
Un incendio a Milano in un palazzo di viale Abruzzi ha causato la morte di una donna di 48 anni, che si è gettata dal quinto piano per sfuggire alle fiamme. Altre persone sono rimaste ferite lievemente; le indagini sono in corso. - Unita.tv
Un grave incendio è scoppiato nella notte in un palazzo di viale Abruzzi 64 a Milano, provocando la tragedia di una donna di 48 anni. La donna, per sfuggire alle fiamme divampate nell’appartamento sottostante, si è gettata dal quinto piano ed è deceduta in ospedale poche ore dopo il ricovero. Il rogo ha interessato principalmente un’abitazione al quarto piano, mettendo in allarme l’intero condominio.
Il rogo divampato nel cuore della notte a milano
Nelle prime ore della notte, i vigili del fuoco sono intervenuti in viale Abruzzi 64 a causa di un incendio che aveva preso piede in un appartamento al quarto piano di un edificio residenziale. Le fiamme si sono propagate rapidamente, spingendo gli abitanti a un’evacuazione urgente. Le cause esatte dell’incendio sono ancora al vaglio degli investigatori, che stanno esaminando l’appartamento da dove è partito il fuoco per comprendere come si sia sviluppato il problema.
L’intervento dei pompieri è durato ore e ha visto squadre impegnate nel contenere le fiamme e mettere al sicuro gli inquilini degli altri piani. Sempre secondo i vigili del fuoco, le fiamme non si sono estese all’intero stabile, ma hanno interessato l’appartamento in cui la tragedia si è consumata e quelli confinanti. Questo ha permesso agli altri residenti di fare ritorno nelle proprie abitazioni una volta che l’allarme è rientrato.
La donna che ha tentato la fuga disperata dal quinto piano
La vittima, una donna di 48 anni, non è riuscita a fuggire dal palazzo in altro modo. La notte scorsa, non potendo uscire fino in strada a causa delle fiamme, ha optato per saltare dal quinto piano. È stata soccorsa subito dopo da passerotti e vigili del fuoco, poi trasportata d’urgenza in ospedale. Le sue condizioni erano gravissime sin da subito e, dopo alcune ore di lotta per salvarle la vita, è deceduta.
Gli inquirenti stanno ricostruendo le dinamiche di quella notte per capire se vi siano state omissioni o problemi negli impianti di sicurezza antincendio del palazzo. Il gesto della donna testimonia la gravità della situazione e la drammaticità dell’evento. Si esaminano inoltre i contatti con i servizi di emergenza intervenuti sul posto per valutarne le procedure adottate.
Condizioni degli altri coinvolti e gestione dell’evacuazione
Oltre alla donna che ha perso la vita, altre due persone sono state trasportate in ospedale ma con ferite lievi, definite codice verde. Non è stato precisato se si tratti di abitanti dello stesso appartamento o vicini, ma non risultano vittime o feriti di rilievo oltre a questi.
All’inizio, gli occupanti dello stabile sono stati evacuati per precauzione. La pubblica sicurezza ha quindi gestito lo sgombero temporaneo delle famiglie e degli individui fino al cessato allarme. Successivamente, gli inquilini hanno potuto fare ritorno nelle proprie case, tranne chi abitava proprio nell’appartamento colpito dal rogo e in quelli confinanti, tuttora inagibili.
Sorveglianza e sicurezza dopo l’incendio
Le autorità hanno messo in sicurezza l’area e continuano a monitorare la situazione per scongiurare nuovi rischi, come il cedimento strutturale o la diffusione di fumi tossici residui nell’edificio. Il supporto ai residenti evacuati comprende anche assistenza logistica e sanitaria nei giorni seguenti.
Milano si interroga ora su questa tragedia avvenuta in piena notte, mentre si attendono aggiornamenti su indagini e responsabilità legate all’episodio. Potrebbe aprirsi un’indagine più ampia sulla sicurezza degli immobili cittadini, dopo un evento che ha già provocato una vittima e coinvolto più famiglie.