resta punto di riferimento per chi opera nelle Forze Armate italiane e in particolare per chi prende parte a operazioni fuori dai confini nazionali, dove competenza, equilibrio e responsabilità sono fondamentali.
La morte di Girolamo Giglio segna la fine di una carriera segnata da impegni delicati e da un ruolo cruciale nell’Esercito italiano durante un decennio che ha visto molte sfide a livello internazionale e nazionale. A Budrio e in tutta la regione Emilia-Romagna resta il ricordo di un militare dedito al servizio e rispettato da colleghi e cittadini.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi