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Detenuto si suicida nel Carcere Di Parma: settimo caso in Emilia-romagna nel 2025

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Suicidio in carcere a Parma, nuovo caso in Emilia-Romagna nel 2025 - Unita.tv
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Un uomo di 53 anni detenuto nel carcere di Parma si è tolto la vita nel pomeriggio, impiccandosi. È l’ennesimo episodio che solleva interrogativi sulle condizioni nelle sezioni di isolamento degli istituti penitenziari della regione Emilia-Romagna. Il Garante dei detenuti di questa regione ha fornito dettagli sulle circostanze e ripreso debolezze evidenti nel sistema di monitoraggio e assistenza ai reclusi più fragili.

Suicidio nel Carcere Di Parma: le dinamiche dell’episodio

L’uomo, ristretto in carcere per reati associativi, si trovava in isolamento dal 2 maggio per motivi sanitari. Intorno alle 17.20, ha posto fine alla sua vita usando l’elastico delle mutande per impiccarsi. Il suicidio è avvenuto nella cella numero 4 della sezione chiamata Iride. Questa modalità richiama un caso analogo accaduto l’anno precedente, nel Ferragosto 2024, sempre a Parma e nella sezione Iride, quando un detenuto tunisino si era tolto la vita nello stesso modo.

Il Garante regionale Roberto Cavalieri ha reso noto che la vittima aveva già mostrato segnali di disagio a metà giugno, ingerendo alcune pile. All’epoca era sotto sorveglianza passiva e non rientrava nel gruppo a rischio suicidario. La Procura locale ha deciso di non eseguire l’autopsia e ha consentito il rilascio della salma ai familiari. Il detenuto avrebbe dovuto scontare la pena fino al 2034, quindi con un lungo periodo residuale.

Impatto dell’isolamento prolungato sulla salute mentale dei detenuti

L’isolamento prolungato in cella rappresenta un forte fattore di rischio per la salute mentale dei detenuti. Secondo quanto spiegato da Cavalieri, il detenuto si era rifiutato di rientrare nella sezione comune, scegliendo di restare in isolamento. Anche se questa condizione evita il contatto con gli altri, rischia di deteriorare ulteriormente lo stato psicologico.

La solitudine forzata e la mancanza di stimoli possono innalzare l’ansia e la depressione, generalizzando effetti negativi. Il Garante ha sottolineato che periodi di isolamento superiori a tre mesi vanno oltre la soglia della dignità umana. Gli agenti penitenziari possono riscontrare maggiori difficoltà nel controllare situazioni di questo tipo, soprattutto se le persone coinvolte mostrano disturbi che non vengono adeguatamente presi in carico.

Numeri inquietanti: sette suicidi in carcere in Emilia-romagna nel 2025

La regione Emilia-Romagna registra, dall’inizio dell’anno, sette suicidi tra i detenuti. Quattro di questi eventi si sono verificati nel carcere di Modena, uno a Bologna, uno a Reggio Emilia e l’ultimo a Parma, avvenuto il 15 luglio. Le continue tragedie indicano problemi profondi non solo legati alle singole condizioni personali, ma anche a carenze strutturali nella gestione del disagio psichico.

Le sezioni Iride del carcere di Parma, dove sono avvenuti gli ultimi suicidi in questa città, sono sotto osservazione. Il Garante ha sottolineato che il fenomeno non sembra direttamente collegato al sovraffollamento, alle condizioni climatiche o al periodo estivo. Piuttosto, emerge che l’isolamento e la modalità di gestione dei detenuti in queste sezioni aggravano il rischio di gesti estremi.

Riflessioni sulla gestione dell’isolamento e sui rischi psichici in carcere

Dietro ai dati e agli eventi si intravedono disfunzioni nel sistema di monitoraggio e nel trattamento dei detenuti in isolamento. Attuare periodi di tre mesi consecutivi in isolamento appare incompatibile con criteri di rispetto della dignità e necessità psicologiche di esseri umani.

Il Garante ha indicato che le strutture penitenziarie devono rivedere con attenzione le modalità di collocazione in isolamento, almeno per chi manifesta vulnerabilità o segnali di disagio. La gestione del tempo e l’interazione umana rappresentano strumenti fondamentali per limitare l’aggravarsi dei disturbi mentali, riducendo il rischio di suicidio.

Le autorità penitenziarie, quindi, si trovano di fronte alla sfida di contemperare esigenze di sicurezza e necessità di curare le condizioni psicologiche senza il ricorso a isolamento eccessivo o prolungato. L’emergenza è evidente nelle statistiche di Emilia-Romagna, che chiedono interventi mirati più che misure temporanee o superficiali.

Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Rosanna Ricci

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Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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