A roma est si registra una concentrazione anomala di diossina nell’aria, rilevata subito dopo l’esplosione che ha colpito un distributore di GPL il 4 luglio scorso. I dati raccolti dall’Arpa Lazio confermano la presenza di sostanze tossiche superiori ai livelli abituali, alimentando le preoccupazioni dei residenti delle zone limitrofe. Le misurazioni puntano a definire con precisione l’impatto ambientale e sanitario dell’incidente.
Monitoraggio della qualità dell’aria dopo l’esplosione in via dei gordiani
Subito dopo l’incidente avvenuto in via dei Gordiani 34, una centralina installata nelle ore successive ha iniziato a raccogliere dati sull’inquinamento atmosferico generato dall’incendio. L’Arpa Lazio ha reso noti i primi risultati del monitoraggio, evidenziando una concentrazione pari a 1 picogrammo per metro cubo di diossine e furani nell’aria.
Questo valore supera nettamente la media urbana stimata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel documento “Air quality guidelines for Europe” del 2000, che indica circa 0,1 pg/m³ come livello ordinario. In pratica il dato registrato è dieci volte più alto rispetto alla norma considerata sicura.
L’Agenzia regionale precisa che valori superiori a 0,3 pg/m³ segnalano la presenza diretta e localizzata della fonte emissiva. Nel caso specifico questo indica chiaramente che l’incendio ha prodotto emissione significativa di queste sostanze tossiche nella zona interessata.
La situazione conferma quindi le apprensioni espresse dalla popolazione locale riguardo alla nube tossica sprigionatasi durante lo scoppio al distributore GPL e diffusa nei quartieri vicini come Centocelle.
Stato degli idrocarburi policiclici aromatici: analisi sui valori del benzopirene
Parallelamente alle misurazioni sulle diossine sono stati controllati anche gli Idrocarburi Policiclici Aromatici , con particolare attenzione al benzopirene. Questo composto è quello per cui esiste un limite normativo specifico fissato dal decreto legislativo 155/2010: un valore annuale massimo consentito pari a 1 nanogrammo per metro cubo .
I rilievi effettuati hanno mostrato livelli molto inferiori al limite stabilito: si parla infatti dello 0,1 ng/m³. Nonostante questa soglia sia rassicurante rispetto agli standard previsti dalla legge italiana sulla qualità dell’aria resta da sottolineare che si tratta comunque solo della media su breve periodo riferita all’emergenza causata dall’incendio.
L’Arpa invita quindi alla cautela nella valutazione complessiva perché i dati potrebbero non riflettere ancora pienamente gli effetti duraturi o eventuali picchi successivi derivanti dalle particolari condizioni generate dallo scoppio ed incendio verificatosi in via dei Gordiani.
Prossime operazioni e attenzione delle autorità sanitarie sull’impatto ambientale
Le analisi sulla qualità dell’aria continueranno nei giorni seguenti per osservare come evolverà la presenza delle sostanze nocive emesse durante l’esplosione nel quartiere romano. Le autorità competenti mantengono alta la vigilanza sanitaria ed ambientale in vista delle possibili conseguenze sugli abitanti residenti nelle aree limitrofe all’accaduto.
In particolare continuano ad arrivare segnalazioni da cittadini residenti tra Centocelle e Villa De Sanctis riguardo odori sgradevoli persistenti accompagnati da disturbi respiratori occasionalmente accusati nei giorni successivi all’incidente.
Attenzione all’emergenza e interventi
Questa situazione richiede intervento costante sul fronte del controllo atmosferico ma anche supporto medico mirato ai soggetti più vulnerabili esposti alle emissioni tossiche derivate dal rogo scoppiato nel deposito GPL romano lo scorso luglio. La fase attuale punta dunque ad evitare rischi ulteriori mentre si procede verso una ricostruzione dettagliata degli eventi ambientali collegati allo scoppio.