Due anni di condanna per omicidio stradale: il dramma di una madre e delle sue due figlie

Monica Lorenzatti e Alberto Marchetti condannati a due anni per omicidio stradale dopo l’incidente del 27 ottobre 2017 a Mattarello, che ha causato la morte delle giovani atlete Gioia e Ginevra.
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Due anni di condanna per omicidio stradale: il dramma di una madre e delle sue due figlie - unita.tv

La recente sentenza del Tribunale ha colpito profondamente i familiari delle vittime e gli imputati coinvolti in un tragico incidente stradale avvenuto nel 2017. Monica Lorenzatti e Alberto Marchetti, entrambi condannati a due anni di reclusione per omicidio stradale, si trovano ora a dover affrontare le conseguenze di un evento che ha segnato in modo indelebile le loro vite e quelle dei familiari delle vittime.

La tragedia del 27 ottobre 2017

Il drammatico incidente è avvenuto il 27 ottobre 2017 lungo l’autostrada A22, nei pressi di Mattarello, a sud di Trento. Monica Lorenzatti, alla guida di una Ford Focus, ha tamponato un camion condotto da Alberto Marchetti, un uomo di 66 anni residente a Medolla, in provincia di Modena. Il sinistro ha avuto conseguenze devastanti: la donna ha perso la figlia di nove anni, Gioia Virginia Casciani, e la nipote di diciassette anni, Ginevra Barra Bajetto, entrambe promettenti atlete nel pattinaggio. A distanza di venti mesi dall’incidente, Lorenzatti ha subito un ulteriore lutto, perdendo anche la sorella gemella, Graziella, madre di Ginevra.

Monica è stata l’unica sopravvissuta all’incidente, nonostante le gravi ferite riportate. La sentenza di condanna, emessa dal giudice Massimo Rigon, ha portato a galla il dolore e la sofferenza di una madre che ha perso le sue due figlie in un attimo, lasciandola con un vuoto incolmabile.

Dettagli della sentenza e reazioni

Durante l’udienza, il giudice ha deciso di sospendere la pena per sei mesi e ha imposto la sospensione della patente a Lorenzatti. Entrambi gli imputati dovranno anche coprire le spese processuali. I legali della difesa hanno espresso perplessità riguardo alla sentenza, preannunciando un possibile appello. L’avvocato Claudio Tasin, che rappresenta Lorenzatti, ha sottolineato che l’obiettivo era l’assoluzione, sostenendo che l’incidente fosse stato imprevedibile e inevitabile. D’altra parte, l’avvocato Giulio Garuti, che difende Marchetti, ha descritto la condanna come severa, pur riconoscendo che la riqualificazione della pena non fosse del tutto negativa.

Il giudice ha anche stabilito risarcimenti per un totale di 325.000 euro, che si aggiungono ai 1.435.000 euro già versati alle parti civili. Questi risarcimenti comprendono 250.000 euro per Lorenzatti e 15.000 euro per ciascuno dei cugini e zii delle vittime.

Le responsabilità e il ruolo della Procura

La Procura, rappresentata dalla pm Alessandra Liverani, ha inizialmente chiesto una pena di un anno per gli imputati, ma ha successivamente cambiato orientamento, chiedendo la condanna per il camionista. Gli avvocati della difesa hanno evidenziato le responsabilità di Marchetti, citando problemi tecnici con il camion, tra cui stop non funzionanti e una frenata improvvisa. La consulenza tecnica ha giocato un ruolo cruciale nel rovesciare le conclusioni iniziali, portando a una revisione della posizione della Procura.

Marchetti, ora in pensione, vive un profondo stato di angoscia a causa dell’incidente. Non ha mai partecipato alle udienze, sopraffatto dal dolore e dal rimorso. La sua vita è segnata da notti insonni e pensieri costanti sulle giovani vittime.

Un giorno che ha cambiato tutto

Il giorno dell’incidente, Graziella Lorenzatti e sua figlia non avrebbero dovuto trovarsi in Alto Adige. Erano lì solo per accompagnare Gioia a una competizione di pattinaggio artistico. La tragedia ha stravolto le loro vite e ha lasciato un segno indelebile nella comunità. La sentenza ha riaperto ferite profonde e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza stradale e sulle responsabilità degli automobilisti. La storia di Monica Lorenzatti e delle sue figlie rimarrà impressa nella memoria collettiva come un monito sulla fragilità della vita e sulle conseguenze devastanti degli incidenti stradali.