Disagi sulla linea ferroviaria milano-varese tra accessibilità ridotta e disservizi per i pendolari nel 2025
Problemi crescenti per i pendolari sulla linea ferroviaria Milano-Varese, con ritardi, riduzione delle corse e difficoltà di accesso per le persone con disabilità. Necessario un dialogo tra Trenord e Regione Lombardia.

L'articolo analizza i problemi di ritardi, accessibilità e gestione sulla linea ferroviaria Milano-Varese, evidenziando le difficoltà per i pendolari e le persone con disabilità, e propone un dialogo tra istituzioni e utenti per migliorare il servizio. - Unita.tv
La linea ferroviaria che collega milano a varese rappresenta un collegamento fondamentale per migliaia di pendolari lombardi. Negli ultimi mesi, però, i problemi si sono moltiplicati, aggravando la quotidianità di chi usa il treno per lavoro o studio. Da ritardi frequenti a corse ridotte fino a difficoltà di accesso per le persone con disabilità, la situazione appare complessa e in evoluzione. Questo approfondimento descrive i fattori che alimentano le difficoltà lungo questa tratta, le reazioni delle autorità e degli utenti e alcune proposte per migliorare il servizio nei prossimi mesi.
Situazione attuale della linea ferroviaria milano-varese e i rallentamenti alla mobilità dei pendolari lombardi
La linea ferroviaria milano-varese è gestita da trenord, che coordina buona parte del trasporto regionale in lombardia. Negli ultimi tempi, il numero di corse disponibili si è ridotto soprattutto a partire dal 2024, con effetti ancora visibili nel 2025. Questa contrazione dell’offerta ha impattato in modo diretto sulla frequenza di passaggio dei treni, costringendo i pendolari a tempi di attesa più lunghi e una minore flessibilità negli spostamenti quotidiani.
I ritardi e le cancellazioni sono diventate una costante, alimentando insoddisfazione tra i viaggiatori. A queste criticità si somma la gestione non ottimale dei servizi sostitutivi durante interventi di manutenzione, spesso ritenuti insufficienti o inadeguati per coprire le tratte interrotte. Il risultato è una complessiva difficoltà nel pianificare le giornate, soprattutto per chi è obbligato a muoversi puntualmente per impegni lavorativi o scolastici.
Leggi anche:
Accessibilità e condizioni di viaggio per passeggeri con disabilità
Un aspetto che ha suscitato particolare attenzione riguarda la qualità degli spostamenti per i passeggeri con disabilità. Le modifiche introdotte sulla linea, con nuovi convogli meno accessibili, hanno peggiorato la fruizione del servizio per questa categoria di utenti, limitando autonomia e sicurezza.
Problemi di accessibilità con i nuovi convogli e i disagi per le persone con disabilità sul malpensa express
Tra i problemi segnalati dai pendolari spicca la ridotta accessibilità dei nuovi convogli impiegati sul malpensa express, una linea che collega milano a malpensa passando da varese. Un esempio concreto viene da angela gambirasio, pendolare abituale di questa tratta, che ha denunciato come l’altezza dei nuovi treni rispetto alle banchine abbia creato un divario più alto, rendendo obbligatorio l’uso di pedane mobili assistite dal personale.
“Questa situazione compromette l’indipendenza delle persone con disabilità, che si vedono costrette a richiedere aiuto per salire e scendere dai treni.” In passato, i convogli offrivano maggiore autonomia agli utenti con ridotta mobilità, ma con l’introduzione dei nuovi mezzi la condizione è drasticamente peggiorata. L’accessibilità, tema centrale per il trasporto pubblico, sembra così aver subito un passo indietro.
L’impiego di soluzioni temporanee come le pedane mobili aggiunge complessità e rischi nelle operazioni di salita e discesa, portando a rallentamenti nelle fermate. Inoltre, la scarsa continuità tra banchina e treno può causare condizioni di pericolo, specialmente per chi ha difficoltà motorie o utilizza ausili per la deambulazione.
Risposte di trenord e reazioni dei pendolari di fronte ai disservizi e alle mancanze organizzative
Trenord ha ammesso l’esistenza dei problemi e ha dichiarato di impegnarsi per migliorare il servizio, anche se ha confermato che le difficoltà dureranno almeno fino alla fine del 2025. Questa ammissione ufficiale riguarda sia i disagi legati alla frequenza ridotta sia quelli connessi all’accessibilità dei nuovi convogli.
Le reazioni degli utenti non si sono fatte attendere. I comitati dei pendolari, in particolare quello del meratese, hanno criticato la gestione complessiva, sottolineando la mancanza di coinvolgimento degli enti locali e dei rappresentanti degli utenti nella programmazione dei lavori. Questi gruppi hanno definito il 2025 come un anno difficile, ricordando quanto sia grave l’assenza di servizi sostitutivi adeguati e chiedendo un tavolo di confronto con la regione lombardia per rivedere decisioni e priorità.
Gli utenti lamentano disorganizzazione e scarsa comunicazione, e puntano il dito contro la mancata attenzione alle esigenze concrete di chi usa quotidianamente la linea. L’assenza di alternative valide rende il pendolarismo un’impresa snervante, con ripercussioni sui tempi di lavoro e sulla qualità della vita.
Criticità nella comunicazione e organizzazione
La carenza di un dialogo costante tra le parti coinvolte amplifica la percezione di abbandono nelle fasce di utenti più fragili e meno rappresentati.
Criticita nelle fasi di manutenzione e organizzazione dei servizi sostitutivi con impatti locali evidenti
La gestione degli interventi di manutenzione e ammodernamento sulla linea ha incontrato numerose difficoltà. Alcune località come varenna non dispongono di spazi adeguati per far transitare autobus sostitutivi, creando veri colli di bottiglia nelle tratte interessate dalle chiusure temporanee.
I pendolari chiedono che i cantieri operino su turni estesi, magari anche 24 ore al giorno per sette giorni alla settimana, così da ridurre la durata complessiva dei lavori. Questo approccio potrebbe limitare i periodi di interruzione totale o parziale del servizio e contenere il disagio.
Altre richieste riguardano l’estensione dell’uso dei biglietti e abbonamenti regionali sui mezzi urbani o extraurbani, per agevolare gli spostamenti durante i lavori. Viene anche chiesto un indennizzo del 30% sul prezzo degli abbonamenti come compensazione per le difficoltà subite, alimentate da rallentamenti e assenza di soluzioni adeguate.
La combinazione di questi fattori mette in evidenza una pianificazione carente, insufficiente per garantire una mobilità efficiente in un territorio fortemente dipendente dai collegamenti ferroviari.
Scenari per il miglioramento della linea milano-varese con focus su collaborazione e accessibilità
Per affrontare i problemi attuali serve un cambio di passo che includa il dialogo tra regione lombardia, trenord e rappresentanti degli utenti. La creazione di un tavolo di lavoro permanente potrebbe consentire di organizzare meglio i cantieri, definire priorità condivise e progettare servizi sostitutivi più mirati.
Un punto centrale riguarda il miglioramento dell’accessibilità, soprattutto per i convogli. Rivedere il design degli ingressi e ridurre il dislivello tra banchina e treno è essenziale. Nuove tecnologie e interventi strutturali dovranno garantire spostamenti indipendenti e sicuri per tutte le persone con ridotta mobilità.
Anche la gestione dei lavori dovrebbe accorciare i tempi di chiusura e ampliare le alternative di trasporto. L’introduzione di estensioni di validità dei titoli di viaggio su altri mezzi e l’adozione di indennizzi possono mitigare l’impatto sulla vita quotidiana dei pendolari.
Questi passi richiedono impegno e coordinamento, elementi che fin qui sono mancati e che ora risultano imprescindibili per restaurare la fiducia nei servizi ferroviari lombardi.
La linea milano-varese resta un asse di importanza strategica per la mobilità regionale. L’attenzione alle criticità emerse nel 2024 e 2025 si presenta come un passaggio necessario per evitare che i disagi diventino una costante definitiva. Il confronto tra istituzioni e utenti sarà decisivo per stabilire i nuovi equilibri e costruire un sistema ferroviario più regolare e accessibile.