Emanuele de maria si getta dal duomo di milano dopo una serie di aggressioni e un omicidio
Un uomo di 35 anni, Emanuele De Maria, si suicida lanciandosi dal Duomo di Milano dopo un’aggressione avvenuta il giorno precedente. La tragedia solleva interrogativi su violenza e passato giudiziario.

A Milano, il 35enne Emanuele De Maria, con un passato giudiziario e coinvolto in recenti episodi di violenza, si è suicidato lanciandosi dalla terrazza del Duomo. Le indagini e i video di sorveglianza ricostruiscono gli eventi drammatici che hanno preceduto il gesto. - Unita.tv
Un episodio drammatico ha scosso Milano domenica 11 maggio 2025, quando Emanuele de maria, un uomo di 35 anni con un passato giudiziario difficile, si è tolto la vita gettandosi dalla terrazza del Duomo. La scelta del luogo e il contesto degli eventi che lo hanno preceduto hanno attirato l’attenzione di cittadini e forze dell’ordine. Le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza hanno ricostruito le ore prima del suicidio, rivelando particolari inquietanti su una giornata segnata da violenza e tensione.
Il suicidio sulla terrazza del duomo: un gesto eclatante e carico di significati
Emanuele de maria si è tolto la vita lanciandosi da quaranta metri d’altezza, dal celebre monumento simbolo di milano, il duomo. Era domenica 11 maggio, poco dopo mezzogiorno, quando il 35enne si è arrampicato su una terrazza affollata di turisti. Prima di salire, aveva avvolto la testa in una kefiah, un gesto che molti hanno visto come un segnale simbolico o forse una maschera. Nel video registrato si vede chiaramente de maria in fila con altri visitatori mentre scala i gradini della cattedrale, apparentemente tranquillo.
Il salto da quella quota poteva avere conseguenze ancora più tragiche per i passanti: fortunatamente nessuno è rimasto ferito, anche se l’impatto del corpo sul piazzale sotto la terrazza ha inevitabilmente provocato una scena di panico tra i turisti presenti. Le forze dell’ordine e i soccorritori sono intervenuti subito, ma il 35enne era già deceduto. La scelta del luogo non è casuale: il duomo di milano rappresenta un punto di riferimento cittadino e un palco naturale per attirare l’attenzione, forse l’ultimo messaggio di de maria destinato al pubblico.
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Le aggressioni e il passato giudiziario di de maria
L’uomo aveva già una condanna definitiva per un omicidio avvenuto nel 2016. Dopo quell’episodio aveva continuato a camminare sul filo sottile della legge. Appena il giorno prima del suo suicidio, sabato 10 maggio, de maria ha ferito con un coltello un collega di lavoro all’hotel Berna, situato in via Napo Torriani. Quest’ultimo episodio, avvenuto nelle ore prima dell’acquisto del biglietto per salire sulle terrazze del duomo, ha contribuito a creare un clima di forte tensione attorno all’uomo.
Nonostante fosse ricercato dalla polizia per l’aggressione, de maria è riuscito a muoversi tranquillamente in diverse zone della città, mostrando una apparente indifferenza alle conseguenze delle sue azioni. Il permesso di lavoro esterno di cui godeva gli permetteva di muoversi liberamente, almeno in parte. Il gesto finale, la scelta di suicidarsi in un luogo così pubblico e simbolico, con una kefiah in testa, si lega a questo percorso di azioni violente.
Le telecamere e i video che hanno ripreso gli ultimi spostamenti di de maria
Il video che mostra de maria mentre acquista il biglietto per la terrazza del duomo risale al sabato pomeriggio, poche ore dopo aver ferito un collega all’hotel Berna. La scena è passata sotto gli occhi delle telecamere di sorveglianza, che immortalano l’uomo camminare con la kefiah intorno al collo e un copricapo con codino. I suoi abiti, diversi da quelli indossati in altri momenti della settimana, segnano un cambiamento nei suoi movimenti e forse nello stato d’animo.
La presenza delle immagini è fondamentale per ricostruire la cronologia e capire come de maria abbia pianificato almeno in parte la sua ultima giornata. Un altro video mostra la sua salita sulla cattedrale, elementi che testimoniano la consapevolezza e l’intenzione di agire in quel luogo. La polizia ha raccolto tutto il materiale video in vista delle indagini, anche per capire i passaggi precedenti alla tragedia.
La vittima chamila wjlesuriya e il legame con de maria
Chamila Wjlesuriya, 50 anni, è stata trovata morta il 10 maggio, con ferite profonde ai polsi e al collo, in circostanze ancora al vaglio degli inquirenti. Chi era con lei l’ultimo pomeriggio era proprio de maria, come dimostrano i filmati di videosorveglianza vicino al parco nord di Cinisello Balsamo. La donna lavorava al reparto caffetteria dello stesso hotel Berna dove de maria era impiegato alla reception.
L’uomo è stato ripreso mentre tiene tra le mani la borsetta nera di Chamila durante il ritorno da quella passeggiata. Le modalità del ritrovamento del corpo e le immagini raccolte confermano un legame diretto tra la vittima e l’aggressore. Chamila si è trovata coinvolta in un episodio di violenza che, a quanto pare, segue una serie di eventi esplosivi iniziati qualche giorno prima. I dettagli delle indagini continuano ad arrivare, ma la dinamica di questo caso è già oggetto di attenzione a livello nazionale.