Home Emergono nuovi protagonisti e testimonianze sul delitto di Garlasco: la procura apre un secondo filone d’indagine sulle cugine della vittima

Emergono nuovi protagonisti e testimonianze sul delitto di Garlasco: la procura apre un secondo filone d’indagine sulle cugine della vittima

Nuove rivelazioni sul delitto di Garlasco emergono da una testimonianza che mette in discussione le relazioni familiari delle cugine di Chiara Poggi, spingendo la procura di Pavia a riaprire l’indagine.

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L’inchiesta sul delitto di Garlasco si riapre con nuove testimonianze che mettono in dubbio i rapporti familiari tra le cugine di Chiara Poggi e rivelano movimenti sospetti, rilanciando le indagini della procura di Pavia. - Unita.tv

L’inchiesta sul delitto di Garlasco, uno dei casi più complessi e seguiti degli ultimi anni, si arricchisce di nuovi elementi. A riaccendere i riflettori è la comparsa di una nuova memoria da parte di una donna, che getta ombre sulle relazioni familiari e sui comportamenti delle cugine di Chiara Poggi, la vittima. Queste dichiarazioni giungono dopo una serie di rivelazioni che hanno smosso i livelli investigativi, spingendo la procura di Pavia a riaprire un approfondimento specifico su questa linea di indagine.

La memoria choc di una testimone: le parole contro chiara poggi e il clima di vicinanza familiare

Un recente deposito agli uffici della procura ha portato alla luce le parole di una donna di 48 anni, assistita dall’avvocato Stefano Benvenuto, che ha deciso di prendere posizione solo ora. Le dichiarazioni raccolte insinuano dissapori profondi tra le cugine della vittima, in particolare tra Stefania Cappa e Chiara Poggi. La testimone racconta un rapporto permeato da antipatia, rancore e persino invidia fra le due, smentendo i precedenti resoconti che descrivevano un legame affettuoso.

Secondo il racconto della donna, Stefania si sarebbe espressa in termini duri verso Chiara subito dopo il delitto del 13 agosto 2007. Le parole riportate sono pesanti e parlano di un giudizio negativo sulla vittima, che a detta di Stefania non meritava la stima poi mostrata pubblicamente. Questi sentimenti emergono anche in un aneddoto inedito: vedendo la folla di giornalisti davanti alla lapide di Chiara, Stefania avrebbe detto che lei e la famiglia dovevano mostrare di andare al cimitero, quasi per necessità scenica. Questi dettagli delineano un clima familiare meno sereno e forse segnato da gelosie inattese.

La donna che ha fornito questa memoria ha scelto di contattare la procura proprio dopo aver letto sui giornali che Stefania Cappa aveva parlato di un “ottimo rapporto” con Chiara. Vuole così mettere ordine nei fatti e fornire una versione alternativa, suggerendo di essere ascoltata ufficialmente dagli inquirenti per chiarire ogni dubbio. Il legale non ha aggiunto commenti, mantenendo riserbo sulle motivazioni e i dettagli delle nuove accuse.

Il mister x e le nuove piste investigative: sospetti e movimentazioni nelle ore successive al delitto

L’attenzione degli investigatori si è concentrata anche sulle rivelazioni di un misterioso “Mister X”, comparso in un servizio televisivo alle “Le Iene”. Questo testimone sconosciuto ha acceso una nuova luce sull’atteggiamento delle cugine della vittima nelle ore immediatamente successive alla tragedia. In particolare, ha riferito dettagli trapelati da una donna anziana, ormai deceduta, che avrebbe assistito a movimenti sospetti nel vecchio stabile della nonna a Tromello.

Secondo quanto raccontato, Stefania Cappa sarebbe stata vista faticosamente risalire le scale della casa con un borsone pesante. Poco dopo, si sarebbe udito un forte rumore, un tonfo, da definire ancora con precisione se proveniente dall’abitazione o dal vicino Cavo Bozzoni, un corso d’acqua che costeggia diverse cascine nella zona. Queste informazioni hanno spinto gli inquirenti a dedicare particolare attenzione al canale: è stato chiuso, controllato e sottoposto a attente ispezioni che hanno portato al ritrovamento di un martello. Attualmente, lo strumento è sotto analisi per stabilire ogni collegamento possibile con l’omicidio o con gli spostamenti successivi.

Questo nuovo filone investigativo tiene conto di dati raccolti grazie a testimoni che hanno iniziato a raccontare particolari inediti, modificando quindi lo scenario nel quale si muovevano i protagonisti dei giorni segnati dal delitto.

Testimonianze ritrattate e indagini sulle cugine: una trama complessa tra dichiarazioni contraddittorie e piste da approfondire

Il quadro si complica ulteriormente con altre testimonianze ambigue che accompagnano questo secondo filone dell’inchiesta. In passato, un altro testimone — ormai deceduto — affermò di aver visto Stefania Cappa a bordo di una bicicletta nei pressi della casa di via Pascoli, in possesso di un alare da camino, un oggetto che potrebbe avere un ruolo nelle dinamiche del caso. Questo uomo però ritrattò la versione poco dopo, lasciando i fatti in sospeso e inducendo cautela nelle valutazioni degli inquirenti.

Le gemelle Paola e Stefania Cappa finiscono così nuovamente sotto la lente della procura. Vengono indagate le loro attività e i loro movimenti subito prima e dopo il delitto. La presenza di elementi nuovi, qualche voce insistente e il ritrovamento di oggetti sospetti spingono a rinnovare i controlli sul contesto familiare e ambientale. Per ora, ogni ipotesi è da confermare, ma il sistema giudiziario guarda attentamente a quello che emerge, mirando a fare chiarezza dopo anni di dubbi e versioni contrastanti.

Gli accertamenti proseguono tra testimonianze da verificare, prove da esaminare e interrogatori che potrebbero mettere a fuoco elementi decisivi o spostare ancora una volta l’attenzione su nuovi punti da chiarire. La strada per conoscere la verità sul delitto di Garlasco si conferma tortuosa, segnata da rapporti familiari complicati e da iniziative investigative in continua evoluzione.