Due studenti italiani sono stati fermati all’aeroporto Del Cairo mentre tentavano di partecipare a un evento internazionale a sostegno di Gaza.
Il viaggio da Torino al Cairo si ferma all’Aeroporto
Ieri, due giovani attivisti Pro Pal, una ragazza di 21 anni e un ragazzo di 25, entrambi studenti della scuola Holden di Torino, sono partiti con l’obiettivo di prendere parte alla marcia internazionale per Gaza. Ma appena arrivati all’aeroporto Del Cairo, le autorità egiziane li hanno bloccati.
Non è chiaro il motivo preciso del fermo, ma fonti vicine ai ragazzi riferiscono che potrebbero essere espulsi dal paese. La situazione resta in evoluzione e non ci sono ancora conferme ufficiali sulle loro condizioni o sul destino immediato.
Cosa rischiano i giovani attivisti
Se verrà confermata l’espulsione, i due studenti dovranno tornare in Italia senza poter partecipare alla manifestazione. Questo tipo di provvedimento limita la libertà di movimento e può avere ripercussioni sul loro impegno politico futuro.
Inoltre, subire un fermo così improvviso può creare tensione psicologica e mettere a dura prova chi cerca solo di esprimere solidarietà verso cause internazionali.
Cosa significa essere bloccati in aeroporto in Egitto
Fermare viaggiatori stranieri all’ingresso del paese non è una novità in Egitto, soprattutto quando si tratta di persone coinvolte in attività politiche o manifestazioni contro lo Stato Israeliano. Le autorità spesso usano questa misura per evitare che eventi internazionali si svolgano senza controllo o per motivi legati alla sicurezza nazionale.
In questo caso specifico, la partecipazione alla marcia per Gaza potrebbe aver fatto scattare un campanello d’allarme nelle autorità egiziane. Il blocco in aeroporto può durare ore o giorni e spesso si conclude con l’espulsione immediata.
Il ruolo della scuola holden e la solidarietà degli amici
La scuola Holden, nota istituzione torinese dedicata alla formazione narrativa e creativa, ha visto alcuni suoi studenti coinvolti in iniziative sociali importanti come questa. La notizia del blocco ha suscitato reazioni tra compagni e insegnanti che stanno seguendo con attenzione gli sviluppi.
Amici e colleghi hanno espresso vicinanza ai due giovani attivisti attraverso messaggi sui social network, chiedendo rispetto per i loro diritti e libertà fondamentali.
Cosa succede ora: possibili scenari dopo il blocco al Cairo
Al momento non ci sono dettagli ufficiali sulle prossime mosse delle autorità egiziane né su eventuali interventi diplomatici da parte dell’Italia. Se l’espulsione sarà confermata, i ragazzi torneranno probabilmente nel nostro paese entro pochi giorni.
Resta aperta la questione più ampia dei viaggi politici verso zone sensibili come Gaza e dei limiti imposti da governi stranieri a chi vuole manifestare solidarietà internazionale.
Questa vicenda mette in luce le difficoltà che possono incontrare i giovani impegnati nel sociale quando cercano di agire oltre confine. Seguiremo gli aggiornamenti per capire come andrà a finire questa storia dal cuore torinese bloccata al Cairo.