
Nel carcere di Genova Marassi continua la tensione: un detenuto ha aggredito tre agenti di polizia penitenziaria, ferendone uno con una forchetta, in un contesto di carenze di organico e crescente violenza interna. - Unita.tv
La tensione nel carcere di genova marassi non accenna a diminuire. Una giornata di violenza si è consumata da poco, quando un detenuto ha attaccato tre agenti della polizia penitenziaria, ferendo uno di loro con una forchetta alla mano. Il fatto arriva pochi giorni dopo una rivolta esplosa nella stessa struttura, che aveva già messo in luce problemi di ordine e sicurezza all’interno della casa circondariale ligure.
L’aggressione nella prima sezione di genova marassi
L’episodio è avvenuto ieri nella prima sezione del carcere genovese. Un detenuto ha improvvisamente aggredito tre agenti di polizia penitenziaria, ferendone uno in modo serio con una forchetta, strumento usato come arma durante il confronto. La dinamica dell’aggressione rimane ancora in fase di ricostruzione completa dalle autorità responsabili, che stanno esaminando anche le cause scatenanti dell’atto violento all’interno del reparto.
Dichiarazioni del sindacato
Il segretario regionale della Uil-Pa penitenziari liguria, Fabio Pagani, ha riferito la notizia dando conto della gravità dell’accaduto. Ha rimarcato che la polizia penitenziaria continua a subire pressioni su più fronti, tra scarso organico e un morale a terra dopo le turbolenze degli ultimi giorni. Un contesto che rende complicata la gestione delle tensioni e dei momenti critici all’interno di genova marassi.
Le difficoltà della polizia penitenziaria dopo la rivolta
La rivolta di pochi giorni fa a genova marassi ha portato allo scoperto numerosi problemi sul piano della sicurezza interna. I poliziotti penitenziari, già sotto sforzo per carenze di personale, si trovano ora a dover affrontare un livello crescente di ostilità e violenza da parte dei detenuti. L’aggressione recente dimostra una situazione delicata che pesa anche psicologicamente sugli agenti.
Fabio Pagani ha sottolineato come la polizia penitenziaria stia pagando le conseguenze di un sistema che non funziona e di una risposta politica insufficiente. La mancanza di interventi concreti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria crea una situazione di stallo, che non migliora le condizioni di lavoro del personale o la sicurezza nelle carceri. Le forze di polizia si trovano esposte a rischi continui senza un adeguato sostegno.
Situazione psicologica degli agenti
Gli agenti si trovano in condizioni di grande stress, costantemente esposti a episodi violenti senza garanzie di protezione e supporto efficaci. Questa pressione prolungata rischia di compromettere ulteriormente la gestione del carcere.
Le condizioni attuali nel carcere genova marassi
Il clima interno a genova marassi resta teso, con un rischio reale che le tensioni degenerino ulteriormente se non si interviene in modo deciso. La struttura ha mostrato segni di difficoltà soprattutto dopo la rivolta. Gli agenti rimangono esposti a episodi di violenza, mentre i detenuti manifestano un disagio crescente che sfocia in comportamenti aggressivi.
La mancanza di risposte pronte da parte del Dap rappresenta un problema evidente. L’estate è alle porte, e l’emergenza carceraria rischia di aggravarsi senza una gestione del problema più efficace. Il segretario regionale della Uil-Pa penitenziari liguria ha richiamato più volte l’attenzione sulle necessità di mettere in campo misure che tutelino sia il personale sia l’ordine all’interno della struttura.
Anche se al momento le informazioni sono concentrate su questo nuovo episodio, emerge chiaramente che genova marassi attraversa una fase complicata. Restano al centro dell’attenzione le condizioni dei poliziotti penitenziari, che continuano a svolgere il proprio lavoro in presenza di rischi elevati senza il supporto adeguato delle istituzioni.