È morto l’ex assessore al bilancio di roma e vicesindaco nel 2015 durante la giunta marino

L’ex assessore al bilancio di Roma, figura chiave nella gestione finanziaria della città, è scomparso. La sua carriera ha unito politica e accademia, influenzando profondamente l’amministrazione pubblica.
È scomparso l’ex assessore al bilancio di Roma, noto per la sua esperienza accademica e politica, che ha contribuito a gestire con rigore le finanze pubbliche della città in momenti delicati. - Unita.tv

L’ex assessore al bilancio che ha segnato un pezzo importante della politica di roma è venuto a mancare. Nato a Palermo nel 1956, aveva una carriera tra economia, università e politica. A Roma aveva affondato le radici lavorando con diverse amministrazioni, lasciando un segno nella gestione delle finanze pubbliche cittadine.

Il percorso accademico e la carriera universitaria

La sua formazione è passata attraverso gli studi in scienze statistiche e demografiche alla Sapienza di Roma, dove si è laureato con successo. Ha poi scelto la carriera accademica come professore associato di discipline economiche all’Università di Roma Tre. Il legame con il mondo accademico è stato costante durante tutta la sua vita, e la sua esperienza ha contribuito a formare nuovi talenti nell’ambito dell’economia e della statistica, discipline fondamentali per la gestione della macchina pubblica.

Conoscenze e competenze

In questo ambiente ha potuto far emergere una conoscenza approfondita dei numeri e delle dinamiche demografiche, competenze utili a progettare interventi e analizzare i dati economici di una grande città come roma. Insegnare lo ha portato a mantenere uno sguardo aggiornato sulle trasformazioni in atto nella società e nel modo di interpretare le cifre, sostenendo con il suo lavoro il livello culturale e scientifico della città.

L’esperienza politica nella giunta veltroni e l’attività all’anci

Dal 2001 al 2008 ha ricoperto il ruolo di assessore al bilancio nella giunta capitolina guidata da Walter Veltroni, un periodo cruciale per il governo della capitale. Durante quegli anni si è occupato della gestione delle risorse finanziarie di roma, tema delicato e complesso nel contesto di amministrazioni locali che devono bilanciare le esigenze della città con i limiti di cassa.

Oltre al ruolo in comune, ha lavorato anche per l’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Qui ha potuto confrontarsi con rappresentanti di diverse realtà locali, assumendo una prospettiva più ampia che superava i confini della capitale. Questa esperienza ha contribuito a rafforzare le sue competenze nella gestione finanziaria degli enti pubblici, dove si deve contemperare rigore con flessibilità per rispondere a necessità spesso contrastanti.

La sua attività in quegli anni è stata centrale per mantenere in equilibrio i conti del comune di roma, soprattutto quando la città si trovava ad affrontare sfide economiche e amministrative importanti.

Il breve incarico da vicesindaco nella giunta marino nel 2015

Nel luglio 2015 è arrivata la nomina a vicesindaco di Roma con deleghe chiave: bilancio e personale. La scelta è caduta su di lui dopo il caos scatenato dallo scandalo Mafia Capitale, che aveva scosso profondamente la macchina amministrativa. Ignazio Marino, allora sindaco, lo ha voluto come figura di riferimento per il rilancio e la trasparenza nella gestione finanziaria della città.

Mandato e impatto

In quel frangente, il rilancio di Roma richiedeva un approccio serio sui numeri e una riorganizzazione della struttura amministrativa. Il mandato però è durato pochi mesi: fino al 30 ottobre 2015, quando Marino si è dimesso. Questa brevissima parentesi ha comunque mostrato come la sua esperienza potesse servire a guidare momenti difficili, anche se l’instabilità politica ha limitato l’impatto delle azioni avviate.

Alla fine quell’autunno la città ha visto l’avvicendamento della giunta, ma ha ricordato la figura di chi aveva insistito sulla necessità di rigore e chiarezza nelle casse pubbliche.

La figura politica e il ruolo nella politica romana

La sua stagione politica si è sviluppata in un arco di tempo che ha accompagnato momenti importanti per Roma. In molti lo hanno conosciuto come tecnico e politico insieme, capace di misurarsi con i numeri ma pure con le sfide amministrative e politiche.

L’esperienza decennale negli uffici capitolini e nei contesti nazionali dell’ANCI ha sollecitato un approccio attento alla complessità della gestione urbana. La sua opera si è focalizzata molto sul bilancio, un tema che in città come Roma condiziona ogni tipo di decisione, dagli investimenti pubblici alle politiche sociali.

Molti colleghi di partito e amministratori l’hanno riconosciuto come un punto di riferimento per le questioni finanziarie e il rigore amministrativo. Negli anni aveva saputo mantenere un equilibrio tra il ruolo istituzionale e quello accademico, confermando la propria serietà e competenza.