
Il settore edilizio lombardo nel 2024 ha mostrato crescita moderata e segnali di rallentamento, con una domanda privata in calo e un aumento degli investimenti pubblici, mentre sfide come l’invecchiamento della forza lavoro e la sostenibilità diventano cruciali per il futuro. - Unita.tv
La scena dell’edilizia in Lombardia nel 2024 ha mostrato segnali di espansione ma anche di rallentamento. Il settore, cruciale per l’economia regionale, ha visto un aumento del volume d’affari e dell’occupazione, benché con un ritmo meno sostenuto rispetto agli anni precedenti. Nei primi mesi del 2025 questa tendenza si è ulteriormente affievolita, confermando una fase di transizione per molte imprese. Analizziamo le dinamiche che attraversano il comparto, sia sul fronte del mercato privato, sia su quello pubblico, considerando i dati e le opinioni di chi opera direttamente nel settore.
Andamento del mercato edilizio lombardo tra il 2024 e i primi mesi del 2025
Nel 2024 il settore edilizio lombardo ha messo a segno una crescita del volume d’affari del 4,1% rispetto all’anno precedente. Parallelamente l’occupazione è cresciuta del 3,3%, consolidando un quadro positivo nonostante segnali di rallentamento. Tuttavia, i dati raccolti nel primo trimestre del 2025 indicano un rallentamento più evidente con un aumento solo dell’1,3% su base annua e una leggera contrazione dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. Questi numeri suggeriscono difficoltà nel mantenere il ritmo di espansione accelerato degli ultimi anni.
Opinioni di tiziano pavoni su domanda privata e investimenti pubblici
Secondo Tiziano Pavoni, presidente di Ance Lombardia, “anche se la domanda privata ha registrato una flessione, il settore rimane robusto grazie agli investimenti pubblici e all’effetto dei fondi del PNRR .” Le imprese continuano a impegnarsi per garantire qualità e sostenibilità nei cantieri, cercano manodopera specializzata e puntano sulla tenuta dei livelli occupazionali. La vitalità del comparto è sostenuta dai bandi pubblici, fondamentali in questo periodo di incertezza per i privati.
Prospettive degli investimenti e domanda privata in calo secondo unioncamere lombardia
Unioncamere Lombardia ha evidenziato come, nel 2024, circa il 33% delle imprese ha dimostrato propensione a investire, anche se si è registrato un lieve calo rispetto al 35% dell’anno precedente. Le attese per il 2025 si fanno meno positive, con un saldo previsto in flessione di otto punti. La parte più preoccupante resta la domanda privata, che segna punteggi negativi particolarmente intensi: meno 28 punti per le ristrutturazioni e meno 19 punti per il settore residenziale.
Questi valori indicano che molte imprese si attendono un ridimensionamento degli interventi privati, un fattore che può pesare sulle attività di cantiere e sugli incarichi. Lo scenario mostra insomma una cautela diffusa nell’ambito degli investimenti privati, spinta anche dalle incertezze economiche più ampie, i costi delle materie prime e la necessità di adeguare le attività a nuove normative legate alla sostenibilità.
Difficoltà del reclutamento e impatto dell’invecchiamento della forza lavoro
Per la prima volta, dopo più trimestri, la debolezza della domanda di mercato ha superato la difficoltà nel reperire personale tra i principali problemi segnalati dagli imprenditori. La pressione sulle imprese si sposta così sulle sfide legate all’evoluzione della forza lavoro.
L’invecchiamento dei lavoratori è una criticità crescente nel comparto lombardo. Molti operai appartengono a fasce over 50, con difficoltà a trovare nuove competenze, soprattutto in settori innovativi legati alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale. Questi ostacoli rallentano la capacità delle aziende di rispondere rapidamente alle nuove esigenze del mercato. La carenza di figure professionali aggiornate può limitare l’adozione di tecnologie e processi più efficienti, aggravando la fragilità del settore in un momento di contenimento della domanda.
Il caso della provincia di cremona tra occupazione e mutazioni settoriali
Nel territorio di Cremona i dati confermano una situazione relativamente positiva. La Cassa Edile provinciale ha evidenziato un incremento del 5,36% nel monte salari delle imprese nel 2024, con un aumento dell’11,60% del numero dei lavoratori attivi tra l’anno appena concluso e il primo trimestre 2025. Il totale dei lavoratori ha raggiunto quota 4.200, segnale di un’espansione occupazionale significativa.
Giovanni Musoni, presidente di Ance Cremona, ha spiegato che “la riqualificazione nel settore privato tende a ridursi, mentre crescono le opere pubbliche, in particolare grazie alla scadenza dei termini legati al PNRR.” Emerge una prevalenza di operai stranieri tra i lavoratori e una forte presenza di addetti over 50. L’organizzazione di lavoro nelle imprese si struttura su una media di sei addetti per azienda, un numero in crescita rispetto all’anno precedente, che riflette la necessità di rispondere a progetti di più ampie dimensioni o maggior complessità.
Impegni istituzionali e nuove strategie per sostenere il settore edile lombardo
Il presidente di Unioncamere Lombardia, Giandomenico Auricchio, ha posto l’attenzione sull’importanza di ridurre le emissioni di carbonio nella costruzione e ristrutturazione degli edifici. La pressione sui costi delle materie prime si è attenuata recentemente, un elemento che potrebbe favorire interventi mirati all’efficienza energetica e alla sostenibilità. Il settore può giovare da un nuovo equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto ambientale, balance che appare decisivo per mantenere la competitività.
In parallelo giungono dichiarazioni da parte dell’assessore regionale allo sviluppo economico Guido Guidesi che ha ricordato le iniziative messe in campo. Il progetto “Edilizia sostenibile e sicura” e il “Tavolo Edilizia” sono pensati per stimolare la nascita di nuove imprese e definire protocolli capaci di rafforzare la filiera produttiva dell’edilizia lombarda. Questi strumenti mirano a costruire una base più solida per affrontare le sfide del mercato, dalla qualità del lavoro alle nuove tecnologie, fino all’adeguamento ai criteri ambientali.