Parte la campagna di raccolta fondi per trasformare in digitale l’archivio audiovisivo dell’ultimo processo sui mandanti della strage di Bologna del 2 agosto 1980. L’obiettivo è preservare la documentazione e renderla disponibile per studi e consultazioni pubbliche a partire dal 2026.
Il contenuto dell’archivio del Processo Di Bologna: 450 ore di dibattimento conservate su supporti obsoleti
L’archivio in questione raccoglie il materiale prodotto durante le 76 udienze del processo di Bologna, svoltesi tra il 16 aprile 2021 e il 6 aprile 2022. Il procedimento si è concluso definitivamente con la sentenza della Corte di Cassazione il 1 luglio 2024. Si tratta dell’ultima fase giudiziaria riguardante la strage del 1980, durata ben più di quarant’anni tra indagini e raccolta prove da parte dei familiari delle vittime.
Il totale delle registrazioni supera le 450 ore di audio e video, inizialmente archiviate su cassette magnetiche. Questi supporti, ormai obsoleti e soggetti a deterioramento, hanno reso urgente l’intervento di digitalizzazione per evitare la perdita irreversibile delle testimonianze raccolte in aula. L’importanza del materiale sta proprio nella documentazione integrale del dibattimento, utile a studiosi e storici per ricostruire gli eventi e verificarne le responsabilità.
Lavorazione tecnica: trasferimento e sincronizzazione delle registrazioni su supporti digitali
La digitalizzazione è un processo complesso che prevede la riproduzione dei contenuti dalle vecchie cassette magnetiche, la loro copia su hard disk e la sincronizzazione delle tracce audio e video. Questi passaggi sono seguiti da tecnici qualificati, esperti in archiviazione audiovisiva, che devono ricostruire fedelmente l’originale senza perdita di qualità.
Archivare in digitale consente un accesso più semplice, sicuro e duraturo rispetto ai sistemi tradizionali. La tecnologia adottata evita danni ulteriori causati dall’usura o dall’obsolescenza dei mezzi fisici di registrazione. La conversione inoltre facilita la consultazione del materiale, che diventerà consultabile con strumenti informatici da istituti o privati autorizzati.
Il progetto vede la collaborazione di realtà culturali locali come Bo Film, l’associazione Abc e Ponte d’Archimede Produzioni. Inoltre, è sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna, confermando il carattere pubblico della conservazione di questi documenti.
Finanziamenti e crowdfunding: come si completa il progetto di digitalizzazione
La Regione Emilia-Romagna ha conferito risorse attraverso il Fondo dedicato alle imprese culturali e creative del territorio, contribuendo a coprire parte delle spese necessarie. Nonostante il sostegno istituzionale, l’operazione richiede ulteriori fondi per completare il lavoro tecnico e riconoscere le ore impegnate da operatori e tecnici.
A partire dal 27 luglio 2025, è aperta una campagna di crowdfunding con durata fino al 30 settembre per raccogliere il capitale mancante. La somma servirà a chiudere la fase di trattamento digitale e garantire la disponibilità della documentazione a tutti coloro che vorranno consultarla.
Per aderire alla raccolta fondi, gli interessati possono seguire le istruzioni presenti sulla piattaforma “Produzioni dal Basso”, specificamente dedicata a iniziative culturali dal basso impatto mediatico e finanziario.
Conservazione e fruizione: accesso libero al materiale dal 2026
Una volta completata la digitalizzazione, una copia verrà custodita presso l’Associazione Familiari Vittime della Strage di Bologna e un’altra all’Archivio Flamigni, a Roma. Questi luoghi rappresenteranno punti di riferimento per chiunque desideri consultare il materiale originale del processo.
Dal marzo 2026, chiunque ne farà richiesta potrà prendere visione del girato, permettendo una nuova fase di studio, approfondimento e divulgazione sulla vicenda. Inoltre, all’interno della sede di Bo Film a Bologna, sarà possibile vedere in modo integrale tutte le registrazioni.
Questa procedura segna un passo importante nel mantenimento della memoria storica e nella trasparenza dei processi giudiziari legati a una delle stragi più drammatiche della storia d’Italia.
Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Matteo Bernardi