L’azione della polizia stradale ha interrotto una rete che operava nel furto e nella consegna di veicoli rubati destinati allo smontaggio e riciclaggio nella provincia laziale. L’indagine, partita da un blitz nel 2023, ha portato all’arresto di due persone coinvolte direttamente nel meccanismo criminale.
L’indagine iniziata con il sequestro di un capannone per lo smontaggio
Nel 2023, le forze dell’ordine avevano fatto irruzione in un capannone situato a Borgo Montello, vicino Latina. Qui era stata scoperta una vera e propria centrale per lo smontaggio e il riciclaggio di auto rubate. Durante l’intervento erano state arrestate cinque persone ritenute responsabili del traffico illecito dei veicoli e sequestrati numerosi pezzi delle automobili smontate. Quel blitz aveva rappresentato solo la prima fase dell’indagine più ampia che si sarebbe concentrata su chi forniva quei mezzi alla base dello schema criminale.
Il ruolo chiave dei ladri d’auto a roma: dalla sottrazione alla consegna
La polizia stradale della sottosezione di Albano Laziale ha seguito i movimenti degli indagati per mesi, esaminando orari precisi, dati telematici e spostamenti sospetti nella capitale. È emerso che due italiani erano incaricati materialmente del furto delle auto a Roma; dopo averle prese le trasportavano prontamente verso la “centrale” dove venivano disassemblate. Il loro compito era fondamentale perché garantiva il rifornimento continuo all’organizzazione specializzata nel riciclo illegale dei veicoli.
Gli arresti del 13 giugno 2025: dettagli dell’operazione in città
Venerdì 13 giugno 2025 gli agenti hanno fermato i due sospettati durante l’esecuzione dell’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale romano. Contestualmente sono scattate alcune perquisizioni nelle abitazioni degli arrestati dove sono stati trovati diversi dispositivi elettronici usati nelle automobili come centraline fondamentali al funzionamento delle vetture; alcune risultavano collegate ad automezzi denunciati come rubati negli ultimi mesi. I due uomini sono stati portati al carcere Regina Coeli in attesa delle decisioni giudiziarie successive.
Le implicazioni investigative sulla lotta contro il traffico illecito di veicoli
Questa operazione conferma come dietro al fenomeno dei furti d’auto ci siano strutture ben organizzate capaci non solo di sottrarre mezzi ma anche gestire tutta la filiera fino allo smaltimento illegale tramite centrali specializzate nello scomporre i veicoli per poi venderne pezzi o documentare falsamente proprietà diverse. Le autorità continuano ad approfondire eventuali altri collegamenti tra questa rete romana e altre realtà simili sul territorio nazionale o internazionale coinvolgendo risorse investigative coordinate dalla procura capitolina.
Le misure adottate mirano non soltanto ad interrompere queste attività criminose ma anche a scoraggiare chi partecipa alla catena attraverso controlli serratissimi sulle vendite secondarie ed interventi miranti alla tutela del patrimonio automobilistico pubblico e privato nell’area metropolitana romana.
