Due giovani albanesi indagati per omicidio e rissa in seguito alla morte di un connazionale a prato

Due giovani albanesi, indagati per omicidio volontario e rissa aggravata, sono coinvolti nella morte di Vladimir Lleshi a Prato, avvenuta durante un’aggressione nei giardini tra via Corridoni e via Baracca.
A Prato, due giovani albanesi sono indagati per l’omicidio volontario di un uomo di 37 anni, accoltellato durante una rissa tra gruppi rivali. Le indagini sono in corso per ricostruire la dinamica e il movente dell’aggressione. - Unita.tv

L’episodio di violenza che ha portato alla morte di un uomo di 37 anni a prato coinvolge due giovani albanesi, attualmente indagati per omicidio volontario e rissa aggravata. L’aggressione è avvenuta nei giardini tra via Corridoni e via Baracca, dove la vittima è stata accoltellata. Entrambi i sospettati, ospiti di case famiglia, si trovano sotto interrogatorio mentre la polizia cerca di ricostruire i fatti.

I fatti della serata e i luoghi dell’aggressione

L’omicidio è stato scoperto nella serata del 26 aprile 2025 nei giardini pubblici situati tra via Corridoni e via Baracca, un’area frequentata della città di prato. La vittima, Vladimir Lleshi, albanese di 37 anni, è stata colpita con una o più armi da taglio, perdendo la vita sul posto. La scena è stata sottoposta a rilievi dalla squadra mobile, che ha trovato due oggetti sospetti: un trincetto e un cacciavite, ritenuti possibili armi usate durante l’aggressione.

Dopo l’accaduto, due giovani albanesi – uno di 17 e l’altro di 19 anni – si sono recati al pronto soccorso per farsi medicare alcune contusioni riportate nella colluttazione. Entrambi sono ospiti in due case famiglia e sono stati immediatamente riconosciuti dalle forze dell’ordine come persone sospettate di essere coinvolte nell’aggressione. I carabinieri e la polizia li hanno accompagnati in questura, dove sono stati posti sotto interrogatorio.

Gli interrogatori alla questura di prato e le dichiarazioni degli indagati

In questura i due giovani sono stati sentiti dal sostituto procuratore Valentina Cosci, presente durante gli interrogatori insieme ai loro difensori. Durante l’audizione, i ragazzi hanno ammesso di essere stati presenti sulla scena ma hanno negato di aver inferto i colpi mortali a Vladimir Lleshi. Secondo la loro versione, si sarebbero recati ai giardini con l’intento di incontrare altri connazionali per chiarire alcune questioni ancora non meglio definite.

Al loro arrivo, però, avrebbero subito un’aggressione da parte di un gruppo rivale. La loro testimonianza suggerisce una situazione di scontro tra due fazioni, ma restano da verificare i dettagli precisi di quello che è successo. Nel frattempo, la squadra mobile ha ascoltato anche altre due persone ritenute parte del gruppo opposto coinvolto nella rissa.

Le indagini in corso per ricostruire la dinamica e il movente della rissa

La squadra mobile di prato conduce le indagini, cercando di mettere ordine nelle versioni contrastanti raccolte fino a ora. Le indagini puntano a ricostruire la sequenza esatta dei fatti, comprendere chi ha colpito per primo e perché la situazione sia degenerata fino al tragico omicidio.

Il movente non è ancora chiaro, anche se la pista più accreditata riguarda tensioni tra gruppi rivali di albanesi presenti nella zona, forse legate a questioni personali o territoriali. La presenza di un coltello e un cacciavite come armi suggerisce che la rissa si sia trasformata in un’aggressione violenta e improvvisa.

Gli inquirenti continuano a confrontare le testimonianze per trovare un filo logico e individuare con precisione i responsabili. Sono in corso ulteriori accertamenti su telefoni, movimenti e possibili filmati nei dintorni del luogo della rissa.

La situazione resta sotto stretto controllo della magistratura e della polizia, che portano avanti il caso con attenzione per fare luce su una vicenda di grave gravità nel contesto di prato.