La storia di Andrea Tonello, agente di commercio di Padova, ruota attorno a una battaglia lunga e difficile per ritrovare la figlia Chantal, che a soli 14 mesi era stata portata in Ungheria dalla madre. Un caso che per più di un decennio ha aggrovigliato affidamenti, mandati di arresto e ricerche internazionali, finito solo nel 2025 con la collaborazione tra polizia italiana e ungherese. Questo episodio coinvolge temi di diritto familiare, sguardi sulla figura paterna e un certosino lavoro investigativo transnazionale.
La scomparsa di chantal e la fuga della madre
Tutto è iniziato nel 2011, quando Chantal aveva appena tre mesi. La mamma ha chiesto di trascorrere il Natale con sua madre in Ungheria, ma l’obiettivo era ben altro. Andrea Tonello, fidandosi, ha accettato di lasciar andar via la bimba per qualche giorno. Quando poi ha voluto raggiungerle per Capodanno però, è stato bloccato dalla stessa donna che gli ha detto di tornare indietro perché “nessuno avrebbe aperto la porta”. Da lì è cominciata la fuga, con la madre che ha fatto sparire praticamente ogni traccia, impedendo all’uomo di esercitare l’affidamento esclusivo stabilito in Italia. In tutto, Andrea ha potuto vedere sua figlia solo cinque volte, sempre con la presenza dei servizi sociali ungheresi, prima che la madre scomparisse definitivamente con lei.
Le difficoltà di un padre per ritrovare la sua bimba
Il caso di Andrea è diventato uno di quelli seguiti anche dalla TV, e per mantenere viva l’attenzione ha creato un sito internet dal nome chiaro Www.Missingchantal.It, dove raccontava tappe e aggiornamenti di questa lotta quasi disperata. Nonostante un mandato di cattura internazionale per sottrazione di minore, emesso dalla procura di Venezia, Andrea non è mai riuscito a riabbracciare Chantal, finché la sorella non ha messo in moto le autorità. Ha passato anni a cercare, anche pubblicando messaggi struggenti sulla pagina Facebook dedicata, chiedendosi ogni anno come stesse sua figlia e mostrando la speranza di rivederla. A settembre del 2024, ad esempio, ha scritto: “ancora un compleanno senza noi, ancora tanta voglia di sapere come sei, come stai, come vivi”. Un messaggio che ancora racconta tutta la sofferenza che gli ha portato questa sparizione.
L’intervento della polizia e l’arresto della madre in ungheria
L’11 giugno 2025, dopo un’azione congiunta tra la polizia italiana e quella ungherese, coordinata dal servizio per la cooperazione internazionale di polizia e con l’appoggio dell’esperto per la sicurezza a Budapest, è stata rintracciata la ragazzina tredicenne in un paesino chiamato Mezotur, in Ungheria. La madre, responsabile della sottrazione, è stata fermata eseguendo un mandato di arresto europeo del 4 agosto 2023. La complessità del lavoro è legata anche all’aiuto fornito dall’ufficio di sicurezza in Romania, accreditato per intervenire negli Stati Vicini. Alla fine, la bimba è stata affidata temporaneamente alla nonna materna, ma deve facilitare gli incontri con il padre. Un atto che prova a rimettere insieme ciò che per anni sembrava perso.
La speranza di ricostruire un legame dopo tanti anni
Questa vicenda dimostra quanto sia difficile per un genitore recuperare un rapporto con il figlio dopo una sottrazione internazionale. Non solo le leggi e i mandati faticano a far rispettare i diritti, ma anche la distanza e il tempo complicano molto la riuscita di un ricongiungimento. Ora che Chantal è tornata disponibile al padre, bisognerà vedere come si potrà lavorare sul recupero del tempo perso, sapendo che la ragazza è cresciuta lontano da Andrea e ha vissuto in un altro paese. I prossimi mesi saranno fondamentali per capire le dinamiche di questo nuovo incontro e le modalità per mantenere un rapporto stabile tra padre e figlia. Gli sforzi della polizia e delle autorità hanno aperto la strada, servendo a garantire almeno un inizio di normalità.