Sabato pomeriggio, a villa pamphili, una donna di circa 30 anni è stata ritrovata senza vita, nelle vicinanze del corpicino della figlia di sei mesi, anche lei deceduta. Le prime analisi tossicologiche escludono un uso di sostanze stupefacenti comuni come l’eroina. L’inchiesta prosegue con accertamenti più approfonditi per comprendere le cause della morte.
Primo esito delle analisi tossicologiche: niente eroina né droghe comuni
I primi controlli effettuati durante l’autopsia hanno escluso la presenza nel sangue della donna di droghe classiche, tra cui eroina e altre sostanze stupefacenti più diffuse. L’analisi preliminare è stata fondamentale per indirizzare l’indagine verso altre ipotesi. Questi test, infatti, rappresentano una traccia importante per capire se le morti siano collegate a una dipendenza o a un evento accidentale legato all’uso di sostanze.
Le sostanze più comuni nel territorio, note anche alle forze dell’ordine, sono state rilevate assenti. Questo risultato, comunque, non chiude il quadro, visto che esistono droghe sintetiche e altre sostanze meno note che vanno indagate con tecniche specifiche. L’autopsia infatti continua con esami più dettagliati. I risultati saranno decisivi nel chiarire se la responsabilità della tragedia possa derivare anche da sostanze meno evidenti.
Approfondimenti tossicologici per capire la causa della morte
Dopo le prime analisi di routine indirizzate alle droghe più note, ora gli specialisti procederanno con metodi più sofisticati per rilevare eventuali sostanze sintetiche o altre tossine che potrebbero aver contribuito al decesso. Questi esami richiedono tempi più lunghi perché consistono nell’individuare molecole di nuova generazione, o meno frequenti, potenzialmente pericolose.
Gli accertamenti tossicologici si concentreranno anche su farmaci e sostanze chimiche che possono alterare le condizioni vitali, ma che non si trovano nei test standard. Lo scopo è escludere o confermare la presenza di questi agenti. Spesso, in questi casi, si cerca anche una correlazione con possibili avvelenamenti o abuso di medicinali prescritti o illegali. Tale approfondimento può fare chiarezza sulle cause precise del decesso, ancora oscure.
Indagini e strumenti per identificare la vittima e ricostruire i fatti
Gli investigatori hanno inviato impronte digitali e profilo Dna della donna alle banche dati nazionali e internazionali. Così si tenta di confermare l’identità di questa persona giovane, il cui nome non è ancora stato reso noto. Il ricorso a banche dati estere segnala la possibilità che la vittima possa non essere residente in italia o avere collegamenti oltre confine.
Parallelamente, la polizia sta cercando elementi nel campo per capire le circostanze che hanno portato alla morte della donna e della bambina. Sono in corso sopralluoghi, raccolta di testimonianze e verifica di indizi utili a chiarire se si sia trattato di un atto volontario, suicidio o altro tipo di evento. La vicinanza dei due corpi fa ipotizzare un legame stretto, ma manca ancora un quadro preciso.
I risultati degli esami tossicologici e le informazioni dall’identificazione potranno aiutare a indirizzare l’inchiesta verso le cause reali, base fondamentale per ogni prossima azione o procedura giudiziaria.