Donna fermata a fregene per l’omicidio della suocera con 15 coltellate nella villa di via santa teresa di gallura
Una donna di 30 anni è stata arrestata per l’omicidio della suocera, Stefania Comboni, a Fregene. Le indagini rivelano dissapori familiari e ricerche inquietanti sul web.

A Fregene, una donna di 30 anni è stata fermata con l’accusa di aver ucciso la suocera, Stefania Comboni, trovata morta nella loro casa. Le indagini sono in corso, con l’autopsia imminente e il processo per la convalida del fermo previsto a breve. - Unita.tv
La procura di Civitavecchia ha fermato una donna di 30 anni con l’accusa di aver ucciso la suocera, Stefania Comboni, di 58 anni, nella loro casa a Fregene. L’episodio risale alla mattina del 16 maggio 2025, quando la donna è stata trovata senza vita nella villa di via Santa Teresa di Gallura. Le indagini hanno evidenziato diversi elementi a carico della nuora, dai dissapori pregressi fino a una serie di ricerche inquietanti effettuate sul web, che avrebbero contribuito a formare il quadro accusatorio. Le autorità proseguono con l’attività investigativa in attesa dell’autopsia.
Ricostruzione della serata e del ritrovamento del corpo
Gli inquirenti hanno raccolto le testimonianze e ricostruito gli eventi dalla sera precedente all’omicidio. La sera del 15 maggio, la famiglia – composta dal figlio della vittima, la sua compagna e la stessa Stefania Comboni – ha cenato insieme nella villa di Fregene. Il figlio, guardia giurata all’aeroporto di Fiumicino, ha dovuto lasciare l’abitazione per motivi di lavoro. Le due donne si sono ritirate nelle camere da letto, situate su piani diversi.
Il ritrovamento della vittima
La mattina successiva, intorno alle 7.10, il figlio della vittima è tornato a casa. Ha trovato la porta d’ingresso e l’inferriata esterna spalancate e l’interno dell’abitazione messo a soqquadro. Insieme alla fidanzata, ha controllato la casa. Entrati nella camera di Stefania Comboni, hanno scoperto il corpo coperto dai cuscini. Senza toccare nulla, hanno chiamato i carabinieri di Fregene per segnalare l’accaduto e avviare le indagini.
Tensioni familiari e dettagli sull’auto abbandonata
Dalle prime informazioni raccolte, la fidanzata del figlio della vittima ha riferito di continui dissapori con la suocera. Non sono stati specificati i motivi precisi delle tensioni, ma si tratta di un elemento considerato dagli inquirenti nell’ambito delle indagini.
Un altro fatto particolare riguarda l’auto della vittima, che solitamente si trovava parcheggiata nel vialetto della villa. La macchina è stata ritrovata in via Agropoli, una strada parallela a circa 100-150 metri dall’abitazione. Il veicolo era posizionato fuori carreggiata con il finestrino del lato guida aperto. Questo dettaglio ha acceso ulteriori sospetti in relazione a quanto accaduto nella villa.
Ricerche inquietanti sul web
Durante le verifiche sul cellulare della donna di 30 anni, gli investigatori hanno scoperto alcune ricerche inquietanti su internet. Tra queste, spiccavano query come “come togliere il sangue dal materasso” e “come avvelenare una persona”. Questi elementi, uniti ad alcune contraddizioni emerse durante i vari interrogatori, hanno indotto la procura a indagare in modo più approfondito e ad applicare il fermo alla nuora.
Il fermo e le accuse
L’accusa contestata è omicidio aggravato dalla minorata difesa e dall’abuso di relazioni domestiche. La combinazione di prove materiali e comportamenti sospetti ha portato gli inquirenti a chiudere il cerchio sull’imputata, ormai considerata formalmente responsabile del delitto.
Prossimi passi nelle indagini
Per chiarire definitivamente le cause della morte e le dinamiche dell’omicidio, questa mattina la procura affiderà l’incarico per l’autopsia sul corpo di Stefania Comboni. L’esame dovrebbe avviarsi entro domani. L’autopsia offrirà elementi fondamentali sul tipo di ferite, l’orario del decesso e anche eventuali altri fattori collegati all’aggressione.
Rispettando i tempi previsti dalla legge, è previsto per domani anche il processo davanti al Gip di Civitavecchia per la convalida del fermo della donna. L’udienza determinerà la conferma o meno della misura cautelare. Nel frattempo i carabinieri di Fregene continuano a esaminare il luogo del delitto e raccogliere ogni dato utile a completare l’inchiesta.