L’8 agosto 2025, in piazza Garibaldi a Parma, la campana del Palazzo del Governatore ha suonato esattamente nel momento in cui, 80 anni fa, venne sganciata la bomba atomica su Hiroshima. Quel dramma, entrato nella memoria collettiva come simbolo della distruzione nucleare, è stato ricordato con un presidio organizzato dal Comune di Parma e dalla Casa della Pace. Una cerimonia che invita a riflettere sul pericolo delle armi nucleari e rilancia la richiesta che l’Italia aderisca al Trattato Onu per la proibizione di questi ordigni.
Il silenzio rotto dal suono della memoria
Il 6 agosto 1945, alle 8.14 del mattino, la prima bomba atomica esplose su Hiroshima, cambiando per sempre la storia e segnando un punto di non ritorno nella distruzione causata dalla guerra. A Parma, in piazza Garibaldi, il rintocco della campana del Palazzo del Governatore ha richiamato quell’istante preciso. Chi era presente ha vissuto un momento intenso, carico di memoria e dolore. La campana, scelta come simbolo sonoro, vuole trasformare ogni rintocco in un monito contro la guerra.
Alla commemorazione hanno preso parte le autorità locali dei Comuni vicini, Montechiarugolo e Collecchio, insieme ai rappresentanti della Casa della Pace. Davanti a un pubblico silenzioso e attento, il suono ha fatto da filo conduttore per raccogliere il peso simbolico di quella giornata. Non si è trattato solo di ricordare, ma anche di lanciare un messaggio chiaro contro la diffusione delle armi nucleari.
Trattato Onu e Italia: un passo ancora da fare
Il presidio di Parma insieme alla Casa della Pace ha voluto mettere in luce l’importanza del Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari, entrato in vigore nel 2021. Questo accordo internazionale vieta produzione, test, sviluppo, possesso e uso di armi nucleari. Un passo fondamentale verso una pace duratura, che punta a bandire definitivamente armi capaci di distruggere intere città e provocare sofferenze indicibili.
Al momento, 73 Stati su 98 firmatari hanno ratificato il Trattato, dimostrando un impegno concreto verso il disarmo nucleare. L’Italia, invece, non ha ancora dato il via libera, rimanendo fuori da questo fronte. Una scelta che ha sollevato critiche da parte di molti gruppi pacifisti e associazioni impegnate nella difesa della pace.
Tra queste c’è la “Rete Italiana Pace e Disarmo”, promotrice della campagna “Italia, ripensaci!”, a cui hanno aderito anche il Comune di Parma e la Casa della Pace. La campagna chiede al Governo italiano di rivedere la posizione e unirsi agli altri Paesi nel rifiuto totale delle armi nucleari.
Cultura e memoria: il cinema contro l’oblio
La commemorazione non si è chiusa con il presidio mattutino. La serata ha visto la proiezione del film “Il dottor Stranamore” di Stanley Kubrick, organizzata in Strada del Quartiere. Uscita nel 1964, la pellicola è una satira sul rischio nucleare e sull’assurdità della guerra atomica, che continua a tenere vivo il dibattito sulle conseguenze delle armi nucleari.
La scelta del film sottolinea come la cultura possa aiutare a mantenere viva la memoria storica, spingendo a un impegno civile attraverso immagini e storie. Tenere l’evento in un luogo pubblico ha favorito la partecipazione e ha dato valore a questo momento di riflessione collettiva.
In sintesi, l’80° anniversario delle bombe su Hiroshima e Nagasaki a Parma si è trasformato in un segnale forte contro la guerra nucleare, con ricordi, discussioni e cultura, mettendo in luce un tema ancora urgente a livello mondiale.
Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Andrea Ricci