Due truffe telefoniche in trentino: 17mila euro sottratti a due vittime con metodi ingannevoli
Due donne in Trentino vittime di truffe telefoniche perdono 17.000 euro a causa di inganni e pressione emotiva. Le forze dell’ordine avvertono: segnalare richieste sospette al 112 è fondamentale.

In Trentino, due donne sono state truffate telefonicamente con sotterfugi emotivi, perdendo complessivamente 17.000 euro; le forze dell’ordine invitano alla massima prudenza e a segnalare subito ogni sospetto. - Unita.tv
Nel trentino, due donne sono state vittime di truffe telefoniche che hanno portato alla perdita complessiva di 17.000 euro. I meccanismi usati dai truffatori sono stati diversi, ma in entrambi i casi si sono basati sull’inganno e sulla pressione emotiva. Le forze dell’ordine mettono in guardia i cittadini chiedendo attenzione alle richieste sospette e segnalazioni immediate al 112.
La truffa con spoofing a riva del garda
La prima truffa è successa a riva del garda quando una donna ha ricevuto un messaggio sul cellulare che sembrava provenire dalla banca sotto la quale è intestata la carta di credito. L’sms si riferiva a un’operazione sospetta: questo ha spinto la vittima a chiamare il numero indicato per “verificare”. A quel punto ha parlato con un uomo che si è presentato come operatore della banca. L’interlocutore ha preso informazioni personali con molta calma, preparando il terreno per il passaggio successivo.
Dopo poco tempo la donna ha ricevuto una telefonata da un numero attribuito alla caserma dei carabinieri di trento. Il chiamante si è spacciato per un maresciallo dei carabinieri, confermando la presenza di attività illecite sul conto e suggerendo di spostare i risparmi su un conto “sicuro”. La vittima ha seguito le istruzioni e ha effettuato un bonifico di 12.000 euro in modo istantaneo, senza rendersi conto di essere caduta nel tranello.
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Si tratta di un’attività conosciuta come spoofing, che mira a falsificare numeri telefonici e identità per ingannare le persone e portarle a compiere azioni dannose. Nel caso specifico, il richiamo diretto alle forze dell’ordine ha aumentato l’effetto di intimidazione e fiducia ingannevole, facendo abbassare le difese della vittima.
La simulazione di emergenza medica a lavis
Nel secondo episodio, avvenuto a lavis, una donna anziana di 84 anni è stata contattata da un uomo che ha detto di essere un medico dell’ospedale santa chiara. L’uomo ha riferito che la figlia era ricoverata in gravi condizioni e che servivano urgentemente 5.000 euro per le cure mediche. Questo ha creato un clima di urgenza e allarme.
Per rafforzare la storia, un’altra persona ha chiamato fingendosi la figlia, chiedendo aiuto e confermando la gravità della situazione. A quel punto la vittima ha ceduto alla pressione emotiva e ha preparato la somma richiesta. Poco dopo un complice si è presentato direttamente a casa sua per ritirare i contanti.
Questa modalità si basa sull’uso del timore per un familiare e sul senso di responsabilità, spingendo la persona a compiere una scelta rapida senza verificare la realtà dei fatti. Il fatto che i truffatori abbiano agito in doppio, dalla telefonata all’incasso diretto, mostra la pianificazione dietro a questa frode.
L’invito delle forze dell’ordine alla prudenza e alla segnalazione
I carabinieri del trentino hanno riaffermato l’importanza di non dare mai seguito immediato a chiamate o messaggi che chiedono denaro o informazioni personali. Suggeriscono di interrompere qualsiasi conversazione e di contattare direttamente il numero di emergenza 112 per verificare la veridicità delle affermazioni.
Le autorità ricordano che né le banche né le forze dell’ordine chiedono mai di trasferire soldi o fornire dati sensibili per telefono. La raccomandazione chiave è mantenere la calma, chiedere tempo e, se possibile, consultare familiari o amici prima di qualsiasi azione.
L’attuale aumento di queste frodi telefoniche evidenzia quanto sia fondamentale restare vigili e informati. Le tecniche di inganno diventano più sofisticate e cercano di sfruttare momenti di fragilità emotiva o distrazione. Chiunque possa trovarsi nella situazione di ricevere richieste insolite deve agire con consapevolezza e avvertire subito le forze dell’ordine.