Il 21 luglio ha segnato una giornata infausta per alcune banche di Roma. Due colpi quasi simultanei hanno portato via circa 200mila euro con una tecnica che sembra ormai consolidata. I malviventi hanno sfruttato il silenzio del fine settimana per scavare passaggi nascosti e hanno colpito all’alba di lunedì. L’episodio mette in luce un metodo di rapina che torna più volte nella capitale, coinvolgendo diverse filiali.
Il piano dei ladri: lavoro nel weekend e blitz al mattino
I ladri si sono mossi di nascosto durante il fine settimana, un momento in cui gli uffici e le banche sono quasi deserte. Hanno scavato buchi dai locali sottostanti, spesso dismessi o in via di ristrutturazione, creando passaggi invisibili ai controlli ordinari. Il lunedì mattina, appena i dipendenti hanno disattivato l’allarme entrando, è scattata la fase finale del colpo.
L’incursione è stata rapida: con volti coperti e guanti in lattice i banditi hanno fatto irruzione nelle filiali Unicredit di via Cristoforo Colombo e Bper in via di Casalotti 185. La sicurezza, disattivata dai primi addetti, ha lasciato il campo libero ai rapinatori. Questi hanno impiegato pochi minuti per portare via il denaro e sparire prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. I due bottini raccolti, uno da 90mila euro e l’altro da 100mila euro, testimoniano la precisione e l’efficacia dell’azione.
Rapine a Roma con lo stesso schema: il marchio della “banda del buco” 2.0
Gli inquirenti vedono nei fatti del 21 luglio la firma di una rete criminale con esperienza consolidata nel territorio romano. Un gruppo che ha reso noto il proprio modus operandi scavando buchi in punti strategici per accedere ai caveau più vulnerabili. Questi attacchi ricalcano quelli avvenuti negli ultimi mesi, con una lista che include diversi colpi simili:
- in aprile, il furto a una filiale BCC nella zona Portuense
- in marzo, un’incursione in una banca a Mezzocamino
- in febbraio, 70mila euro presi dal Banco di Anagni a Fiumicino
Questo schema criminale si ripete con una costanza preoccupante. La “banda del buco” ha già messo a segno almeno cinque azioni lungo tutto il 2024, seguite da numerosi tentativi sventati o sfumati nella fase finale. Le caratteristiche comuni restano l’uso di passaggi sotterranei e l’azione fulminea all’inizio della settimana lavorativa.
Indagini tra telecamere, sopralluoghi e possibili complicità interne
Le forze dell’ordine stanno lavorando sulle immagini catturate dalle telecamere di sicurezza, in cerca di dettagli che possano incrociare i movimenti sospetti vicino ai locali sottostanti le filiali colpite. Il controllo delle aree limitrofe ha lo scopo di ricostruire la preparazione dei colpi, che appare accurata e pianificata nei minimi dettagli.
I carabinieri sospettano la presenza di informatori o complici che conoscono i turni e i sistemi di sicurezza delle banche, facilitando così i sopralluoghi e le operazioni di scavo. Gli accertamenti sono in corso e riguardano anche eventuali anomali movimenti finanziari collegati alle somme rubate. Nel frattempo, la città resta allerta di fronte a una banda capace di sfruttare silenzi e vuoti sotterranei per colpire in modo efficace e inosservato.
L’attenzione rimane alta mentre la capitale registra un aumento di questi assalti sotterranei. Le strategie delle forze dell’ordine si concentrano su un controllo più capillare delle zone coinvolte, nella speranza di interrompere questo ciclo di furti con lo stesso rituale criminale ormai ben noto.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Rosanna Ricci