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Due mani che si uniscono a milano per sensibilizzare sul rischio cardiovascolare e l’importanza della prevenzione

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Milano ospita un’installazione simbolica dedicata alla lotta contro le malattie cardiovascolari, promossa da Novartis. L’opera richiama l’attenzione sulla necessità di seguire percorsi di cura adeguati e mantenere il dialogo con i cardiologi per prevenire eventi acuti. In parallelo, emergono dati preoccupanti sulla gestione delle patologie cardiache in Italia.

L’installazione in piazza xxv aprile: un cuore imperfetto che diventa simbolo di speranza

Nel cuore di Milano, Piazza XXV Aprile è stata scelta come luogo per una scultura particolare realizzata da Novartis. Due mani disallineate si avvicinano fino a formare la sagoma di un cuore, rappresentando metaforicamente il percorso spesso frammentato dei pazienti con problemi cardiovascolari. Il gesto semplice ma significativo vuole sottolineare quanto sia importante instaurare una comunicazione continua tra paziente e specialista.

Il messaggio dell’opera

L’opera non è solo estetica ma veicola un messaggio chiaro: anche se il cuore può apparire “imperfetto” dopo un evento acuto, attraverso visite regolari e terapie personalizzate si può ritrovare equilibrio e stabilità. Questo richiamo visivo accompagna la campagna ‘Da Quore a Cuore’, patrocinata dall’AISC e dalla Fondazione Italiana per il Cuore.

Dati allarmanti sull’aderenza alle cure: uno su tre resta fuori dai percorsi dopo l’evento acuto

Accanto all’installazione sono stati presentati i risultati dell’indagine IQVIA Italia che mostrano come circa il 33% dei pazienti non prosegua nei controlli o nelle terapie dopo aver subito un evento cardiovascolare grave. Questa interruzione aumenta notevolmente i rischi di recidive o complicanze.

La campagna promossa da Novartis offre quindi incontri gratuiti in varie città italiane rivolti a chi ha già avuto problemi cardiaci o è considerato a rischio elevato. Durante questi appuntamenti vengono forniti consulti specialistici, materiali informativi aggiornati e contenuti digitali personalizzati pensati per migliorare la consapevolezza del paziente sulle proprie condizioni.

Ipertensione e colesterolo alto: numeri italiani che raccontano storie quotidiane

Secondo dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità quasi 1 italiano su 4 tra i 35 ed i 74 anni soffre di ipercolesterolemia con valori superiori ai 240 mg/dL totali; questa condizione risulta più frequente nelle donne rispetto agli uomini soprattutto nel Nord Italia. Le malattie cardiovascolari causano ogni anno oltre 390 mila ricoveri ospedalieri nel paese.

Gianfranco Sinagra, presidente eletto della Società Italiana di Cardiologia , sottolinea come dietro queste cifre ci siano vite umane segnate dalla malattia: “Non sono numeri astratti ma storie vere”. La sua richiesta è quella d’impegnarsi affinché ogni paziente riceva monitoraggi regolari ed accesso facilitato alle terapie più adatte al proprio quadro clinico.

Le difficoltà nella gestione del colesterolo ldl e le disparità territoriali nel sud italia

La ricerca IQVIA rivela alcune criticità importanti nella conoscenza delle proprie condizioni da parte dei pazienti: quasi il 28% ignora quali siano i propri livelli di colesterolo LDL mentre oltre metà non conosce gli obiettivi terapeutici indicati dal medico curante o dallo specialista.

Al Sud emerge una situazione più complessa dove pur essendoci meno casi registrati rispetto al Nord vi sono maggior complicazioni dovute soprattutto alla carenza nei controlli periodici ed alle difficoltà nell’accedere agli specialisti cardiologi presenti prevalentemente nelle grandi città del centro-nord Italia.

Problemi nella comunicazione e adesione alla terapia

Un altro dato preoccupante riguarda la comprensione delle indicazioni mediche; circa quattro persone su dieci faticano ad assimilare correttamente le prescrizioni ricevute durante le visite mentre metà dei soggetti coinvolti non assume regolarmente farmaci salvavita prescritti dal medico curante o dallo specialista cardiologo.

Il ruolo degli specialisti nel ricostruire fiducia tra medici e pazienti

Giulia Levrero dell’AISC evidenzia come sia necessario abbandonare atteggiamenti giudicanti verso chi fatica ad aderire alle cure prescritte; serve piuttosto ascoltare attentamente paure ed esigenze individuali senza attribuire colpe inutilmente. Solo così sarà possibile costruire rapporti solidali basati sulla fiducia reciproca fra medici – specialistici o generali – ed assistiti affetti da patologie croniche complesse come quelle cardiovascolari.

Il coinvolgimento attivo degli operatori sanitari favorisce anche la diffusione capillare delle informazioni corrette riguardo stili vita salutari, importanza della terapia farmacologica costante, controllo periodico degli esami ematici. Questi elementi rappresentano strumenti fondamentali per evitare ricadute gravi, ridurre ricoveri impropri, alleggerendo così anche la pressione sugli ospedali pubblici italiani.

Written by
Luca Moretti

Luca Moretti è un blogger e analista indipendente con un forte focus su politica e cronaca. Con uno stile incisivo e documentato, approfondisce temi di attualità nazionale e internazionale, offrendo ai lettori chiavi di lettura chiare e puntuali. Il suo lavoro è guidato da una costante ricerca della verità e da un impegno verso l’informazione libera e consapevole.

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