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denunciato a milano un uomo per aver danneggiato murales dedicati alle vittime dell’olocausto di alexsandro Palombo

La polizia di Milano denuncia un uomo per il danneggiamento di murales dedicati all’Olocausto, opere dell’artista Alexsandro Palombo, evidenziando atti vandalici con finalità discriminatorie contro simboli della memoria.

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A Milano un uomo è stato denunciato per aver vandalizzato murales dedicati alla memoria dell’Olocausto, opere dell’artista Alexsandro Palombo che ritraggono superstiti e simboli contro l’antisemitismo. - Unita.tv

Negli ultimi giorni a Milano, la polizia ha denunciato un uomo per aver danneggiato alcuni murales realizzati dall’artista Alexsandro Palombo in via Michele Amari. Le opere, che ritraggono figure legate alla memoria dell’Olocausto come Edith Bruck, Liliana Segre e Sami Modiano, sono state oggetto di atti vandalici con simboli cancellati e parti strappate. A seguito delle indagini la Digos ha iscritto nel registro degli indagati un trentacinquenne sudamericano residente in città. Il caso ha al centro il tema del danneggiamento con finalità discriminatorie.

L’attacco ai murales di via michele amari: le opere e le mutilazioni subite

I murales danneggiati si trovano in via Michele Amari, una zona centrale di Milano. L’artista Alexsandro Palombo ha dedicato queste opere a ricordare testimonianze dirette legate alla Shoah. Una prima opera ritrae Edith Bruck, nota scrittrice di origine ungherese, accanto all’incisiva scritta Arbiet macht frei, frase tristemente associata ai campi di concentramento nazisti. In questa immagine era presente una bandiera israeliana, tutta la parte con il vessillo è stata strappata in un primo momento; successivamente gli autori del danno hanno reciso anche la porzione superiore del volto di Bruck.

Un altro murale riproduce una versione in stile Simpson di papa Francesco accompagnato da Edith Bruck, Liliana Segre e Sami Modiano. Sopra queste figure, Palombo aveva inserito la scritta Anti Semitism is everywhere. Le stelle di David, simbolo che compare sulle immagini di Bruck, Segre e Modiano, sono invece state segnate e danneggiate. Si tratta di un gesto chiaro di ostilità verso i simboli e le figure legate alla memoria della persecuzione ebraica. Questi atti si configurano non solo come vandalismo artistico ma come un’offesa con finalità discriminatorie e razziste.

Modalità dell’indagine e identificazione del responsabile a milano

La sezione investigativa della Digos della questura di Milano si è occupata delle indagini dopo la segnalazione degli atti di vandalismo. Il gruppo che ha seguito il caso ha svolto numerosi servizi di osservazione della zona, mettendo sotto controllo l’area grazie alle telecamere pubbliche installate nei dintorni. Il lavoro è durato diversi giorni, durante i quali sono stati analizzati i filmati registrati e incrociati con altre attività di spostamento e movimenti.

Grazie a queste prove è stato possibile risalire all’identità di un uomo quarantenne di origine sudamericana, stabile a Milano, cui è stato attribuito il danneggiamento aggravato dalla finalità discriminatoria. La denuncia è stata presentata alla procura del capoluogo lombardo. Il nome del sospettato non è stato reso noto dagli inquirenti. L’inchiesta prende spunto dalla gravità dei gesti che mirano a offendere simboli di forte valore storico e culturale legati a un capitolo tragico della storia mondiale.

Valori e memoria sotto attacco: il contesto delle opere vandalizzate

Le opere di Alexsandro Palombo rappresentano una testimonianza diretta del passato. Ritraggono persone sopravvissute all’Olocausto e figure di rilievo impegnate alla diffusione della memoria e del valore della tolleranza. Edith Bruck è scrittrice che ha raccontato gli orrori vissuti nei campi di concentramento nazisti. Liliana Segre, senatrice a vita in Italia, è una voce storica contro razzismo e antisemitismo. Sami Modiano è sopravvissuto al campo di Auschwitz e ha sempre mantenuto vivo il ricordo di ciò che ha vissuto.

Quei murales non sono semplici dipinti sulle pareti ma richiami visivi e morali rivolti agli abitanti della città. L’atto vandalico non colpisce solo la materia ma anche la memoria e i valori umani che quelle immagini incarnano. Le scritte e i simboli deturpati evocano un senso di negazione del passato e di odio che la comunità prova a combattere. La denuncia alla procura riflette la volontà di attribuire responsabilità precise a questo gesto discriminatorio che attacca la cultura e la coesione sociale.

Gli agenti della Digos, insieme alle autorità locali, stanno monitorando l’area per evitare nuovi episodi. Allo stesso tempo, l’attenzione resta alta per ogni segnale di tensione che possa minacciare la sicurezza dei luoghi dedicati alla memoria storica milanese.