
Una donna di 39 anni è stata arrestata a Roma per sette truffe ai danni di anziani, usando il raggiro del "finto nipote in difficoltà" e sottraendo oltre 200 mila euro. - Unita.tv
Una donna di 39 anni, napoletana, è stata arrestata a roma con l’accusa di aver messo a segno sette truffe a danno di anziani soli nel corso di cinque mesi. L’azione è stata coordinata dai carabinieri della stazione di porta portese, dopo una lunga indagine partita dalla denuncia di una vittima ultraottantenne. La truffa, basata sull’inganno del “finto nipote in difficoltà”, ha permesso alla donna di sottrarre un bottino stimato oltre i 200 mila euro.
Il meccanismo della truffa: come venivano ingannati gli anziani
Le vittime di questa serie di reati erano tutte persone tra gli 85 e i 96 anni, contattate telefonicamente da complici della donna, definiti “telefonisti”. Questi ultimi usavano voci concitate e spiegavano di essere un familiare, spesso un nipote, trattenuto dalle forze dell’ordine o coinvolto in problemi finanziari. La telefonata incuteva paura e generava confusione negli anziani, che finivano col consegnare oggetti di valore, come gioielli oppure contanti. Il racconto era molto simile a quelli già registrati in casi simili, ma ancora efficace nel convincere persone fragili.
L’intervento della donna
Quando la vittima si mostrava disponibile a collaborare, interveniva la donna arrestata. Lei si presentava all’abitazione con il ruolo di una persona di fiducia, incaricata dal familiare in difficoltà a recuperare il denaro o i preziosi. In alcune occasioni, oltre a farsi aprire la porta, la donna avrebbe forzato l’ingresso per rubare direttamente dentro casa, aggravando così le accuse a suo carico.
Le indagini e la raccolta di prove contro la donna
L’attività investigativa ha coinvolto i carabinieri della stazione roma porta portese e si è sviluppata per mesi a partire dalla denuncia di una vittima. Gli inquirenti hanno analizzato tabulati telefonici per risalire ai numeri usati durante le chiamate truffaldine. Inoltre, sono state acquisite immagini di videosorveglianza, utili per identificare la donna durante le visite agli anziani.
Gli investigatori hanno incrociato testimonianze dettagliate di più vittime, che hanno permesso di ricostruire il modus operandi della truffatrice. Attraverso questi elementi, è stato possibile attribuire alla donna la responsabilità di almeno sette episodi illegali avvenuti nel territorio romano. Anche alcuni complici, tra cui un uomo di 55 anni di origine napoletana, erano coinvolti nelle stesse attività criminali e sono stati assicurati alla giustizia precedentemente.
Importanza del lavoro investigativo
“Le testimonianze e le prove raccolte hanno consentito di fermare una persona pericolosa che approfittava della fragilità degli anziani,” hanno dichiarato gli inquirenti.
Contesto e gravità del fenomeno delle truffe agli anziani
Questo caso mette in luce una realtà difficile e purtroppo ancora diffusa nelle città italiane: la vulnerabilità degli anziani di fronte a truffe telefoniche e raggiri ben studiati. La tecnica del “finto nipote in difficoltà” resta una delle più usate per approfittarsi delle paure degli anziani e portare via i loro averi.
Nel 2025, le forze dell’ordine continuano a monitorare con attenzione casi come questi, perché le vittime sono persone fragili che rischiano non solo perdite economiche, ma anche traumi psicologici. L’arresto di questa donna rappresenta un passo importante per interrompere un ciclo di azioni criminali reiterate nel tempo. Ma resta alta l’attenzione su questo tipo di reati, con campagne di sensibilizzazione e interventi preventivi rivolti alle fasce più vulnerabili della popolazione urbana italiana.