Disordini in corso nella casa di reclusione di vigevano: decine di detenuti fuori controllo e tensione alle stelle
Una sommossa nella casa di reclusione di Vigevano ha coinvolto decine di detenuti, aggravata da sovraffollamento e carenza di personale, mentre la polizia penitenziaria fatica a ripristinare l’ordine.

Una violenta sommossa è scoppiata nella casa di reclusione di Vigevano a causa del sovraffollamento e della carenza di personale, con la polizia penitenziaria che fatica a ristabilire l’ordine. - Unita.tv
Una violenta sommossa ha coinvolto la casa di reclusione di vigevano nel pomeriggio, con decine di detenuti che non sono rientrati nelle celle e hanno iniziato a distruggere gli spazi interni. La polizia penitenziaria, al momento, fatica a riportare la calma malgrado l’arrivo di rinforzi. Il sovraffollamento e la carenza di personale aggravano la situazione già precaria del carcere lombardo.
La rivolta e la situazione nella casa di reclusione di vigevano
Nel tardo pomeriggio di oggi la casa di reclusione di vigevano è diventata teatro di un grave episodio di disordini. Decine di detenuti provenienti da almeno due sezioni diverse hanno ignorato l’ordine di rientrare nelle loro celle, scatenando atti di vandalismo contro i locali della struttura. La rivolta ha preso rapidamente piede generando una situazione di forte tensione, che la polizia penitenziaria cerca di gestire senza riuscirci pienamente. Sono state mobilitate unità libere dal servizio richiamate d’urgenza per contenere i tumulti.
Dichiarazioni di de fazio sulla situazione
Gennarino de fazio, segretario generale della uilpa polizia penitenziaria, ha confermato la situazione critica dichiarando che “la struttura si trova ormai in uno stato di emergenza.” Le autorità penitenziarie si trovano di fronte a difficoltà crescenti nel mantenere ordine, mentre la rivolta continua a svilupparsi.
Sovraffollamento e carenza di personale: un mix che ha causato la crisi
Il carcere di vigevano ospita attualmente 360 detenuti su una capienza regolamentare di solo 226 posti. Un sovraffollamento che supera il 50%. Allo stesso tempo il numero degli operatori della polizia penitenziaria impegnati nelle attività quotidiane è di 200 agenti, mentre per garantire una sicurezza adeguata ne servirebbero almeno 315. Questo divario tra risorse umane e necessità operative aggrava la vulnerabilità della struttura.
Commento di de fazio sul problema del personale
De fazio ha sottolineato che questa combinazione tra sovraffollamento e sottorganico crea condizioni impossibili da gestire nel rispetto delle regole ordinamentali. “Il sistema rischia di perdere il controllo nelle sue componenti più delicate come ordine, sicurezza e vivibilità degli spazi.” Questi fattori contribuiscono a generare tensioni continue e scontri fra detenuti e personale di sorveglianza.
Le misure troppo restrittive non hanno arginato i problemi nelle carceri italiane
Negli ultimi tempi si sono introdotti provvedimenti repressivi pensati per scoraggiare episodi di rivolta, come l’inasprimento dei reati con l’introduzione del reato specifico di rivolta e la costituzione di gruppi di intervento operativo dedicati. Questi interventi si sono rivelati però insufficienti sul piano pratico.
Analisi sulle misure restrittive
Secondo il segretario della uilpa polizia penitenziaria, tali misure “non affrontano la radice dei problemi.” Non risolvono le criticità legate al sovraffollamento e al personale inadeguato. L’assenza di un’organizzazione funzionale e il perdurare delle emergenze strutturali nel sistema penitenziario bloccano ogni tentativo di ristabilire condizioni di normalità.
La rivolta a vigevano conferma l’impossibilità di gestire le carceri come sistemi ordinati e controllabili se si continua a intervenire solo dal punto di vista punitivo senza sostegno adeguato alle condizioni materiali della detenzione. La situazione resta critica e in rapido sviluppo.