Dipendente pubblica della provincia di sassari accusata di peculato per spese di lusso con fondi comunali

Una dipendente pubblica di un comune in provincia di Sassari è accusata di peculato per aver sottratto oltre 360mila euro, utilizzando i fondi per acquisti di lusso e beni preziosi.
Una dipendente comunale di un piccolo paese in provincia di Sassari è indagata per peculato dopo aver sottratto oltre 360mila euro dalle casse pubbliche, utilizzandoli per acquistare beni di lusso; la Guardia di Finanza ha disposto sospensioni e sequestri. - Unita.tv

Un caso di peculato ha scosso un piccolo comune della provincia di Sassari, dove una dipendente pubblica è finita sotto inchiesta per aver sottratto più di 360mila euro dalle casse comunali. La donna, che lavorava all’ufficio finanziario e tributi, avrebbe usato il denaro pubblico per comprare oggetti di lusso come borse e vestiti firmati. La vicenda, emersa tra il 2021 e il 2024, ha portato all’intervento della Guardia di finanza, che ha applicato una sospensione e messo sotto sequestro beni per un valore consistente.

La scoperta dell’appropriazione indebita nelle casse comunali

Il caso è venuto alla luce grazie a una segnalazione della banca presso cui erano gestite le operazioni finanziarie del comune di poco più di 200 abitanti. Il sindaco, appresa la notizia, ha presentato denuncia alle autorità competenti. La Guardia di finanza ha quindi avviato una serie di controlli incrociati sui movimenti bancari, rivelando che la funzionaria aveva trasferito ingenti somme dal conto di tesoreria comunale al proprio conto personale. Le giustificazioni fornite in documenti ufficiali indicavano rimborso spese o missioni, ma risultavano prive di fondamento.

La donna, grazie all’autorizzazione a operare sul conto di tesoreria, riusciva così a prelevare fondi pubblici senza destare sospetti per mesi. Le indagini hanno accertato che gli ammanchi si sono protratti per oltre tre anni, e in totale sono stati sottratti più di 360mila euro. La scoperta ha suscitato sorpresa e preoccupazione, soprattutto in un paese di dimensioni così ridotte, dove l’accesso a queste risorse pubbliche avrebbe dovuto essere molto più tutelato.

I dettagli delle spese di lusso con i soldi pubblici

Analizzando le tracce dei movimenti bancari e gli acquisti effettuati, gli investigatori hanno scoperto che gran parte del denaro sottratto era stato speso in beni di alta moda e oggetti preziosi. Tra gli acquisti figurano articoli firmati, come borse Louis Vuitton, Gucci, Prada e Twin Set. Non si tratta di semplici vestiti ma di prodotti di fascia alta comprati sia nei negozi di Sassari che tramite acquisti online.

Altri beni sequestrati comprendono oggetti di argenteria fine, per un peso complessivo di circa 13,5 chili. Questi elementi costituiscono prove materiali molto rilevanti, che mostrano come il denaro sottratto non fosse stato nascosto ma speso deliberatamente in modo consumistico. Durante le perquisizioni sono stati messi sotto sequestro due conti correnti, un appartamento ubicato nella città di Sassari, una vettura e una collezione di 52 borse e accessori moda appartenenti a marchi noti in tutto il mondo. In tutto si è stimato un valore economico rilevante legato a questi beni.

Provvedimenti e conseguenze legali per la dipendente pubblica

Alle prime luci dell’indagine la Guardia di finanza ha notificato alla donna un provvedimento di sospensione che le impedirà di esercitare qualsiasi incarico all’interno della pubblica amministrazione per i prossimi sei mesi. L’interdizione è una misura cautelare, che servirà a evitare ulteriori danni ai conti pubblici durante le indagini. Parallelamente sono stati disposti sequestri preventivi dei beni preziosi e delle disponibilità finanziarie accumulate.

Le accuse formali riguardano il reato di peculato, che in questo caso sancisce l’appropriazione indebita di denaro pubblico a scopo personale. L’ipotesi è che la donna abbia approfittato della fiducia concessa ricoprendo un ruolo chiave nell’ufficio finanziario per compiere queste operazioni. La magistratura ora sta svolgendo accertamenti approfonditi per ricostruire la dinamica completa e stabilire eventuali responsabilità aggiuntive. Il caso, già noto nel contesto locale, fa luce su possibili falle nel controllo dei bilanci comunali anche nei piccoli centri.