Un’esplosione devastante ha scosso la mattina del 4 luglio la zona est di villa de sanctis, precisamente in via dei gordiani, dove un distributore eni di benzina e GPL è stato teatro di un incidente grave. Il boato ha svegliato l’intera città, seguito da una colonna nera di fumo e fiamme visibili a chilometri. Questo evento ha causato decine di feriti, danni agli edifici circostanti e un intervento massiccio delle forze dell’ordine e dei soccorsi.
Il bilancio delle vittime e le condizioni più critiche
La questura di Roma ha comunicato che i feriti sono 45 in totale. Tra loro ci sono residenti della zona, lavoratori del distributore, agenti della polizia locale, carabinieri, vigili del fuoco impegnati nei soccorsi e operatori sanitari del 118 intervenuti sul posto. Due persone versano in condizioni molto gravi: il gestore della stazione di servizio è uno dei due ricoverati presso l’unità grandi ustionati dell’ospedale sant’eugenio.
Entrambi presentano ustioni profonde su gran parte del corpo con complicazioni polmonari dovute all’inalazione dei fumi tossici prodotti dall’incendio. Sono stati intubati ed entrambi si trovano in prognosi riservata. Negli altri ospedali coinvolti come il sandro pertini molti feriti hanno riportato solo traumi lievi causati da schegge o vetri rotti; alcuni sono già stati dimessi senza necessità di ulteriori cure intensive.
Modalità d’intervento dei soccorsi e gestione dell’emergenza
Il sistema sanitario locale si è attivato rapidamente per fronteggiare la situazione critica generata dall’esplosione nel cuore della mattinata festiva. La asl roma 2 ha confermato che dopo le prime ore la situazione negli ospedali è tornata sotto controllo grazie alla pronta risposta degli operatori sanitari.
Le forze dell’ordine hanno presidiato l’area sin dai primi momenti per garantire sicurezza ai cittadini ed evitare ulteriori rischi legati all’incendio ancora attivo con focolai secondari sparsi nell’immediata vicinanza al distributore danneggiato. Il presidente della regione Lazio francesco rocca insieme al sindaco roberto gualtieri hanno sottolineato pubblicamente l’efficienza degli interventi messi in campo dalle squadre antincendio, dalla polizia municipale e dai servizi medici d’emergenza.
Evacuazioni forzate e danno alle strutture pubbliche nella zona
L’esplosione ha costretto oltre cinquanta persone ad abbandonare le proprie abitazioni nelle vicinanze del luogo interessato dal disastroso evento; due palazzi accanto alla stazione carburanti sono stati sgomberati immediatamente a causa delle lesioni strutturali riscontrate durante i controlli successivi alla deflagrazione.
In altre costruzioni limitrofe si registrano danni significativi come vetri infranti dalle onde d’urto violente che hanno divelto tapparelle o scardinato box auto creando situazioni potenzialmente pericolose fino a quando non saranno effettuate verifiche approfondite sulla stabilità degli immobili coinvolti.
Anche un centro raccolta ambulanze del 118 presente nelle vicinanze è stato colpito: alcune bombole d’ossigeno conservate lì rappresentavano un rischio aggiuntivo ma fortunatamente non si sono verificati incidenti secondari rilevanti legati a queste sostanze infiammabili.
Scuole e danni strutturali
Sette scuole nel raggio immediatamente vicino all’esplosione riportano danno strutturale importante soprattutto all’Istituto comprensivo romolo balzani dichiarato ora ufficialmente inagibile dopo sopralluoghi tecnici accurati; anche gli IC simonetta salacone, via ferraroni , via dei sesami segnalano problemi seri da sistemare prima della ripresa regolare delle lezioni.
Al liceo kant erano attivi corsi estivi quando vetri spaccatisono caduti ovunque mentre una porta risultava divelta.
Gli esami finali presso il liceo paritario cavanis sono stati sospesi temporaneamente trasferendo studenti al liceo amaldi distante qualche chilometro dal luogo dell’incidente.
Testimonianze dirette dagli abitanti colpiti dall’esplosione
Molti residenti raccontano scene drammatiche vissute durante quei minuti concitati: pezzi metallici volati fino a trecento metri dal punto origine, cassette postali sradicate dalle fondamenta, finestre esplose con frammenti proiettati sulle strade gremite da persone impaurite. I bambini presenti nel vicino centro estivo sono stati evacuati dalla polizia locale senza alcun problema fisico.
Anche gli impianti sportivi limitrofi al centro urbano non sono sfuggiti ai danni: la piscina comunale presenta crepe evidenti mentre il campo da tennis mostra segni evidenti dovuti alle vibrazioni provocate dall’ondata d’urto. Questi elementi contribuiscono ad aumentare i disagi quotidiani vissuti dagli abitanti già provati dalla paura generata dall’accaduto.
Il presidente del v municipio mauro caliste si è portato subito sul posto aprendo una unità crisi dedicata agli sfollati ed alle famiglie coinvolte. L’amministrazione comunale segue passo passo ogni sviluppo relativo allo sgombero temporaneo degli immobili lesionati.
Il sindaco gualtieri invece sta coordinando insieme ai tecnici comunali tutte le operazioni necessarie volte ad accertare lo stato reale degli edifici interessati prima decidere eventuale collocamento alternativo per chi non potrà rientrare subito nelle proprie case.
Prime ipotesi delle cause secondo vigili del fuoco e procura romana
La procura capitale ha disposto immediatamente il sequestro preventivo dell’intera area intorno al distributore eni oggetto dello scoppio; verrà aperto un fascicolo penale volto ad accertare responsabilità precise.
Secondo il capo vigili del fuoco eros mannino sembra che tutto sia nato da una perdita consistente durante lo scarico GPL; questo gas fuoriuscito avrebbe provocato la prima deflagrazione poi seguita poco dopo da una seconda esplosione più violenta capace diffondere effetti distruttivi su centinaia di metri quadrati dalla stazione di carburante stessa.
Il questore della capitale roberto massucci conferma che l’intera area era stata transennata per motivi di sicurezza proprio pochi istanti prima dell’aggravarsi improvviso della situazione; purtroppo operatori e soccorritori presenti sul posto sono stati travolti onda d’urto causando ferite lievi ma diffuse.
Ora prima priorità rimane mettere tutto in sicurezza assoluta evitando nuovi incidenti e approfondire cause reali dell’accaduto tramite indagini accurate coordinate dalla magistratura romana.
Monitoraggio ambientale e precauzioni raccomandate: i comuni invitano i cittadini alla prudenza
Dopo l’esplosione arpa lazio ha avviato nuovi controlli sulla qualità aria installando apparecchiature specifiche in prossimità del punto interessato dall’incidente.
Questi dati saranno disponibili entro ventiquattro ore permettendo una valutazione scientifica concreta sull’impatto ambientale del fenomeno in corso.
Nel frattempo il comune consiglia vivamente agli abitanti di tenere chiuse finestre per ridurre esposizione a fumi tossici che persistono nell’atmosfera cittadina.
Molte persone hanno trovato supporto nelle mascherine protettive usate e spontaneamente soprattutto nei quartieri vicini al luogo dello scoppio dove odori acrei confondo aria normale ancora oggi rendono difficile respirare durante tutta la giornata successiva all’incidente.