Definito calendario e regole per la maxi udienza preliminare dell’inchiesta hydra su mafia lombarda
Avvio della maxi udienza preliminare dell’inchiesta Hydra, che coinvolge 143 imputati accusati di mafia in Lombardia, con regole stabilite dal gup Emanuele Mancini per garantire ordine e rispetto dei diritti.

La maxi udienza preliminare dell’inchiesta “Hydra” coinvolge 143 imputati accusati di far parte di un sistema mafioso in Lombardia, con un processo complesso e organizzato per garantire ordine, diritti e tempi gestibili fino a luglio 2025. - Unita.tv
L’avvio della maxi udienza preliminare relativa all’inchiesta “Hydra” della Dda di Milano e del nucleo investigativo dei carabinieri, che coinvolge 143 imputati accusati di far parte di un presunto sistema mafioso in Lombardia, è ormai vicino. Il gup Emanuele Mancini ha stabilito una serie di regole che accompagneranno lo svolgimento del processo, progettato per affrontare la complessità di un procedimento unico nel suo genere, con oltre 20 udienze già fissate tra maggio e luglio 2025. All’interno dell’aula bunker del carcere di Opera, si cercherà di garantire la partecipazione ordinata e il rispetto dei diritti delle parti coinvolte.
Il contesto e la portata dell’inchiesta hydra
L’inchiesta Hydra riguarda una rete mafiosa molto articolata, che secondo le accuse raccoglierebbe membri di tre distinti gruppi criminali: Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra. Le indagini hanno puntato a un presunto sistema illecito che si sarebbe esteso tra Milano e la provincia di Varese. Questo contesto aggiunge complessità al procedimento, soprattutto per via dell’alto numero di imputati e dei legami con organizzazioni criminali storicamente radicate nel sud Italia, ma attive ormai anche nel nord del paese. L’avvio della maxi udienza rappresenta uno dei passi più importanti nella lotta alla criminalità organizzata nel territorio lombardo.
Presenza massiccia e gestione processuale
Le autorità giudiziarie e investigative, infatti, hanno riconosciuto un livello di presenza massiccio negli ambienti mafiosi non solo locale, ma transregionale. Il procedimento è stato impostato in modo da affrontare nel dettaglio le singole posizioni, assicurando però tempi gestibili dal punto di vista organizzativo. Non a caso, nel calendario del giudice, le udienze programmate fino al 25 luglio 2025 prevedono anche sedute di recupero il sabato, per evitare accumuli intervenendo con una certa flessibilità.
Le regole fissate per garantire ordine e rispetto dei diritti
Il gup Emanuele Mancini ha deciso di stabilire tredici regole generali, che serviranno a gestire in modo ordinato un’aula bunker dove si contenderanno temi delicati fra decine di difese e imputati. Gli orari di ingresso saranno tra le 8 e le 9 del mattino, proprio per gestire deflussi controllati e verifiche delle presenze. Per questa fase, un cancelliere è stato incaricato di agevolare la verbalizzazione, rispondendo così all’elevato numero di partecipanti.
È previsto che ogni udienza possa ospitare la discussione di circa 35 interventi in difesa, un limite fissato per assicurare che i lavori procedano senza eccessive dilatazioni. Già nell’udienza di apertura, il 20 maggio 2025, sarà verificata la presenza regolare di tutte le parti coinvolte e si stabiliranno le eventuali richieste di riti alternativi, come patteggiamenti o abbreviati. Le richieste di queste modalità, più rapide, dovranno essere inviate in anticipo via mail, per una migliore organizzazione.
Interlocuzioni e gestione delle pause
Tra le altre regole, ci sono le “interlocuzioni” programmate tra legali e imputati tramite videoconferenza nelle pause delle udienze, per evitare rallentamenti eccessivi o assembramenti negli spazi fisici. Il giudice ha invitato le difese a valutare attentamente l’opportunità di far partecipare collaboratori, attenendosi a criteri di reale necessità, con l’obiettivo di mantenere l’ordine e salvaguardare i tempi.
Organizzazione e svolgimento delle udienze preliminari
Il primo giorno di udienza servirà anche a definire con precisione un calendario delle discussioni, così da ripartire equamente il carico di lavoro fra le 35 difese presenti ogni volta. Questo calendario consentirà una migliore previsione degli incontri e garantirà che tutti gli aspetti del procedimento vengano affrontati in modo ordinato.
Dopo le fasi iniziali di costituzione delle parti e presentazione delle richieste di riti alternativi, è previsto un momento dedicato agli esami e alle eventuali dichiarazioni degli imputati, un punto cruciale per la prosecuzione del processo. L’organizzazione messa a punto dal gup Mancini prevede che, se dovessero esserci ritardi o rallentamenti, si farà ricorso a giorni di recupero, inclusi i sabati successivi alle udienze ordinarie.
Partecipanti e implicazioni dell’inchiesta
Tra i 143 imputati coinvolti in questa lunga e delicata indagine figura Paolo Errante Parrino. La sua partecipazione segna solo uno degli aspetti dell’inchiesta, un esempio tra le molte posizioni che verranno esaminate nel corso delle settimane in aula bunker. Le modalità stabilite dal gup puntano a garantire un processo che contempli diritto di difesa e regolarità senza cadere in eccessive lungaggini.
Questa maxi udienza preliminare è destinata a rappresentare un modello per la gestione di processi complessi in cui si intrecciano molteplici indagini e un numero elevato di accusati, focalizzandosi su un tema particolarmente sensibile della criminalità organizzata nel nord Italia. Saranno in molti a seguire gli sviluppi per capire come la giustizia affronterà questa sfida.