
A Firenze, il 10 giugno 2025 l’associazione Penelope organizza un evento commemorativo presso l’ex hotel Astor per ricordare la scomparsa di Kata, bambina di 5 anni sparita due anni fa, con l’obiettivo di mantenere viva l’attenzione sul caso e chiedere giustizia. - Unita.tv
A Firenze, il 10 giugno 2025 si terrà un evento organizzato dall’associazione Penelope per ricordare la scomparsa di Mia Kataleya Chicllo Alvareza, detta Kata, avvenuta esattamente due anni fa. Quella volta, la bambina di 5 anni era sparita dall’ex hotel Astor, dove viveva con la madre e il fratellino in un alloggio occupato. L’iniziativa vuole mantenere viva l’attenzione sul caso, richiamare la comunità e chiedere risposte su una vicenda ancora aperta.
Il luogo simbolo: l’ex hotel astor a firenze
L’ex hotel Astor, situato nel centro di Firenze, è il punto scelto per questa commemorazione. Nel giugno 2023, proprio da qui è sparita Kata. La struttura, un tempo ricettiva, era stata occupata come abitazione dalla famiglia della bambina. Quel luogo si trasforma oggi in uno spazio di memoria pubblica. L’associazione Penelope e la madre di Kata hanno deciso di fissare parole e messaggi sulla porta dell’edificio, come segno visibile di denuncia civile e di ricordo. L’installazione rappresenta anche una richiesta di giustizia verso chi ha il dovere di far luce sul caso.
Il peso simbolico dell’hotel
L’ex hotel Astor è diventato simbolo di un’assenza pesante: quella di una bambina che ad oggi non ha ancora fatto ritorno a casa. L’evento nasce per evitare che questa scomparsa venga dimenticata o ridotta a mero numero nelle statistiche di cronaca. La scelta del luogo mette insieme il passato drammatico con il presente di una comunità ferita, ma sempre vigile.
Le lettere e i cuori per mantenere viva la memoria
Durante la giornata, saranno affisse delle lettere scritte dalla madre di Kata insieme ai membri dell’associazione Penelope. Questi testi saranno messi sulla porta dell’ex hotel come segno tangibile di memoria e di denuncia. Le lettere raccontano la sofferenza di una famiglia in attesa di risposte, ma anche la volontà di non lasciare che il caso scivoli nell’oblio. Le parole muovono la coscienza di chi ascolta o legge, trasformando il dolore in un appello collettivo.
Accanto a queste lettere, saranno collocati 24 cuori con dediche per la bambina. Questi cuori rappresentano ciascuno un mese trascorso dopo la scomparsa, simboleggiando la lunga attesa di verità e di speranza. La dimostrazione affettiva non si limita alle sole parole, ma si espande anche nello spazio fisico, conferendo concretezza al sentimento di perdita. Questo gesto serve a ricordare che dietro ogni dato, dietro ogni titolo di cronaca c’è una persona, una storia che merita attenzione.
La ferita aperta nella famiglia e nella comunità
Sono passati due anni dalla scomparsa di Kata, ma per la famiglia non c’è pace. L’assenza della bambina ha lasciato una ferita che non riesce a rimarginarsi. L’associazione Penelope sottolinea come il caso rappresenti, per tutta la comunità fiorentina e per chiunque creda nel diritto alla verità, una questione mai conclusa. Il vuoto lasciato da Kata pesa anche sulla coscienza sociale, stimolando una riflessione sulla protezione dei minori nelle situazioni di vulnerabilità.
Un richiamo alla memoria collettiva
L’evento del 10 giugno a Firenze vuole essere un richiamo costante a non dimenticare ciò che è accaduto. Non si tratta di una cerimonia formale, ma di un momento collettivo di vicinanza e memoria. La richiesta di verità si estende non solo per Kata, ma per tutti i bambini scomparsi in circostanze simili. La solidarietà che emerge da questa iniziativa si propone di mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sul tema della sparizione dei minori.
Il gesto di Penelope punta a trasformare la sofferenza privata in una mobilitazione pubblica, capace di tenere acceso il ricordo e sollecitare indagini o risposte concrete. La presenza dei cittadini e dei rappresentanti dell’associazionismo diventa quindi una voce collettiva, che accompagna la famiglia di Kata nel suo percorso. La città di Firenze si prepara così a un appuntamento che ha il compito di sollecitare riflessioni e azioni concrete sulla tutela dell’infanzia.