Docente di tedesco sotto accusa per post contro la figlia di giorgia meloni, polemiche e minacce alla sua abitazione
Un professore di tedesco della provincia di Napoli, Stefano Addeo, è al centro di polemiche per un post offensivo sulla figlia della premier Giorgia Meloni, suscitando minacce e dibattiti sulla libertà di espressione.

Un professore di tedesco in provincia di Napoli è finito al centro di polemiche per un post offensivo contro la figlia di Giorgia Meloni, scatenando minacce e dibattiti su libertà di espressione e ruolo degli insegnanti. - Unita.tv
Un professore di tedesco in un istituto superiore della provincia di Napoli è finito al centro di una bufera mediatica per aver pubblicato sui social un messaggio offensivo rivolto alla figlia di Giorgia Meloni. Le reazioni denigratorie e le minacce ricevute dall’insegnante evidenziano la tensione che ancora accompagna i dibattiti politici in Italia.
Il post controverso e la presa di posizione del docente
Stefano Addeo, il docente coinvolto nella vicenda, ha ammesso di aver scritto un post impulsivo e poco meditato, nel quale auspicava la morte della figlia della premier Giorgia Meloni. Nel corso di un’intervista rilasciata a Roma online, Addeo ha chiarito che “quelle parole non rappresentano un augurio reale”, e ha espresso le proprie scuse per il contenuto offensivo. Ha sottolineato però che il gesto non cancella le sue idee politiche, che rimangono contrarie all’attuale governo. L’insegnante ha ribadito di non aver mai portato temi politici in aula durante le lezioni e di mantenere un rapporto positivo con i propri studenti.
La posizione personale del docente
Il professore ha inoltre precisato di esprimere il proprio rammarico senza voler giustificare l’azione, definendo l’episodio come “un errore dettato da un momento di rabbia”. Ha allontanato ogni accusa di violenza, ricordando il suo impegno personale per cause sociali e ambientali, compreso il volontariato e l’amore per gli animali.
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Minacce e conseguenze sociali per il docente
A seguito del post, Stefano Addeo ha ricevuto minacce di morte e insulti pesanti oltre a episodi di vandalismo contro la sua abitazione nel napoletano. Le vetrine della casa del professore sono state prese di mira con il lancio di pomodori e si è dovuto rivolgere alla Polizia Postale per denunciare le aggressioni ricevute. L’insegnante ha spiegato di aver deciso di rimuovere il post “non per paura, ma perché ha riconosciuto da solo l’errore contenuto nel messaggio”. Le conseguenze della vicenda si sono dunque tradotte in un’escalation di tensione personale, con un profilo mediatico e sociale molto accentuato.
La reazione della comunità scolastica e locale non è stata completamente definita pubblicamente, ma la situazione ha sollevato interrogativi sulla libertà di espressione e i confini entro cui un docente possa muoversi senza perdere il rispetto professionale.
Le tensioni nella comunità scolastica
La vicenda ha acceso dibattiti sul ruolo del docente nel contesto politico e sociale, portando alla luce la complessità del rapporto tra libertà di parola e responsabilità educativa.
Riflessioni sul ruolo dell’insegnante e la dimensione politica
Il professore di tedesco ha concluso l’intervista sottolineando una difficoltà che ritiene concreta nel contesto attuale: “non accetta che un insegnante debba per forza condividere le idee del governo in carica per essere considerato degno di svolgere il proprio ruolo”. Questa posizione evidenzia un nodo tra libertà di pensiero e aspettative sociali nei confronti di chi svolge una professione educativa.
Questa vicenda si inserisce in un contesto più ampio di conflitti tra sfera politica e istituzioni scolastiche, dove la neutralità dell’insegnante e il rispetto dei valori democratici risultano a volte messi alla prova dalle frizioni che nascono fuori dalle aule. Proprio per queste ragioni, la discussione sulla gestione di episodi del genere pare destinata a proseguire, evidenziando come la dimensione politica continui a coinvolgere direttamente anche ambienti educativi.